Domenica 7 maggio Anagni è stata di nuovo capitale della “Cultura della Pace”, grazie alla cerimonia di conferimento del premio Internazionale e Nazionale Bonifacio VIII, giunto alla sua XXI edizione, aperta lo scorso 22 gennaio per la presenza straordinaria di Sua Santità Teodoro II, Papa e Patriarca greco ortodosso di Alessandria d’Egitto e di tutta l’Africa.
Questa edizione, si è inserita nel contesto delle iniziative dell’anno accademico in corso e del XX anniversario della fondazione dell’Accademia Bonifaciana (2003-2023). Il protagonista indiscusso della giornata è stato senza ombra di dubbio Sua Eminenza il Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, che con la sua amabilità e simpatia ha subito conquistato il cuore di tutti. Nella prima parte della visita alla città dei papi, in modo informale, l’illustre ospite, ha potuto visitare in maniera tranquilla e soprattutto interessata le bellezze di Anagni, a partire dalla basilica cattedrale, la cripta di San Magno ed il tesoro, grazie anche alla disponibilità del parroco don Marcello Coretti, ricevuto ed accompagnato dal Rettore Presidente professor Sante De Angelis, che ha poi portato il notissimo porporato nella sede di rappresentanza della Bonifaciana per iniziare ufficialmente la giornata e far apporre nell’albo d’onore una dedica personale. È stata poi la volta dell’arrivo del Presidente del Comitato Scientifico monsignor Enrico dal Covolo, che ha salutato il suo amico cardinale ed insieme con il massimo esponente dell’Accademia, si sono diretti in piazza Innocenzo III per l’arrivo e l’accoglienza degli Accademici e degli Insigniti dalle rispettive sedi.
È seguita poi la visita al Palazzo Papale di Bonifacio VIII con tutto il seguito presente, tra cui il sindaco Daniele Natalia. Molto suggestiva la tappa durante il percorso per raggiungere il Comune, a piazza Dante per venerare per pochi minuti la Madonna del Buon Consiglio, patrona della parrocchia di San Giovanni esposta sul palco per la messa, che da li a poco, il vescovo diocesano monsignor Ambrogio Spreafico, avrebbe celebrato. Tagle, accolto dai padri Caracciolini e dal Vicario Generale dell’Ordine padre Giampaolo Gasparini, presente per la predicazione del triduo è rimasto molto contento della spontanea accoglienza dei fedeli e ha benedetto di cuore i presenti. Poi ha ripreso il corteo per piazza Cavour, dove è stata effettuata da parte del primo cittadino la Deposizione della corona di alloro ai “Caduti per la Pace”, con gli onori militari e il picchetto d’onore dei Bersaglieri dell’Esercito Italiano con la Fanfara dei Bersaglieri della Brigata Garibaldi di Caserta.
Finalmente il momento tanto atteso, l’arrivo al palazzo Comunale, dove nella sala della Ragione, c’è stata l’apertura ufficiale con l’esecuzione degli Inni Nazionali, d’ Italia e d’Europa, eseguiti dalla Fanfara dei Bersaglieri diretta dal maestro Marco Di Lucia, con a seguire i saluti istituzionali: del Sindaco della città di Anagni Daniele Natalia, del Consigliere provinciale Riccardo Ambrosetti, del Presidente del Comitato Scientifico Enrico dal Covolo e del Rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana Sante De Angelis,
A coordinare gli interventi in sala la dottoressa Paola Zanoni, che ha dato la parola per la Lectio inaugurale a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, già Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (Propaganda fide) ora Pro-Prefetto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione e Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana, Arcivescovo Metropolita emerito di Manila (Filippine).
È seguita poi la premiazione e l’intervento dell’Onorevole Denis Nesci, Eurodeputato, membro della Commissione per i problemi economici e monetari e della Commissione per lo sviluppo regionale. A seguire un breve, ma sentito intervento dell’ ospite ed amico della Bonifaciana onorevole Luca Sbardella, membro della 1° commissione (affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e della commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Per il settore diplomazia, il Comitato Scientifico ha inteso premiare Sua Eccellenza il dottor Anacle Boundzingui, Primo Consigliere dell’ Ambasciata della Repubblica del Gabon presso la Santa Sede, a cui è seguito un breve intervento di saluto da parte del Senatore Avvocato Francesco Urraro, membro laico del Consiglio di Stato – Ufficio di Presidenza, tra l’altro Senatore Accademico e membro del Comitato Scientifico della Bonifaciana.
Per il settore istituzionale la serata ha visto due brillanti ufficiali: il Generale di Brigata Mario Ciorra,Comandante della Brigata dei Bersaglieri “Garibaldi” di Caserta e il Brigadiere Generale Roberto Nardone, Comandante dei Supporti Logistici dell’Esercito Italiano, a cui è seguito poi un intermezzo musicale con la fanfara, prima di insignire il Senatore Enrico Borghi, membro del Comitato Parlamentare della Sicurezza della Repubblica.
Infine per il settore sociale ed ecclesiale il Premio Internazionale Bonifacio VIII è andato a Sua Eccellenza monsignor Irynej Bilyk, di nazionalità ucraina, Eparca emerito di Bucac e attuale Canonico della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma.
LE FOTO SCATTATE DA GIAMPIERO PACIFICO
Sono seguiti i cinque Premi Nazionali, assegnati all’ avvocato Silvana Paratore di Messina, al 1° Luogotenente della Marina Militare Antonio Gravina, originario di Tarantto, ma ormai trapiantato da sempre ad Anagni, al critico d’arte Prof. Alfio Borghese di Frosinone e la professoressa Ida De Bonis, dottore di ricerca di Fondi.
La cerimonia si è conclusa con le nuove nomine di Accademici di Merito, di Ufficio e di due membri del Comitato Scientifico, direttamente proposti da monsignor dal Covolo, nelle persone del professor Don Maria Arokiam Kanaga, Superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’ Università Pontificia Salesiana e del dottor Pier Luigi Villari, noto autore di libri storici e dipendente del laboratorio dello studio del mosaico Vaticano.
Tra le presenze si sono notati, quella del Presidente della Giuria del Premio Bonifacio VIII, monsignor José Manuel Del Rio Carrasco, dell’assistente spirituale don Edmer Eronga e molti delegati o membri del Comitato Scientifico ed accademici a partire dal Tenente Generale Gerardo Vincenzo Restaino, l’ingegner Tonino Severini, il Cavalier Domenico Lizzi, il professor Enrico Fanciulli, l’ingegner Luca Cardinali, il Cavalier Fabrizio Cacciatori, la professoressa Cristiana Cardinali, il Cavalier Danilo Cacciatori, il ragionier Massimo Le Pera, il signor Fabrizio Savone, la signora Eleonora Marzano, il signor Daniele Ticconi, il signor Pietro Andrea Moncelli, il signor Pasquale Afilani con i figli Diego e Mattia (la cui azienda agricola “Marletta Teresa” di Piglio ha donato le bottiglie del Bonifacio VIII a tutti gli ospiti).
Di fronte al ventesimo anniversario della fondazione dell’Accademia Bonifaciana – ha detto il Rettore Presidente Sante De Angelis – e a questa solenne ricorrenza mi sono posto una domanda e mi sono dato anche una risposta. Perché contare gli anni, a che serve? Contare gli anni e ricordare, contare gli anni e ripartire, contare gli anni e ringraziare, contare gli anni e riscoprire che “è la Provvidenza che fa”. Nel celebrare i venti anni dell’ istituzione dell’Accademia Bonifaciana e i ventunanni del premio Bonifacio VIII, penso ad uno scrigno pieno di preziosi: i fatti della nostra storia, le bellezze interiori e le testimonianze delle persone che da venti anni sono passate nella nostra sede, o nei luoghi che abbiamo visitato, la carità che si è vissuta, le belle tradizioni che hanno accompagnato e nutrito la fede del popolo della Bonifaciana, sparsa ormai in tutta Italia e all’estero, i nomi, un volto, le voci, le persone. Persone, che purtroppo, ora non sono più con noi fisicamente… e anche di quelle Persone che hanno contribuito a fare della nostra Istituzione un pezzo di Provvidenza, magari piccolo, certamente non perfetto, ma pur sempre bello. La saggezza che deve ispirare il nostro atteggiamento nei confronti dell’ “umanità”, infatti, deve tener conto della qualità etica e spirituale della vita in tutte le sue fasi. Quale riconoscimento può riceve oggi una cultura della pace ? E quale cultura della pace ispira la protezione della vita umana?
Il compito della vita è l’educazione di una persona umana e delle sue qualità spirituali e relazionali, poter curare le sue ferite, l’amore per la comunità. E ora tocca a noi continuare secondo le sfide di questi tempi – ha continuato il Rettore Presidente – con coraggio, con amore al nostro credo religioso, senza tralasciare il Dialogo con le altre religioni… tenere i rapporti con le Istituzioni dello Stato che ci ha dato i natali e con i fratelli, specialmente i più bisognosi, con generosità ed inventiva, fermi nella fede come il primo dei nostri insigniti: San Giovanni Paolo II, certi che la provvidenza non ci abbandona mai, come ci ha insegnato e testimoniato il nostro Papa Bonifacio VIII, del quale la mia nobile città di Anagni, conserva viva la memoria. La meta che ci prefiggiamo anche quest’anno è allora, naturalmente, quella che ci auspicò direttamente San Giovanni Paolo II, nel 2003, in occasione della consegna del Bonifacio alla Sua persona e cioè che “l’Accademia Bonifaciana contribuisca con ogni utile iniziativa alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, nella promozione degli autentici valori umani e cristiani, e che il ”Bonifacio” diventi il segno nel mondo di una vera cultura della Pace e un momento insostituibile e di grande prestigio per promuovere la terra di Ciociaria”. “…In una società caratterizzata da individualismo e dalla “globalizzazione dell’indifferenza”, promuovere un’ educazione ai valori della Pace e riscoprire il valore autentico e irrinunciabile della solidarietà e fraternità, sono segni di grande civiltà e condizioni necessarie per la crescita dell’uomo e delle società. Prima che valore politico, morale e sociale, il diritto alla Pace – come affermò nel suo messaggio il Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso, nel 2014 per l’inaugurazione di quell’anno accademico – è un’esigenza etica primaria dell’uomo e dei popoli, è un bene comune universale che deve essere effettivamente riconosciuto, applicato e tutelato a tutti i livelli…”. Con questi sentimenti – ha concluso il Grand’Ufficiale De Angelis – affido il mio saluto alle autorevoli parole di San Paolo VI: “la Pace non si gode; si crea. La Pace non è un livello ormai raggiunto, è un livello superiore, a cui sempre tutti dobbiamo aspirare”.
servizio e foto a cura dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Accademia Bonifaciana