Francesca (nome di fantasia) è una nostra affezionata lettrice e cara amica, da sempre, di questa redazione. Oggi, mercoledì 17 maggio 2023, tramite un messaggio privato, ci ha inviato la nota che segue e che pubblichiamo integralmente. Chiediamo ai nostri lettori di condividerla affinché più persone possibile vengano a conoscenza del modo di agire di alcuni malfattori senza scrupoli e imparino a riconoscere questo tipo di truffe che, ogni giorno, purtroppo, continuano a mietere vittime soprattutto tra le persone più anziane:
buonasera; scrivo per chiedervi di divulgare una cosa gravissima accaduta oggi ai miei genitori, per dar modo a chiunque di proteggere i propri cari, specie i più vulnerabili.
Nella tarda mattinata, qualcuno ha chiamato, sul telefono fisso, i miei genitori. Mia madre ha risposto e subito ha sentito, all’altro capo, un ragazzo che piangeva disperato, la chiamava nonna, dicendo di essere mio figlio. Le diceva di aver bisogno di soldi urgentemente per riparare ad un grosso danno combinato al lavoro.
Premesso che mia madre è una persona sveglia e che di queste truffe, anche da noi, ha sentito parlare più volte, nonostante tutto, certa che quello fosse il pianto disperato e la richiesta di aiuto di suo nipote, è andata letteralmente in panico. Le hanno detto che a casa sua (in zona Santa Cecilia, n.d.r.) sarebbe passato un dipendente delle Poste a ritirare quello che aveva a disposizione in soldi e anche oro. Lei ha chiamato mio figlio al lavoro e poi anche me.
Io l’ho subito tranquillizzata che si trattava di un tentativo di truffa, di non aprire e dare niente a nessuno e mi sono precipitata, da Frosinone dove mi trovavo, a casa loro. Nel frattempo ho chiamato i Carabinieri che si sono subito messi pronti ad intervenire, nel caso i malviventi si fossero veramente fatti vivi.
Non so se è perché mi hanno visto arrivare, comunque non è venuto nessuno a citofonare. Rimane il fatto che io ho trovato i miei genitori in uno stato confusionale e in preda al panico, forse vicini ad un infarto. Gli uomini dell’Arma dei Carabinieri sono stati bravissimi, sono venuti in sei a casa dei miei a tranquillizzarli e a dar loro istruzioni su come comportarsi nel caso si ripresentasse una situazione del genere.
Si sono raccomandati di non dare mai credito a nessuno che chieda soldi per telefono, di riattaccare il telefono fisso e chiamare con un cellulare qualcuno della famiglia. Penso che siano nozioni utili da diffondere a tutti. Sono arrabbiata e schifata da questo, ma purtroppo mi rendo conto che la disonestà dilaga e possiamo fermarla solo se siamo coesi.