“Acea Ato 5 è intenzionata a realizzare un maxi-impianto di trattamento dei fanghi residui all’interno dell’impianto di depurazione di Colle delle Mele a Fiuggi, dove pare di comprendere, tra l’altro, sia già in atto un’attività relativa alla gestione di tale tipologia di rifiuto”; è quanto si legge in una nota inviata a questa redazione da Marco Belli, presidente provinciale Fare Verde Frosinone.
“Fare Verde Frosinone – è scritto nella nota – è molto preoccupata per l’assoluto silenzio tenuto finora in merito a tale progetto in via di realizzazione presso un impianto di depurazione, come quello di Fiuggi, che già dimostra diverse criticità, soprattutto in occasioni di pioggia, quando si verificano sversamenti di liquami nei canali di rilascio, come più volte denunciato sulla stampa, mettendo a rischio il prezioso ecosistema (che conta il vicino lago di Canterno e la sua area protetta), oltre alle non distanti pólle dell’acqua Fiuggi e lo stesso Sin (Sito di interesse nazionale) che attinge anche l’area dell’impianto di depurazione.
“Come associazione di tutela ambientale – dichiara Marco Belli, presidente provinciale e consigliere nazionale di Fare Verde – ci attiveremo immediatamente per avere tutte le informazioni del caso e l’accesso agli atti per capire cosa si stia facendo e cosa si voglia realizzare a Fiuggi e se per tali attività sono stati richiesti e rilasciati i necessari permessi”.
L’impianto, stando a quanto la stessa Acea Ato 5 scrive nel Bilancio di sostenibilità pubblicato sul proprio sito internet, dovrà ricevere per il trattamento di essiccazione i fanghi (ovvero la frazione di materia solida che rimane alla fine del processo di depurazione) provenienti da tutti gli altri impianti di trattamento delle acque reflue (oltre 140) gestiti da Acea in Ciociaria. Ma il rischio concreto è che, una volta attivato, l’impianto potrà essere destinatario anche di fanghi provenienti da altri Ambiti territoriali idrici di tutta Italia privi di tale struttura di trattamento.
Fiuggi è uno dei principali centri turistici della Ciociaria, con tantissime presenze ogni anno e di certo il traffico di mezzi che trasportano liquami verso il depuratore non fa bene né al turismo né all’ambiente.
Solo in Ciociaria, infatti, Acea Ato 5 produce annualmente quasi 14.000 tonnellate di fanghi, quale residuo, per la maggior parte, dell’attività di depurazione delle acque e, in parte minoritaria, dall’attività di pulizia e manutenzione della rete fognaria.
Sempre presso l’impianto di depurazione di Fiuggi, inoltre, Acea Ato 5 ha già avviato (come si evince da pagina 62 del Bilancio di sostenibilità) il trattamento di rifiuti derivanti dal trattamento delle acque reflue prodotti da altri impianti dell’Ato 5, nei quali l’ulteriore gestione degli stessi non è possibile. La circostanza ha portato, nel 2021, a “un incremento di rifiuti prodotti dal segmento Fognatura e Depurazione conferiti a recupero, in quanto l’attivazione (…) nell’impianto di Fiuggi – Colle delle Mele ha generato un aumento di fanghi palabili” che di fatto risultano aumentati nel 2021 rispetto al 2020 di oltre 3.000 tonnellate”.