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    Home » La Regione Lazio revoca il patrocinio al “Roma Pride 2023”
    Politica

    La Regione Lazio revoca il patrocinio al “Roma Pride 2023”

    "nessun sostegno a chi promuove utero in affitto"
    5 Giugno 20236 Mins Read
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    la Regione Lazio
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    La Regione Lazio in data odierna ha provveduto a revocare il patrocinio alla manifestazione denominata “Roma Pride 2023”. “La decisione – è scritto in una nota – si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato “Queeresistenza”, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio”.

    In particolare, è spiegato nella nota il testo “viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano”.

    “La firma istituzionale della Regione Lazio – prosegue la nota – non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto. E ciò anche alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride”.

    “Si esprime altresì rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato. Quanto avvenuto rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia – fortemente voluto e sentito da questa Amministrazione – per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione. La Giunta del Lazio – conclude la nota – ribadisce il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca su temi fondamentali che però nulla hanno a che vedere con la maternità surrogata.

    PRIDE ROMA, LUCA FANTINI (SEG. PD FROSINONE): CLAMOROSO PASSO INDIETRO REGIONE LAZIO, SABATO PRESENTI A ROMA

    “La revoca del patrocinio della Regione Lazio al Pride di Roma rappresenta un clamoroso passo indietro sul terreno dei diritti civili. Con una motivazione strumentale e pretestuosa si tenta di ostacolare una manifestazione storica e di mettere il bavaglio ad un’intera comunità. Sabato, come Federazione provinciale del Partito democratico di Frosinone, saremo orgogliosamente presenti a Roma”.

    Così in una nota Luca Fantini, segretario provinciale del Pd di Frosinone.


    Loredana Fraleone, segretaria PREC-SE REGIONE LAZIO: “l’illegalità di Rocca”

    “C’era da aspettarsela la mossa del neopresidente della Regione Lazio di revoca del patrocinio nei confronti del prossimo Gay Pride. La sua elezione è stata determinata anche dall’impegno degli ambienti cattolici più retrivi, impegnati in particolare contro la maternità surrogata, in questa fase”. E’ quanto si legge in una nota inviata a questa redazione da Loredana Fraleone, segretaria PREC-SE Lazio.

    “La revoca – aggiunge la Fraleone – arriva a ridosso della manifestazione che si terrà a Roma il 10 giugno e dà senza equivoci conto di quale cultura sia portatore il gruppo dirigente che si è affermato a livello nazionale e laziale, che se sul terreno sociale cerca di nascondere la natura regressiva dei numerosi provvedimenti già presi e in procinto di essere presi, su quello dei diritti civili si pone con estrema chiarezza contro le conquiste degli ultimi anni del movimento LGBT, sul terreno legale e culturale. Proprio alla legalità si attacca Rocca per giustificare il ritiro del patrocinio, accusando il Pride di manifestare per obiettivi illegali, come quello della maternità surrogata. In questa visione statica della realtà sociale, illegali sono tutte le richieste di rendere legale ciò che ancora non lo è e potrebbe diventarlo. S’introduce così una concezione assolutistica della realtà e della società che non può e non deve cambiare, ma rimanere sempre ancorata a valori “eterni”. Rifondazione Comunista ci sarà al Gay Pride del 10 giugno a Roma, sperando che la “mossa” di Rocca ridia visibilità e centralità ai problemi che lì vengono posti e induca tante e tanti a parteciparvi.


    ROMA PRIDE, SARA BATTISTI: “FATTO GRAVE, SAREMO A ROMA PER DIFENDERE LIBERTÀ”

    “Noi invece ci saremo”. Così sulla sua pagina Facebook la consigliera regionale Pd, Sara Battisti in merito alla decisione della Giunta Regionale del Lazio sulla revoca del patrocinio al Roma Pride.

    “È un fatto molto grave – prosegue- soprattutto per la banalità delle argomentazioni sostenute da Rocca e dalla giunta di destra per provare a giustificare questa scelta.

    È un messaggio oltremodo discriminatorio e che sancisce come questa destra voglia limitare le libertà individuali.

    Sappiamo chi siete e non abbiamo paura, per questo travolgeremo Roma di colori, allegria, amore”.


    Onorevole Maria Veronica Rossi: “Roma Pride? La solita narrazione mistificatoria della sinistra”

    Dichiarazione dell’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al
    Parlamento europeo: “Puntuale come un orologio svizzero, ancora una volta
    dobbiamo sorbirci il pianto isterico di una certa sinistra che, in preda a
    una sorta di disturbo paranoide, continua a vivere tutto ciò che è altro da
    sé come ostile, pericoloso, e guarda tutte le situazioni con diffidenza e
    sospettosità, pretendendo, al contempo, che le proprie idee e convinzioni
    non vengano mai messe in discussione.

    La revoca da parte della Regione Lazio del patrocinio al prossimo “Roma
    Pride” è una scelta più che legittima. La sinistra, come al solito priva di
    argomenti e di contenuti, la butta in caciara, propina la solita narrazione
    mistificatoria e agita un inesistente spettro di negazione di diritti.
    State sereni: i diritti civili e le libertà sociali non sono sotto attacco
    da parte di alcuno. Il diritto costituzionale a manifestare le proprie idee
    è perfettamente garantito, né, tantomeno, la Regione Lazio ha mai pensato
    di metterlo in discussione. E’ emersa soltanto, in queste ore, una
    questione di opportunità sul dare il proprio imprimatur a una
    manifestazione che propaganda e fa proprie alcune pratiche, come quella
    dell’utero in affitto, che nel nostro Paese non sono consentite. La
    concessione di un patrocinio è un’opportunità non un meccanismo automatico,
    per cui bene ha fatto Rocca, esercitando una facoltà discrezionale
    legittima e riconosciuta, a revocare il patrocinio da parte dell’ente che
    rappresenta. Resta, davvero, molto indigesto sorbirci il solito e retorico
    pistolotto perbenista da parte di una sinistra ormai alla canna del gas, in
    caduta libera e inarrestabile nei consensi, che, dai proverbiali
    costosissimi divani Chesterfield, tra una coppa di champagne e un’ostrica,
    vede fantasmi ovunque, inventando fantomatiche e inesistenti limitazioni di
    libertà. Sulla questione dell’utero in affitto la penso come Matteo
    Salvini: no, grazie. Gli esperimenti di eugenetica pensavo fossero stati
    archiviati assieme a esperienze buie della storia, e, invece, scopro oggi
    di essermi sbagliata”.

    gay pride regione lazio
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