Non solo di Sanità nel Lazio si è parlato questa mattina – 22 giugno 2023 – nella Sala Tevere del palazzo della giunta regionale che ha ospitato la conferenza stampa presieduta da Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, a cento giorni dall’insediamento.
Tra gli altri argomenti affrontati, le infrastrutture, fondi del Pnrr, politiche del mare, sistema dei trasporti, agricoltura, reti di impresa, internazionalizzazione, rapporto diretto con le amministrazioni locali: questi i principali argomenti dell’agenda di governo. Ma anche attenzione verso terzo settore, manutenzione della rete viaria, Giubileo del 2025, lavoro, formazione, ambiente, sport, cinema e moda.
“Un intenso lavoro, quello portato avanti dell’esecutivo, che ha approvato 256 delibere in 19 sedute di Giunta – è scritto in una nota inviata a questa redazione – un impegno basato sulle direttrici evidenziate dal presidente Rocca durante la presentazione della squadra di governo e in occasione dell’insediamento del Consiglio regionale. Al numero delle delibere vanno poi aggiunti 97 decreti, oltre a tre memorie di Giunta e un atto di indirizzo”.
E, ancora, si legge nella nota: “una parte fondamentale delle strategie attuate è stata concentrata sulla sanità, partendo dell’analisi dei conti economici, ereditati dalla precedente amministrazione, che hanno evidenziato un debito regionale di 22,3 miliardi di euro e un disavanzo della sanità di 218 milioni di euro al 31 dicembre 2022; con una proiezione sul 2023 di oltre 700 milioni di euro”.
“Tante le iniziative per contrastare le emergenze in materia di sanità e avviare nel tempo un percorso virtuoso:
- l’istituzione del sistema di monitoraggio informatizzato dei posti letto di degenza;
- la centrale operativa, sul modello di quella della Protezione civile, fotografa la situazione – ora per ora – in tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate;
- la task force sta supportando le Aziende sanitarie nella difficile gestione dei flussi di ricovero;
- un nucleo ispettivo ha iniziato i sopralluoghi presso i nosocomi con l’obiettivo di rendere disponibili i posti letto ora inattivi e fluidificare i percorsi ospedalieri in continuità assistenziale;
- il “Progetto sperimentale temporaneo per la gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso” mira a decongestionare i reparti di medicina e chirurgia, liberando spazi per i pazienti “parcheggiati” in emergenza;
- il Recup, dal primo gennaio 2024, sarà l’unico punto di accesso alle prestazioni sanitarie, sia pubbliche che private accreditate;
- a seguito di un accordo con i sindacati, al personale medico delle aziende del Servizio sanitario regionale è corrisposto un compenso di cento euro l’ora, in deroga alle tariffe previste dalla contrattazione nazionale, per le prestazioni aggiuntive effettuate presso i pronto soccorso. Inoltre, sempre in base all’accordo, ulteriori risorse regionali aggiuntive vanno a remunerare il servizio prestato nei pronto soccorso dal personale stabilmente assegnato, come riconoscimento della gravosità e complessità dell’attività svolta. In particolare, si parte da 340 euro lordi in più per 65 ore mensili, di cui almeno un turno notturno e/o festivo, per arrivare fino a 1.040 euro per 150 ore, comprensive di 5 turni notturni e/o festivi. La corresponsione di risorse aggiuntive garantisce la continuità del servizio pubblico essenziale, con l’obiettivo di fronteggiare la carenza di personale medico nei pronto soccorso, anche per non incorrere nella “ghigliottina” dei “medici a gettone”;
- il “Tavolo tecnico-istituzionale istituito per la riorganizzazione del Policlinico Umberto I””.
IL CASO DI ANAGNI: LA REALIZZAZIONE DI REPARTO DI ONCOLOGIA E L’ATTIVAZIONE DI UN PUNTO DI PRIMO INTERVENTO
Nel caso specifico di Anagni – e di quanto affermato dallo stesso presidente Francesco Rocca nelle scorse settimane relativamente alla realizzazione di un reparto di Oncologia e dell’attivazione di un Punto di Primo Intervento, il direttore di anagnia.com dott. Ivan Quiselli ha porto questa domanda:
“La mia domanda riguarda l’ambito sanitario locale e più nello specifico quanto da Lei annunciato alcuni mesi fa, poco prima dell’appuntamento con le elezioni amministrative. Mi riferisco all’intenzione dell’amministrazione di cui Lei è a capo di – cito testualmente – “potenziare i servizi di oncologia” e “programmare e realizzare un punto di primo intervento e relativi ulteriori servizi ospedalieri” nell’ex ospedale di Anagni che oggi, desolatamente, fornisce solo servizi essenziali malgrado l’importanza storica che ha sempre rivestito sul territorio e malgrado l’importante bacino di utenza che ad esso afferisce.
Quello che Lei ha preso, signor Presidente, è un impegno importante, per il quale io personalmente – in quanto cittadino del territorio – e molti altri le siamo grati perché – se attuati – tali potenziamenti rappresenterebbero un rilancio senza precedenti del nostro vecchio, caro ospedale. Questo impegno di cui Lei si è fatto carico – oltre agli annunci, alla lettera inviata al sindaco di Anagni e girata, dallo stesso sindaco di Anagni, agli altri sindaci del territorio, oltre alle dichiarazioni rese alla stampa – è stato in qualche modo formalizzato? Se sì in che modo? Vorrei chiederLe inoltre se, trascorsi due mesi dall’annuncio sa dare al mio giornale, che si farà portavoce sul territorio di quanto Lei dirà, quali sono i tempi, i costi che dovranno essere sostenuti, il personale che verrà impiegato, i macchinari che verranno utilizzati e le modalità per l’attuazione di questo progetto, che riguarda – lo ricordo – la realizzazione di un Punto di primo intervento e la realizzazione di un reparto di Oncologia presso l’ex ospedale di Anagni”.
Di seguito, la risposta del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca:
LAZIO, MARTA BONAFONI (PD): 100 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE ROCCA, POLITICA ANCORA NON PERVENUTA
“Un bilancio di certo non positivo quello dei primi 100 giorni di Giunta Rocca. Al di là dell’ordinaria amministrazione e della naturale prosecuzione di quanto avviato nella scorsa legislatura, la nuova Amministrazione non ha ancora mostrato con chiarezza dove vuole portare la nostra Regione nei prossimi anni.
Nessun atto politico, insomma. E un grande punto interrogativo sulle progettualità del PNRR: dopo i tanti proclami della campagna elettorale, nessuna risposta su questo tema fondamentale è stata data, anche quando abbiamo interpellato direttamente la nuova Amministrazione.
Paradossalmente l’unica questione rilevante, che ha avuto in questi mesi un impatto anche mediatico importante, è stata la brutta vicenda del patrocinio tolto al Roma Pride”.
Così in una nota la consigliera del Partito Democratico Marta Bonafoni, presidente della XIII Commissione “Trasparenza e pubblicità”.
D’AMATO: PRIMI 100 GIORNI ROCCA SCARSA TRASPARENZA SU PNRR, DISAVANZO SANITÀ DOPO 10 ANNI RISCHIO ALLERT 5%, INERZIA DEL GOVERNO REGIONALE
“Purtroppo, il bilancio dei primi 100 giorni è ancora connotato dai toni della campagna elettorale. Per il Servizio Sanitario Regionale temo che con questo andazzo a fine anno il Tavolo tecnico di verifica accerterà, per la prima volta dopo 10 anni, un disavanzo superiore alla soglia di allerta del 5 per cento del Fondo Sanitario, ovvero oltre i 700 Mln di euro, superando così il disavanzo del 2013 che fu di 669 Mln di euro. Questo inevitabilmente comporterà il ritorno al regime di commissariamento che scatta per due motivi, il primo quando si supera l’allert del 5 per cento, il secondo quando non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza. Non basta dire come fa oggi il Presidente Rocca quali sono le proiezioni del 2023, ma poiché si è ancora a metà anno occorre dire quali manovre si stanno mettendo in atto per evitare questo probabile atterraggio, sapere e non fare equivale ad inerzia. Le proiezioni trimestrali si fanno proprio per garantire misure correttive, e per l’anno in corso i tre quarti sono responsabilità del nuovo governo regionale che non sta mettendo in essere nessuna misura, anzi nella prima delibera di Giunta ha distribuito 23 Mln di euro aggiuntivi alle strutture sanitarie private accreditate, con uno sforamento del tetto di spesa della sanità privata così come previsto dal decreto legge 95/2012, che ipotizzo sarà inevitabilmente oggetto di attenzione da parte del Tavolo di rientro”. Lo scrive il Consigliere della Regione Lazio e membro delle Commissioni Sanità e Bilancio, Alessio D’Amato.
L’ultimo Tavolo di rientro dei ministeri affiancanti, ha accertato per il consuntivo 2021 un risultato di gestione in equilibrio, e per il quarto trimestre 2022 un disavanzo inferiore al 2% del Fondo Sanitario pari a 218 milioni di euro, dovuto alla mancata copertura dello Stato ai maggiori costi Covid, cosa peraltro nota ed avvenuta in tutte le Regioni italiane, che hanno dovuto sostenere queste coperture con risorse proprie o con manovre fiscali. Per questo motivo in più occasioni il Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga ha chiesto di coprire quei costi che a livello nazionale superano i 5 mld di euro e che se trasferiti quota parte al Lazio, avrebbero consentito il pareggio di bilancio anche nel consuntivo 2022.
Le chiacchiere stanno a zero, la campagna elettorale è finita e purtroppo vedo un mancato controllo della spesa sanitaria. I conti li faremo a fine anno e a quel punto non ci saranno più alibi.
Sulle politiche del personale si stanno compiendo errori clamorosi, e la decisione di accentrare tutte le richieste delle aziende sanitarie sta portando a un collo di bottiglia e a rallentare tutti i percorsi di reclutamento indispensabili. Sulla carenza di medici, invece, concordo con Rocca, ma è necessario che il Governo aumenti il Fondo Sanitario Nazionale, cosa che non sta avvenendo, anzi si sta in maniera preoccupante andando sotto la soglia del 6 per cento del PIL, e il nostro Paese è tra gli ultimi in ambito Ocse per il finanziamento della sanità pubblica. Inoltre, è necessario che venga rimosso il vincolo per la spesa del personale fermo a 17 anni fa.
Sul PNRR missione 6, Rocca non chiarisce né lo stato dell’arte né la tempistica. Inoltre, non ha detto che su Roma sono venute meno due strutture importanti, una ad Arco di Travertino e una a Piazzale Ostiense.
La trasparenza è la prima cosa, e sarebbe utile rendere noto al Consiglio Regionale il cronoprogramma della missione 6 dei Fondi del PNRR, oltre 800 Mln, il cui utilizzo è indispensabile per rafforzare la sanità territoriale. Così come non vi è traccia nei primi 100 giorni dello stato di avanzamento dei sei nuovi ospedali pubblici già programmati (ospedale del Golfo Formia-Gaeta, il nuovo ospedale di Latina, il nuovo ospedale della Tiburtina, il nuovo ospedale di Rieti, il nuovo ospedale di Acquapendente e il nuovo ospedale di Amatrice).
Sul San Giacomo attendo di vedere il piano di fattibilità e i costi, prima di esprimere giudizi, ma poiché il DM 77 prevede al massimo moduli da 40 posti, significa che saranno tagliate almeno 4 strutture in periferia. Una politica in controtendenza rispetto al rafforzamento delle reti di prossimità, lì dove la gente vive.
Credo che il tempo della campagna elettorale sia finito, adesso è il tempo di governare. Il centrosinistra, in questi anni, ha avuto il merito di portare fuori dal Commissariamento la Sanità del Lazio garantendo l’aumento dei livelli essenziali di assistenza e riducendo il disavanzo, mentre temo, e spero per i nostri cittadini di essere smentito, che il centrodestra condurrà nuovamente nel tunnel del commissariamento la nostra regione”. Ha concluso il Consigliere della Regione Lazio e membro delle Commissioni Sanità e Bilancio, Alessio D’Amato.
LAZIO, SARA BATTISTI: DA GOVERNO ROCCA CENTO GIORNI DI PROMESSE, TAGLI IN SANITÀ E NESSUN PROGETTO CONCRETO
“Mi permetto di segnalare al Presidente Rocca e alla sua maggioranza che la campagna elettorale è terminata. La sua conferenza stampa è ricca di programmi e promesse future, peccato la destra sia già al governo della Regione Lazio da cento giorni.
Oltre tre mesi in cui abbiamo dovuto, nostro malgrado, assistere al dirottamento di fondi dalla sanità pubblica a quella privata con conseguente taglio dei reparti, con la provincia di Frosinone prima in questa drammatica casistica; azioni gravi sui diritti sociali e civili; zero investimenti sui territori; nessuna idea concreta per il rilancio economico deI territori. Direbbe un famoso personaggio televisivo: non è un buon inizio”.
Così in una nota Sara Battisti, consigliera regionale del Partito democratico.
“Aggiungo – prosegue – che da un mese abbiamo chiesto un’audizione sulla sanità, proprio per affrontare il tema dei tagli nei diversi ospedali del Lazio. Commissione che la Presidente, Alessia Savo, non ha mai convocato. Così si azzera anche il sano confronto democratico”.