“Lasciate ogne modernità, voi ch’intrate”.
Ci perdoni il Sommo Poeta, d’altronde chi meglio di lui ha raccontato il suo tempo, quell’età di mezzo che ancora oggi attrae i sensi con la forza dei suoi misteriosi contrasti. E che si ridefinisce in ogni suo aspetto a San Vittore del Lazio durante la rievocazione storica in costumi d’epoca della “Festa Medievale” patrocinata dal Comune di San Vittore del Lazio e dall’associazione “DMO Terra dei cammini“.
Due “dì di festa” fra sfarzo e penitenza, esoterismo e tradizione, avventura e meraviglia che se da una parte rievocano la storia del paese, dall’altra offrono ai visitatori l’opportunità di essere parte integrante di un mondo fisico ricostruito nei più piccoli dettagli per vivere la suggestione di usi e costumi del Medioevo.
Nelle vie del borgo illuminato da fiaccole e candele ci si immergerà nel passato tra numerosi stand allestiti nel rispetto delle più pure tradizioni medievali. Gastronomia, oggettistica, antichi mestieri, bancarelle e addobbi a ricreare le atmosfere dell’antico mercato. Nell’arena, al calar del sole, si susseguiranno spettacoli ammalianti, la luce delle torce illuminerà le armature della milizia ricreando un’atmosfera unica e palpitante.
Duelli infuocati e spettacoli dei giullari saranno momenti esilaranti. I figuranti saranno chiamati a mettere alla prova i propri riflessi con alcuni giochi di abilità e destrezza, a familiarizzare con la tecnica arcieristica; ancora balli dell’epoca, giochi, serpenti e uccelli rapaci, Sua Maestà il Fuoco, in un susseguirsi di magnifiche composizioni coreografiche e musiche d’ispirazione medievale.
Cavalieri e nobili dame, ma anche popolani, artigiani, fabbri, erboristi, armigeri e mercenari sfileranno in corteo tra le vie del paese. Non mancheranno i punti di ristoro e la possibilità di cenare secondo i piatti dell’antica tradizione locale, comodamente seduti in “locande” di ristoro.
Ma prima sarà necessario recarsi al banco cambio dove il “vile denaro” verrà tramutato in “cocci”, unico metodo di pagamento consentito. Il coccio è una moneta in terracotta di tipo convenzionale, cambiata con rapporto 1.1 con l’euro per ricreare ancor più tangibilmente il clima dell’età di mezzo.
Non solo una grandiosa rievocazione storica, ma anche un’intrigante vicenda da vivere anno dopo anno.
Tanto impeccabile e sorprendente che la portata dell’evento è cresciuta a tal punto da rendere necessario un servizio navetta per raggiungere il centro storico.
Dietro ogni grande evento c’è sempre una grande mente e lo spirito di una comunità che non vuole rassegnarsi alla narcosi che subiscono i piccoli borghi seppur pieni di arte e di storia.
Parliamo dell’Associazione ETS Media Aetas Sancti Victoris e del suo vulcanico ed instancabile Presidente ‘Messere’ Livio Casoni.
Vedere in questi giorni infuocati tanti cittadini all’opera per allestire una Festa di tal portata è qualcosa di straordinario che ci sussurra che c’è ancora speranza.
Adrenalina e sudore per costruire un ponte magico, un ancoraggio tra passato e presente che a descriverlo si fa fatica. Viverlo è il solo modo per comprendere.
Allora Madame e Messeri, non resta che sellare i destrieri e raggiungere il 5 e il 6 agosto San Vittore del Lazio.
Anno Domini 2023.
articolo a cura di Monia Lauroni