“Ormai non c’è più nulla da fare, il Comune di Piglio è totalmente allo sbando. Sabato 29 luglio 2023 gli uffici comunali sono completamente deserti (e non è la prima volta), unica eccezione due dipendenti comunali, entrambi con la mansione di operaio, costrette a subire le contestazioni dei cittadini “inferociti” perché non trovano nessuno a cui far riferimento per le loro legittime richieste e ora sono costretti a prendere un giorno di ferie per recarsi di nuovo presso gli uffici comunali con la speranza, questa volta, di trovare qualcuno”.
E’ quanto si legge in una nota inviata a questa redazione da Roberto Neccia, consigliere comunale di Piglio e capogruppo di minoranza del gruppo consiliare “Obiettivo Comune“.
“A tutto questo – prosegue Neccia – va aggiunto il fatto che l’ufficio della Polizia Locale, ormai al collasso da tempo causa mancanza di personale (e senza macchina da più di due anni) è chiuso da due settimane perché l’unico agente in forza è in ferie e nonostante il periodo estivo il Sindaco, in qualità di Comandante della Polizia Locale, ha pensato bene di non chiedere aiuto, magari ad un comune limitrofo, per sostituirlo. Insomma un vero caos, sia dentro che fuori“.
E, ancora: “la situazione del paese è sotto gli occhi di tutti, la viabilità è un disastro, da più di sei mesi il paese è diviso in due a causa di una frana che si è verificata in via Circonvallazione all‘altezza del santuario della Madonna delle Rose, le strade comunali sono un colabrodo, per non parlare delle strade rurali, ormai impraticabili a causa delle siepi che hanno invaso la sede stradale. L’intero paese è in uno stato di totale abbandono”.
“Per finire – conclude Neccia – anche il programma delle manifestazioni estive si è rivelato una vera delusione per tutti. Oltre ad essere in forte ritardo non prevede eventi degni di questo nome e si prospetta l’ennesimo fallimento dell’amministrazione Felli ma soprattutto chi sperava di potersi rilassare e trascorrere delle divertenti serate estive a Piglio si sta già organizzando diversamente. A questo punto ci chiediamo quali sono i motivi di tanta ostinazione che inducono l’amministrazione Felli a perseverare in questo modo. Forse è giunto davvero il momento di pensare seriamente alle dimissioni”.