Ben 33 anni nella Polizia di Stato, con ruoli ed incarichi importanti e prestigiosi svolti tra le Questure di Siena e Roma e, dal 1996, in quella di Frosinone con la qualifica di Commissario Capo e con innumerevoli specifiche competenze acquisite negli anni; tra queste, quelle riguardanti l’ambito investigativo di polizia giudiziaria e di polizia di prevenzione a contrasto delle ecomafie, delle infiltrazioni delle criminalità organizzata nelle grandi opere e nell’alta speculazione edilizia, del terrorismo interno, di matrice marxista/leninista ed anarcoinsurrezionalista, del terrorismo internazionale di ispirazione jihadista, della criminalità organizzata transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed alla tratta di esseri umani, contigua o collegata ad organizzazioni terroristiche jihadiste o qaediste insediate nel Magreb, in Afghanistan e Pakistan: è stata una carriera luminosa, quella del dott. Paolo Patrizi, anagnino, nel Corpo fin dal lontano 1990, che oggi – martedì primo agosto 2023 – saluta i colleghi ed amici di una vita dell’ufficio Divisione investigazioni generali e operazioni speciali, in sigla D.I.G.O.S., della Questura di Frosinone, di cui è stato vice dirigente, e dismette gli abiti da poliziotto per collocarsi nel meritato ed ambìto stato di quiescenza per sopraggiunti limiti di età.
Paolo – che è anche un caro amico di questa redazione – nel corso della sua carriera ha conseguito importanti onorificenze, riconoscimenti ed attestati di benemerenza, tra cui il Cavalierato Ordine al Merito della Repubblica Italiana; la medaglia d’oro al merito di servizio; la croce d’argento per anzianità di servizio; le medaglie commemorative NATO ISAF, NATO ex Jugoslavia, UNIFIL, NATO Kosovo e un attestato di pubblica benemerenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile. Oltre ai numerosi encomi, lodi e compiacimenti e per le attività di investigazione – inoltre – è stato premiato anche con due encomi soletti per attività di antiterrorismo con ricompense per meriti straordinari e speciali e per lodevole comportamento.
Ricordiamo – di seguito – alcune tra le più rilevanti attività svolte, alla guida di una squadra composta da poliziotti scelti tra i migliori in servizio in questa provincia, nel corso dell’ultimo ventennio dal neo-pensionato:
- investigazioni di polizia giudiziaria svolte negli anni 1996/1998 in stretto raccordo con le Procure Antimafia di Napoli e Roma sulle infiltrazioni della criminalità organizzata campana nei lavori dell’allora costruenda T.A.V. per la tratta relativa al territorio della provincia di Frosinone, e della complanare attività informativa funzionale al rilascio della certificazione prefettizia antimafia per le imprese affidatarie ed esecutrici;
- investigazioni di polizia giudiziaria svolte durante gli anni 1998/2001 per conto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e le Procure di Cassino e Frosinone sulle infiltrazioni della criminalità organizzata campana, in particolare del cosiddetto clan dei casalesi, nel settore della gestione del ciclo dei rifiuti urbani e speciali nella provincia di Frosinone e della complanare attività di analisi richiesta dall’allora Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse;
- investigazioni di polizia giudiziaria per l’operazione “AMENA”, conclusasi nell’anno 2003, sotto la direzione delle Procure di Cassino e Roma , con l’arresto, in collaborazione con le Autorità francesi, di oltre quindici militanti del movimento terroristico al-Takfir wa ‘l-Hijra algerino, che erano insediati in forma strutturata a Napoli, Cassino, Milano e Parigi;
- investigazioni di polizia giudiziaria conclusesi con l’arresto a Cassino nell’anno 2003 di un terrorista algerino, appartenete all’ala militare del Fronte Islamico di Salvezza, colpito da mandato di cattura internazionale per avere riportato in Patria condanna definitiva a venti anni di reclusione per strage;
- investigazioni conclusesi con l’arresto nell’anno 2004 di un latitante giordano colpito da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso nell’anno 2001 da parte della A.G. di Bologna, in quanto ritenuto militante di una cellula del Gruppo Islamico Armato insediata in Emilia Romagna, già oggetto di indagine da parte del R.O.S. Carabinieri nell’ambito dell’operazione “VENTI DI GUERRA”;
- investigazioni di polizia di prevenzione negli anni 2003/2006 su taluni elementi di spicco della galassia anarcoinsurrezionalista nazionale a quel tempo soggiornanti e/o gravitanti in località della provincia di Frosinone;
- investigazioni di polizia di prevenzione concluse nell’anno 2005 con l’espulsione dal territorio nazionale, disposta con proprio decreto dal Signor Ministro dell’Interno, di un cittadino algerino ritenuto appartenere al movimento terroristico Gruppo Islamico Armato;
- investigazioni per l’operazione “SULEIMAN”, conclusasi nell’anno 2007 sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, con l’arresto di oltre quaranta cittadini nigeriani, ghanesi e pakistani, rispettivamente compartecipi di tre diverse organizzazioni delinquenziali, a base etnica e che erano radicate a Napoli, Caserta, Macerata, Milano e Varese, tra di esse collegate e finalizzate al traffico internazionale di stupefacenti di tipo cocaina ed eroina; quella pakistana rilevata anche finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dal Pakistan e collegata al locale movimento terroristico filotalebano Tehreek-E-Nafaz-E-Shariat-E-Mohammadi;
- investigazioni per l’operazione “CESTIA”, conclusasi nell’anno 2011, sotto il coordinamento delle Procure Distrettuali Antimafia di Napoli e Roma con lo smantellamento di un gruppo criminale transnazionale afgano, composto da circa cinquanta individuati elementi, che erano strutturalmente radicati a Roma, Milano, Napoli e Bolzano, perlopiù arrestati nello Stato, i restanti in esecuzione di M.a.e. in Grecia, Francia, Germania e Svezia, finalizzato al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di massa dall’Afghanistan e, peraltro, rilevato capace di compromettere la sicurezza nazionale ed internazionale, avendo difatti agevolato l’ingresso in Europa di elementi potenzialmente pericolosi, in quanto addestrati in Afghanistan al maneggio di esplosivi, e di ex miliziani di formazioni talebane e filotalebane, queste ultime riconducibili al movimento terroristico Hezb- I- Islami.
- investigazioni per l’operazione “SCUTUM”, conclusasi, sotto la direzione della Procura Antimafia di Napoli e Pool Antiterrorismo della stessa sede giudiziaria, nell’anno 2011 con la disarticolazione di un gruppo criminale transnazionale pakistano, con proiezioni soggettive nella Capitale di origine magrebina, composto da circa quaranta individuati elementi, tra i quali, molti collegati a varie organizzazioni e movimenti fondamentalisti islamici (le pakistane “JAMA’A AT E ISLAMI”, JKLF – JAMMU AND KASHIMIR LIBERATION FRONT”, “JAMA’A AT TABLIGH WA DA’WA” e “AHL-E-HADITH”, l’egiziana “HIZB AL TAHIR AL ISLAMYA” e la tunisina “ENNAHDA”), organicamente radicati nelle regioni Lazio, Abruzzo, Marche, Lombardia e Sardegna, e stabilmente dedito all’importazione nello Stato dal Pakistan e Afghanistan di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo eroina, oltre che fortemente sospettato di destinare parte dei proventi dell’illecito traffico a sostegno delle milizie filotalebane operative in Pakistan, sotto l’insegna della organizzazione terroristica “TSNM – TEHREEK NIFAZ-E-SHARIAT MOHAMMADI”, nella sua componente paramilitare aderente alla più articolata “TEHREEK-E-TALIBAN PAKISTAN“;
- investigazioni svolte durante gli anni 2011/2013 sul tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata campana, in particolare di soggetti di impresa riconducibili al clan Veneruso di Casalnuovo di Napoli e Volla, nel settore edile e nel mercato immobiliare della provincia di Frosinone;
- investigazioni di polizia giudiziaria per l operazione AVIUM conclusasi nell’ anno 2020 sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Roma, con lo smantellamento di un gruppo criminale transnazionale a base etnica dedito alla tratta di esseri umani e a favorire il reingresso in Europa di foreign figthers provenienti dal fronte
Paolo Patrizi – infine – è stato anche correlatore, rappresentando la Polizia di Stato, nel seminario sul “Traffico di Migranti” organizzato a Trento nel mese di novembre 2012 dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento ed Ecrime ICT law & criminology e correlatore, sempre rappresentando la Polizia di Stato, nel convegno “Immigrazione e poteri criminali: il diritto ai confini dell’Europa” organizzato a Trento nel mese di febbraio 2016 dalla ELSA – The European Law Students’Association – ITALIA.
Al caro amico Paolo, con sincero spirito di amicizia e di gratitudine per il supporto sempre fornito a questa redazione, vanno le più vivide ed affettuose congratulazioni per l’importante traguardo raggiunto e l’augurio di raggiungerne altri ancora più alti nel prossimo futuro. Ad maiora, Paolo!