“Le dichiarazioni rilasciate in risposta all’articolo che si è occupato della diminuzione repentina dei posti a bando per i privati anno 2023/2024, rilasciate dall’ufficio stampa INPS non corrispondono al vero e dimostrano di non aver risposto con concreta conoscenza del bando da loro scritto, firmato e pubblicato relativo all’anno 2023/2024. Hanno replicato a bandi vecchi e legati a misure anti Covid imposte dal governo“. E’ quanto si legge nella nota inviata oggi – 21 agosto 2023 – da un gruppo di mamme preoccupate per il previsto taglio di posti riservati agli utenti privati al Convitto “Principe di Piemonte” di Anagni.
“Nell’anno 2021/2022, quando ancora il Covid era presente – si legge ancora nella nota – i posti presso il Convitto “Principe di Piemonte” nella formula semiconvitto erano 230.
Nell’anno 2022/2023, quando le norme di distanziamento ambientale e sociale erano decadute i posti nella formula semiconvitto presso il Convitto “Principe di Piemonte”, erano 180 e non 96, come loro affermano.
Fermo restando che non abbiamo chiesto spiegazioni circa la diminuzione dei posti relativi all’anno 2022/2023 ma soltanto per l’anno 2023/2024, riteniamo che la risposta e le informazioni date siano mendaci.
Per correttezza di informazioni inviamo le schede allegate al bando degli ultimi tre anni. Certe che almeno questa volta vengano date le dovute giustificazioni ci aspettiamo che chi di dovere faccia qualcosa per modificare il numero del bando per rispetto alle famiglie, dei bambini che verranno privati del diritto di continuità come recita lo stesso bando ma soprattutto nei confronti dei bambini diversamente abili (riconosciuti dalla legge 104/92 ai quali lo stesso INPS elargisce un assegno di invalidità) che più di tutti risentiranno della mancanza del servizio“.
La tutela del servizio a favore di tutti gli utenti è fondamentale. La risposta ricevuta fa pensare che chi ha scritto, firmato e pubblicato il bando che si aprirà in data 8 settembre 2023 per i privati, non ha riletto il bando 2022/2023 mettendolo a confronto al bando 2023/2024!
La risposta pervenuta è relativa a numeri che fanno riferimento al bando ancor più vecchio, cioè 2021/2022 quando l’emergenza Covid governativa aveva imposto riduzioni imponenti in tutti i settori. Viene da dedurre quindi che chi ha dato indicazioni all’ufficio stampa INPS non ha fornito una corretta comunicazione numerica di quanto realmente in evidenza porta a leggere evidenti discordanze“.