Una capretta di pochi mesi – bianca e marrone – passeggia in un prato; incuriosita dalle urla e dalle risate di un gruppo di ragazzi si avvicina, forse per giocare con loro. E’ tranquilla, abituata alla presenza umana di chi la accudisce, ed è fiduciosa: ancora non sa quanta crudeltà l’aspetta. Uno dei ragazzi del gruppo le si avvicina di soppiatto e quando l’ha a tiro le sferra un calcio terribile. La capretta stramazza e una volta a terra si scontorce per i dolori, racconta un testimone; il ragazzo – non contento – la colpisce di nuovo: una, due, tre volte. Fino a farle perdere i sensi.
Dopo pochi minuti l’animale smette di respirare ma il ragazzo, non contento, continua a colpirla a calci mentre – esanime – è a terra, incitato dai grugniti degli amici e delle amiche: “dai, fallo di nuovo; ancora! Ancora!“.
Tutti, attorno, se la ridono e lui, stanco e col respiro affannoso ma soddisfatto dello scempio orribile del quale si è appena reso protagonista – racconta un testimone – si allontana lasciando l’animale morto a terra sghignazzando verso il suo amico che lo sta riprendendo con lo smartphone.
Ad assistere alla scena – come detto – alcuni altri giovani, sia maschi che femmine, che non solo rimangono impassibili, ma non fanno neanche nulla per salvare la capretta dalla crudeltà del loro amico. Anzi, lo incitano – ancora grugnendo – a colpirla ancora, e ancora, e ancora.
E’ quanto accaduto l’altro ieri sera – domenica 27 agosto 2023 – durante un compleanno che si festeggiava in un noto agriturismo alla periferia di Anagni. Il gesto crudele del ragazzo, uno studente, non è rimasto a lungo nascosto perché a pubblicarlo su Instagram è stato proprio un suo amico.
Immagini terrificanti, spaventose, agghiaccianti, atroci delle quali – proprio per questo motivo – abbiamo scelto pubblicare solo qualche fotogramma.
Presto, certamente, in un modo o nell’altro, finiranno nelle mani dei Carabinieri della Compagnia di Anagni che quindi indagheranno per risalire al responsabile del gravissimo gesto; e ai militari anagnini, potrebbero essere consegnati anche altri video di interesse e pertinenti – alcuni girati in circostanze diverse, altri – come quello che pubblichiamo di seguito – girati la stessa sera della festa di compleanno: vi si vedono due giovanissimi (uno dei quali, quello vestito di nero, è lo stesso che si fa riprendere mentre prende a calci la capretta) che, afferrata una cariuola, la gettano oltre un muretto.
Pare – comunque – che sempre nel corso della serata numerose altre siano state le bravate compiute dal gruppo di amici a danno dell’agriturismo di cui erano ospiti. E intanto già qualcuno di loro prova a difendersi su Instagram: “la capretta era già morta“, scrive. Ma le immagini, purtroppo, parlano chiaro e uno dei responsabili dell’agriturismo ha già presentato denuncia: “l’hanno massacrata”.
I PROFILI SOCIAL DEI RAGAZZI PIENI DI IMMAGINI CONTROVERSE
alcune immagini tratte dal video pubblicato su uno dei profili Instagram dei ragazzi coinvolti nell’uccisione barbara della capretta
E sui loro profili social sono presenti altri video in cui, incappucciati, contano pacchi di banconote, sfrecciano in auto a tutta velocità per le strade di Fiuggi, brindano a champagne, mimano il gesto di sparare contro un’auto dei Carabinieri che li precede: figli di famiglie della “Fiuggi bene”, annoiati dalla routine quotidiana, completamente privati della capacità di provare empatia per un essere indifeso, senza coscienza civile e con ideali malsani e sbagliati. Capita che alcune capre – quando sono spaventate – cadano e si congelino per un po’, immobilizzandosi; può darsi che i ragazzi – scambiandola per morta – abbiano continuato a darle calci.
COSA DICE IL CODICE PENALE
L’articolo 544 bis del codice penale, rubricato “uccisione di animali” recita così:
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.
Tale norma è stata introdotta al fine di apprestare una tutela più incisiva agli animali, i quali però non ricevono copertura legislativa diretta, restando ferma la tradizionale impostazione che nega un determinato grado di soggettività anche agli animali.
UN GESTO ORRIBILE, SENZA SENSO: ORA LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO
La capretta è stata stata maltrattata e uccisa, in modo barbaro e con chissà quanta sofferenza! Inutile ribadire che violenze così efferate sono sintomo di pericolosità sociale ed è dovere di tutti non voltarci dall’altra parte quando succedono fatti così gravi. Ci auguriamo venga fatta Giustizia e che fatti del genere non si ripetano più.
aggiornamento: riceviamo e di seguito pubblichiamo integralmente una lettera inviata a questa redazione:
buonasera, sono la mamma di un ragazzo che l’altra sera era presente a quanto accaduto nell’agriturismo di Anagni. Chiedo, per ovvi motivi, di restare anonima. In considerazione del tam-tam mediatico provocato dalle azioni riprorevoli di alcuni dei ragazzi, mi sento di fare alcune doverose precisazioni, dopo aver parlato con mio figlio (che non è uno dei ragazzi che si vedono nel video).
La capretta non è morta massacrata come è stato detto dal titolare dell’agriturismo ma è stata trovata agonizzante dai ragazzi già poco dopo il loro arrivo. Finita la cena, i ragazzi sono usciti all’esterno della struttura e l’hanno trovata morta per altre cause a me sconosciute e non perché sono stati loro ad ucciderla, come invece si evincerebbe dalle immagini pubblicate dalle testate nazionali e locali.
Per quanto biasimevole, censurabile ed indegno, i ragazzi l’hanno presa a calci dopo che era morta, e non prima che morisse. Un atto comunque inqualificabile ma che sovverte la versione del titolare. Non ho motivo di non credere a mio figlio.
Tanto vi dovevo. Spero pubblichiate integralmente questa mia lettera.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari per cui gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale condanna definitiva.