LiberAnagni, formalmente rappresentato in consiglio comunale dall’avv. Luca Santovincenzo, si è fatto portavoce, nel corso della seduta di consiglio comunale che si è tenuta lo scorso 29 agosto, delle istanze delle numerose famiglie penalizzate dalla decisione della Direzione Regionale INPS di ridurre i posti riservati ai privati per l’anno scolastico 2023-2024 nella struttura del Convitto “Principe di Piemonte”.
Come raccontato dal nostro giornale qualche giorno fa, i posti per i privati per il semiconvitto sono passati a 58 a fronte dei 180 previsti nell’anno scorso e, per il convitto, a 88 a fronte dei 100 previsti per l’anno scolastico 2022/2023.
“Di fatto, un problema politico ed amministrativo, che riguarda l’intera città – spiega Luca Santovincenzo ad anagnia.com – siamo vicini, tra l’altro, anche al personale che presumibilmente verrà penalizzato dalla misura. Tali riduzioni dei servizi offerti, infatti, comportano importanti ripercussioni sul personale addetto. E’ per questo che ho ritenuto doveroso chiedere al sindaco Daniele Natalia informazioni sul suo interessamento e comunicare la vicenda al Consiglio Comunale nella seduta dello scorso 29 agosto”.
“In quella sede – spiega ancora Luca – ho anche comunicato al Consiglio che le decisioni dell’INPS vanno contestate, ancor più dopo aver letto le giustificazioni poco convincenti fornite con la risposta inviata a mezzo stampa. Il Convitto “Principe di Piemonte” è patrimonio di tutti ed è stato proprio il Comune di Anagni a cedere il complesso all’ex INADEL (poi INPDAP e ora INPS) nel lontano 1925, tra l’altro concedendo in perpetuo l’acqua potabile e l’illuminazione elettrica”.
Infatti, l’atto di cessione originario, tuttora in vigore, obbliga l’ente beneficiario anche “a ricevere in tutte le scuole che verranno istituite o da esso o dal Governo tutti gli alunni e le alunne esterne che ne domandino l’ammissione secondo le norme delle leggi e dei regolamenti scolastici”.
“L’art. 2 dell’atto – spiega Luca, che di professione fa l’avvocato – prevede la retrocessione del complesso al Comune in caso di mancata ottemperanza degli obblighi assunti, per cui in ragione dell’evidente riduzione dei servizi ho richiesto di aprire un tavolo con l’INPS. L’accordo originario va ridiscusso, essendo cambiati i tempi e le attività svolte nel corso di quasi 100 anni. In quella sede, ho suggerito di chiedere non solo di ripristinare i servizi ridotti, ma anche di assicurare alla collettività l’uso di alcune strutture del complesso, tra cui quel teatro che è stato inspiegabilmente interdetto all’uso, prima consentito, delle compagnie anagnine”.
Luca, inoltre, ha segnalato anche che possono essere rese disponibili alla comunità “le aree verdi, sportive e giochi, intercluse al pubblico e pressoché inutilizzate“. Ma ha parlato anche del parcheggio, “da tempo chiuso con una sbarra in violazione di un’appendice di convenzione del 2015 che lo prevedeva destinato al pubblico al pari delle aule che il Comune dovrà dunque richiedere“.
Il sindaco – da parte sua – ha comunicato di aver inviato una PEC e di aver ricevuto dalla Direzione Regionale la richiesta di un incontro.
“Auspico un buon esito della questione – ha concluso Luca – fermo restando che se non si risolverà in modo favorevole sia per famiglie penalizzate che per la città intera, sono pronto ad interessare i nostri referenti parlamentari ed il Prefetto per chiedere l’intervento del Ministro del Lavoro, a cui spetta la vigilanza sull’ente di gestione”.