“Un vasto e bellissimo comprensorio nell’estremo nord della Ciociaria, a diretto contatto con il territorio della Capitale, vedrà nel suo patrimonio di attrattive, già notevole, un’infrastruttura di grande appeal. È imminente l’apertura dei lavori per la riqualificazione della pista ciclo/pedonale Fiuggi-Paliano e che attraversa i territori anche di Acuto, Piglio e Serrone. Si tratta di un progetto promosso della nostra Comunità Montana, la XII Comunità dei Monti Ernici e finanziato dalla Regione Lazio che ringrazio, come pure un ringraziamento va ai consiglieri Mauro Buschini e Sara Battisti ai quali va ascritto il merito dell’iter iniziato nella passata legislatura.”
Lo afferma in una nota il presidente della Comunità Montana dei Monti Ernici, Achille Bellucci.
“Si tratta di lavori di riqualificazione e messa in sicurezza per circa due milioni di euro – continua Bellucci – che consentiranno di fornire un percorso di alta qualità. Il fondo della pista e delle aree circostanti saranno completamente ripuliti, si procederà alla posa in opera di nuove staccionate, della segnaletica stradale e cartelloni informativi con indicazioni di utilità turistica. Voglio sottolineare come un intero comprensorio ha operato in sinergia per ridonare alla cittadinanza e ai turisti una infrastruttura preziosa per il territorio, soprattutto per quello montano. Per questo ringrazio i sindaci di Fiuggi, Paliano, Acuto, Piglio e Serrone che hanno operato in perfetta sintonia e sostenuto con decisione l’iniziativa la nostra iniziativa”.
“Noi della XII Comunità Montana – ha aggiunto il presidente Bellucci – ci battiamo da anni per promuovere un territorio ricchissimo di attrattive non solo naturalistiche e insistiamo sulla necessità che il nostro ente, come tutti quelli di gestione dei territori montani, debba tornare centrale e nei pieni poteri del suo ruolo strategico. Un territorio il nostro, come altri della nostra meravigliosa regione, che ha necessità di progettare il suo futuro per salvare l’enorme patrimonio che custodisce. La politica centrale ha dimenticato per anni l’importanza delle terre in altura, le sue popolazioni, il mosaico di culture e di bellezze che in esse sono custodite. Non solo. Ha dimenticato, e purtroppo stiamo scontando in questi anni gli effetti di tale disinteresse, il delicatissimo equilibrio idrogeologico della montagna, bisognoso da parte dell’uomo di continue attenzioni e manutenzioni. Basti citare la cura del sottobosco e la realizzazione di barriere tagliafuoco per la prevenzione degli incendi. Oppure la pulizia dei canali di regimentazione delle acque, o la realizzazione degli invasi idrici in altura. Tutto quel che non si spende più in prevenzione lo stiamo pagando moltiplicato all’ennesima potenza in emergenze. Non solo, anche, purtroppo, in vite umane. Lo spopolamento dei centri montani – conclude Bellucci – è anche un interesse primario della pianura. Speriamo che ora sia chiaro a tutti”.