Lo abbiamo incontrato nella sua Fiuggi, sua città natale. Bomber di serie A, commentatore sportivo, giornalista, autorevole rappresentante di Forza Italia a livello comunale, provinciale e regionale; Giuseppe Incocciati è consigliere allo sport e alle politiche giovanili del vice primo ministro Antonio Tajani, titolare del dicastero degli Affari esteri. Infine è anche consigliere personale degli affari istituzionali di Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf.
Giuseppe Incocciati sarà uno dei protagonisti della Ryder Cup 2023 che si svolgerà a Roma, il mondiale a squadre di golf che vedrà sfidarsi sul campo del “Marco Simone” i due team rappresentanti l’Europa e l’America.
Un evento planetario alle porte della provincia di Frosinone; chi meglio di un ciociaro giunto ai massimi livelli sportivi poteva raccontarci dell’evento?
Giuseppe, grazie per aver accettato l’intervista! Dunque Ryder Cup 2023, una tappa storica per Roma e per l’Italia!
Dopo le Olimpiadi, il campionato mondiale di calcio e il Superbowl, la Ryder Cup è l’evento sportivo più importante al mondo. Abbraccia gli interessi delle singole federazioni nazionali e si svolge a Roma, dal 28 settembre al primo ottobre. È un appuntamento sportivo che innesca delle ricadute socio-economiche spaventose, con numeri da record su Roma e in tutta la Regione Lazio.
Un lavoro organizzativo importante e imponente; a chi va il plauso più forte?
Colui che ha voluto fortemente questo evento sportivo e che si sviluppasse su Roma è il presidente Franco Chimenti, abile, determinato e soprattutto capace a livello diplomatico di portare per la prima volta nella storia la Ryder Cup in Italia.
A vincere è sempre il lavoro di squadra, pertanto un plauso e un ringraziamento personale deve essere rivolto ai ministri Antonio Tajani, Daniela Santanchè e Andrea Abodi per la loro opera finalizzata alla riuscita di questo bellissimo evento. Grazie all’intuizione del vice premier sono state create delle sottostrutture governative riunite in pool di professionisti che hanno avuto il compito di sostenere e potenziare l’azione diplomatica e dare un sostegno economico importante a questa manifestazione. Un risultato da condividere tra i ministeri del turismo, dello sport e degli affari esteri.
Quali sono i numeri e le aspettative che ruotano attorno alla Ryder Cup?
A livello televisivo circa un miliardo e mezzo di persone seguiranno la coppa del mondo di golf; non oso immaginare i collegamenti on line. Verrà allestita la più grande area food mai vista in un campo di golf in Italia; saranno presenti sponsor di livello mondiale e giocatori tra i più famosi e forti del pianeta.
L’impressione che i benefici della Ryder Cup resteranno circoscritti nella Capitale è palpabile. Perché la Ciociaria e Fiuggi non sono pronte a raccogliere i frutti di eventi mondiali?
È un vero peccato perché Fiuggi in particolare è stata per molti anni il secondo polo ricettivo del Lazio dopo Roma, appunto. La nostra amata Città purtroppo non ha saputo prepararsi per questa tappa mondiale pur avendo a disposizione strutture all’avanguardia e migliaia di posti letto. Ripeto: è un vero peccato perché la tappa di Roma è un evento unico e straordinario, probabilmente tornerà in Italia non si sa tra quanti decenni. E mi dispiace constatare che Fiuggi e la Ciociaria non riceveranno grandi benefici.
Si lavora all’Expo 2030 e tra due anni ci sarà il Giubileo 2025. Vista la fumata nera sulla Ryder Cup, quale migliore occasione per attrezzarsi ad ospitare questi due appuntamenti ma cosa manca realmente al nostro territorio per attrarre benefici da questi eventi internazionali?
Negli anni il nostro territorio ha perso un po’ di strada e indubbiamente siamo diventati più deboli a livello contrattuale. Facendo un parallelo con il mondo sportivo, possiamo affermare che Fiuggi e la Ciociaria fanno fatica ad allenarsi e hanno il fiato corto. Credo che negli anni non si sia fatto molto in termini di promozione, riqualificazione del prodotto turistico e potenziamento dei servizi. È un vero peccato perché siamo a ridosso di Roma e dovremmo trarre dalla capitale tutti i benefici possibile, come quello dell’Expo 2030 a cui sta lavorando egregiamente il Governo Meloni: in futuro dovremmo essere più bravi ad entrare in determinati circuiti politici ed economici, ad avere più potere decisionale perché ciò che è mancato in questi anni sta nell’autorevolezza di una governance territoriale distante anni luce dalla vicina Roma.