Un confronto pubblico per affrontare la questione della Valle del Sacco è stato organizzato oggi da Coldiretti Frosinone, alla presenza delle istituzioni, per ribadire quelle che sono le richieste della federazione provinciale e le possibili soluzioni ad una problematica che da 18 anni affligge cittadini, aziende e settore agroalimentare. L’obiettivo è quello di ottenere un atto risolutivo che svincoli dai limiti i terreni agricoli a ridosso del fiume Sacco, risultati esenti da qualsiasi contaminazione.
All’incontro si è svolto nella Sala Papetti della Camera di Commercio di Frosinone erano presenti tra gli altri, oltre ai presidenti regionale e provinciale di Coldiretti, David Granieri e Vinicio Savone, anche il deputato e componente della VIII Commissione Ambiente alla Camera, Aldo Mattia, la presidente della VII Commissione regionale alla Sanità, Alessia Savo e il suo collega, Daniele Maura, che siede nella VIII Commissione regionale Agricoltura e Ambiente. Al confronto ha partecipato anche il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli.
Già lo scorso luglio Coldiretti Frosinone era stata audita dalla Commissione parlamentare Ambiente alla Camera dei Deputati sulle criticità ambientali nel sito di interesse nazionale (Sin) Bacino del fiume Sacco.
“La svolta è vicina”, questo il titolo del convegno. “Riteniamo, infatti – spiega il presidente di Coldiretti Frosinone, Vinicio Savone – che i tempi siano maturi per poter avviare la riqualificazione, anche in termini di immagine e di comunicazione, del nostro territorio. Purtroppo molte aziende sono corrette a subire ancora delle discriminazioni, che colpiscono anche i loro prodotti, nonostante vengano costantemente monitorate. Il latte viene sottoposto ad esami ogni mese da parte della Asl e degli organi di controllo competenti, così come accade per altre produzioni in quell’area e i paramenti risultano essere sempre nella norma”.
Un’area che risulta essere una delle più produttive di Frosinone con la presenza cerealicola e di allevamenti zootecnici. Non solo, in quella zona sono presenti anche strutture agrituristiche e si producono prodotti di eccellenza della nostra regione come la mozzarella e il latte fresco.
“Quello della Valle del Sacco è un problema territoriale e sociale. Bisogna svincolare dai limiti che ne impediscono la coltivazione – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – quei terreni agricoli a ridosso del bacino del fiume Sacco, che distano di 100 metri sia a destra che a sinistra e che da 18 anni sono sottoposti a controlli, dai quali sono risultati sempre esenti da qualsiasi tipo di contaminazione. Parliamo di una perimetrazione che doveva essere provvisoria e cautelativa a causa dell’emergenza, ma che ancora oggi è in vigore. Quello che chiediamo, inoltre, è uno snellimento dell’iter burocratico per le aziende agricole che si trovano all’interno del Sin”.
nota stampa e foto a cura della dott.ssa Morena Izzo, responsabile Ufficio Stampa Coldiretti Lazio
LE PAROLE DEL CONSIGLIERE REGIONALE DEL LAZIO DANIELE MAURA
Interessante il convegno organizzato dalla Coldiretti di Frosinone al quale ho presenziato e che ha avuto come tema portante quello della Valle del Sacco.
Un tema molto attuale quest’ultimo che da troppo tempo, diciotto anni circa, affligge il nostro territorio con conseguenze impattanti su cittadini, sull’economia e sul tessuto imprenditoriale locale. Purtroppo molte aziende subiscono ancora gli effetti negativi “dell’emergenza Valle del Sacco”, sia nella pratica cioè con la lunghissima serie di esami che sono tenuti a far effettuare sui vari prodotti, esami i cui risultati risultano sempre nella norma, sia nell’immaginario collettivo e nella comunicazione. Questi effetti negativi potrebbero cominciare ad essere superati iniziando a svincolare dai limiti che ne impediscono la coltivazione, i terreni agricoli a ridosso del fiume Sacco che risultano esenti da qualsiasi contaminazione.
L’estrema produttività dell’area è ben nota e tante sono anche le attività che ruotano intorno ad allevamenti e coltivazioni, come le strutture agrituristiche che producono prodotti di eccellenza che attirano flussi importanti di turismo enogastronomico nella nostra terra.
Una situazione inverosimile, da una parte la giustificata preoccupazione per la salute, dall’altra l’incapacità da parte degli amministratori di centro sinistra di gestire la situazione. In questi anni, infatti, i vari attori hanno portato avanti una politica di meri annunci senza atti concreti, sono stati addirittura incapaci di spendere i cinquantaquattro milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Ambiente nel 2019 per l’emergenza.
Come Fratelli d’Italia, ad ogni livello, locale, regionale, alla Camera dei Deputati, dove già Coldiretti era stata audita dalla commissione parlamentare Ambiente alla Camera sulle criticità ambientali nel sito di interesse nazionale Bacino del fiume Sacco. Abbiamo perciò voluto dare un segnale dirompente da subito: agire.
Da due mesi circa è iniziato fattivamente il carotaggio dei terreni, in regione è stata approvata in Giunta la delibera di definizione dei valori di Fondo Naturale delle acque sotterranee e dei suoli da applicare al S.I.N. e proseguiamo senza sosta con riunioni congiunte programmando i prossimi interventi. I tempi sono maturi per un cambio di rotta e per il rilancio di un segmento produttivo importante”.
A dichiararlo, in una nota inviata a questa redazione, è Daniele Maura Vice Capogruppo FDI Regione Lazio.