di Giorgio Stirpe
A ridosso dell’Europa League, e in piena corsa per la Conference League. Sì, stiamo parlando proprio del Frosinone, oggi al settimo posto in classifica e dunque in piena lotta per entrare in Europa. A fine stagione non sarà così, è evidente, ma intanto, i tifosi possono sognare ad occhi aperti, perché il gruppo sta confermando, gara dopo gara, di non essere una semplice sorpresa di inizio campionato, non una bolla di sapone, come accaduto molte volte in passato a neopromosse, ma squadra vera, in grado di poter recitare un ruolo da protagonista per tutta la stagione.
E la conferma è arrivata nella vittoria più importante di questo inizio, contro l’Hellas Verona, avversario ostico, difficile da affrontare, nonostante un periodo non esattamente brillante, con alcune buone individualità e, soprattutto, diretta concorrente per la salvezza. Ecco perché la gara ha assunto, sin dalla vigilia, un significato particolare, molto di più, ad esempio, della partita contro la Roma della settimana precedente.
Dunque serviva un approccio deciso, “arrabbiato”, e gli uomini di Di Francesco non hanno deluso le attese, mettendo alle corde i veronesi, almeno per 15′, soprattutto con le giocate del solito esterno argentino Soulè, ormai giovane leader in campo dei giallazzurri. Dal suo piede sono partiti i maggiori pericoli per la compagine allenata da Marco Baroni, ex della sfida per aver guidato il Frosinone nella stagione 2018-2019. Poi la spinta propulsiva si è un pò affievolita ed è cominciata la battaglia vera in campo, nella quale indovinate un pò chi si è contraddistinto? Sempre lui, Soulè! Slalom sopraffini con il suo sinistro educato, e la sfortuna, l’ennesima, dei legni colpiti, uno per tempo! Il numero 18 si candida come recordman del campionato nella classifica dei pali colpiti.
Si è finalmente visto in campo il giovane attaccante brasiliano Reinier, arrivato, nel corso del calciomercato estivo, dal Real Madrid, che Di Francesco ha voluto schierare dal 1′ nel tridente con Cheddira e Soulè. C’era molto curiosità di vederlo all’opera, per capire quanto fosse davvero all’interno del progetto Frosinone. Impegno molto, e subito un gol da rapinatore dell’area di rigore sul finire della prima frazione, riprendendo la respinta di Montipò sul tiro di Cheddira. Tap-in e rete. Debutto migliore non poteva esserci!
Inizio di ripresa difficile, lo si sapeva, con il Verona proteso in avanti alla ricerca del pareggio. Un paio di brividi per l’estremo difensore ciociaro Turati ma, anche questa volta, è piaciuta la volontà dell’undici ciociaro di non farsi schiacciare, di non cedere campo all’avversario, costringendolo a preoccuparsi anche della fase difensiva, a compiere uno sforzo mentale e fisico doppio, un Frosinone che neanche questa volta ha rinunciato ad offendere andando alla ricerca sempre e comunque di un gol, trovato con Soulè (sì sempre lui!) a metà ripresa per il 2-0 che ha indirizzato la partita in maniera definitiva.
Le altre certezze si chiamano Turati, portiere di grande presente e futuro, ma anche il resto della difesa: la linea composta da Marchizza, Okoli, Monterisi e Oyono (il gol preso da Djuric in pieno recupero ha dato più gusto alla vittoria) è d’acciaio e fornisce le garanzie giuste per una categoria come quella della Serie A. Stima, la loro, guadagnata sul campo quando alla vigilia più di qualcuno storceva il naso.
tifosi anagnini allo stadio “Benito Stirpe”
A centrocampo Barrenechea e Mazzitelli sono spesso dominanti. Un equilibrio in termini di qualità e quantità tra reparti che si sta consolidando e sta rappresentando il punto di forza del gruppo giallazzurro.
Il campionato ora si prende una pausa per lasciare spazio alla Nazionale, pausa più che mai dolce per il gruppo di Di Francesco che potrà lavorare con serenità per migliorare gli aspetti che più ne hanno bisogno.
LE FORMAZIONI INIZIALI
FROSINONE (4-3-3): Turati; Oyono, Okoli, Monterisi, Marchizza; Garritano, Barrenechea, Mazzitelli; Soule, Cheddira, Reinier. All.: Di Francesco
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Coppola, Amione; Terracciano, Folorunsho, Duda, Lazovic; Suslov, Saponara; Ngonge. All.: Baroni