di Silvia Scarselletta
Piglio, il piccolo borgo incastonato tra i Monti Ernici, custodisce gelosamente – come una perla preziosa – un notevole pittore e scultore, Piero Ricci, che ogni giorno, passeggiando sotto gli archi del suo amato paese, inventa mondi e cieli nuovi degni dei sogni che solo un vero artista possiede.
Umile artista e romantico poeta, Piero si mostra come un vero professore di vita; vive, infatti, della sua arte, in tutte le sue dimensioni: scultura, pittura, disegno, poesia. Tutto quello che l’anima incorpora, Piero lo estrapola dandogli una forma, un contenuto, un significato, rendendo così – anche il vuoto più abissale – un istinto di creazione.
[…] «Non sarà la tristezza a vincermi, la noia, o lo squallore!
Di esse farò delle amanti, che partoriranno bellissimi sogni!»
anagnia.com ha incontrato Piero e gli ha posto qualche domanda…
Piero, ci racconti qualcosa di Lei…
Sono Piero Ricci, di Piglio, dove abito e lavoro come pittore e scultore. Vi racconto in breve, spero senza annoiarvi, la mia carriera d’artista: mi furono regalati dei colori a olio, cavalletto e pennelli, all’età di sedici anni, da un carissimo amico.
Così iniziai a dipingere, solo e privo di ogni riferimento, in quanto autodidatta. Fui sin da subito invitato a partecipare a mostre importanti da noti critici d’arte, che espressero il desiderio di presentarmi a gallerie ed editori d’arte, dandomi visibilità su cataloghi e riviste di settore. Dalì, Casorati, Picasso, Morandi… fu la loro arte a darmi forza, passione, ispirazione. Fu così che iniziò la mia avventura nel mondo artistico. Fu così che capii il mio posto nel mondo. Fu così che, in breve, iniziai a vivere veramente.
[…] «I miei pensieri talvolta si accapigliano
e s’intrecciano a diventar una dura frusta
che colpisce il mio petto, lacerandolo!»
Quale è il Suo rapporto con la poesia?
Credo che la poesia sia il pane dell’anima e, personalmente, è un pane di cui ho bisogno, sia nel leggere poesie di grandi poeti come di scriverle. La vita è una poesia, la vita è una grande Bellezza, ma bisogna saper leggerla, capirla, ascoltarla: sono convinto che noi artisti abbiamo una sensibilità maggiore rispetto agli altri, come potrei non pensare e dire questo, a volte sembro un pesce fuor d’acqua e lontano dal mondo reale. Ma io so che ci sono, anche vivendo delle moltitudini.
La poesia fa parte di me, negli anni ho vinto moltissimi premi in arte come in poesia, ma non starò qui a elencarli; loro sono qui, hanno dato un senso a ogni perché, è questo quello che conta veramente.
[…] «Un pensiero che si fa veleno nelle vene e urla dolore che nessun vede!»
È probabile che la visione della realtà che ha l’artista sia molto differente da quella che può avere una persona comune. La lotta con il mondo che ha l’artista è più vulnerabile, più sensibile, più forte. Banalmente credo che l’artista senta molto di più: vede il profondo di ogni cosa, si pone delle domande e l’impatto con la realtà arriva come un turbine funesto.
Vivere di rimpianti potrebbe talvolta essere la causa di tali voragini: io, personalmente, rimpiango di non aver dedicato tutto il tempo che volevo all’arte…talvolta la vita ci porta lontano ed è inutile dire che non sempre si può fare quello che si vuole! Non sempre, soprattutto, abbiamo il tempo di tornare indietro. Probabilmente nascere in una piccola comunità mi ha penalizzato, lo ammetto; stare fuori dai circuiti dell’arte mi ha sicuramente imprigionato a schemi e abitudini allora!
Sì, a volte mi capita di sentirmi solo e incompreso…penso che capiti a chiunque, per ragioni di vita, ancor prima per problemi professionali. Non mi sento, in effetti, riconosciuto come artista; lo dico con umiltà, ma è quello che credo.
[…] «L’arte, simile a un vestito pesante
nasconde la fragilità del mio passato
che si ritrova, nella notte insonne!»
Secondo Lei cos’è l’arte?
L’arte è sempre un dono…e non una dannazione! I dannati temono l’arte! Il moto dell’arte è certamente l’amore e non l’odio come alcuni potrebbero pensare.
Come definirei la mia arte? Essenziale…priva di orpelli e tracce ideologiche, poetica. La apprezzo, anche se talvolta ho grandi dubbi, come tutti gli artisti, del resto.
Mi piace pensarla così: “L’ arte è la mano dell’anima, tesa a raccogliere frammenti di natura
Divina, dispersi nello spazio infinito e indecifrabile dell’esistenza umana”.
[…] «L’amore non si può cancellare
con l’inganno della mente.
Vive nei meandri dell’anima!
L’unica soluzione è tenerlo nascosto,
brucerà e si farà cenere!»
Spesso la figura della donna è il tema della mia pittura, delle mie poesie, della mia arte in generale…come non potrebbe essere così? La grazia e la bellezza di una donna ispira chiunque… musicisti, letterati, pittori. Credo, nel particolare, che la loro intelligenza e la loro determinazione le rendano superiori a noi uomini; sono loro la vera rivoluzione di questo mondo vecchio e arrugginito; sono piene d’amore e con i loro occhi limpidi danno vita a un’esplosione artistica incontrollabile.
Non ho una musa ispiratrice, non più…
L’amore… è un sogno bellissimo, che però dura poco. Talvolta lo si dà per scontato, ed è questo che lo uccide. È sicuramente più facile odiare…amare è molto costoso ed è molto impegnativo.
“Amor perduto” è la poesia che amo più di tutte… riesce a esprimere, in poche parole, l’armonia e il caos che l’amore suscita in qualsiasi cuore, almeno una volta nella vita:
Aver sperato
in quell’amor magnifico che sentivo profondo e eterno
è stata una follia!
In lei non vi era desiderio d’amare!
Come nebbia al sol svanì
e io mi ritrovai solo
tra erbacce e muschio
nel buio sottobosco.
La luna nel cielo
non era più argentea
ma smorta come la mia anima.
Il rosso vermiglio
delle sue labbra
un nero riluttante!
I bei ricordi
divennero incubi.
E quell’amor prezioso
esplose in un boato infernale!
Il curriculum vitae
Piero Ricci, pittore e scultore, nasce a Piglio – in provincia di Frosinone – dove vive e lavora, nel suo atelier sito in via Capocroce. Vanta un curriculum vitae pieno di successi ed esposizioni in luoghi prestigiosi di tutto il mondo. Ha esposto : C.E.R.D.A – Via Nazionale, Roma – Fonte Bonifacio VIII, Fiuggi – Galleria Forum Interart, Roma – Abbazia di Fossanova – Galleria Giò Art di Lucca – Galleria EA di Palermo – Bologna, Palazzo Pepoli – all’Antica Cancelleria del Vaticano – al Teatro dei Dioscuri del Quirinale – alle sale del Bramante, Roma – al Carrousel Du Louvre nel complesso museale del Louvre – e poi Taranto, Salerno, Terracina, Milano, Tivoli, Atene, Parga, Dublino, San Pietroburgo, New York, Cannes, Barcellona, Praga, Montecarlo, Parigi, Corfù, Dubai, Copenaghen, Berlino, Hollywood, Washington, Mosca. Ultima importante esposizione: Triennale di Roma 2017.
Hanno scritto di lui: Paolo Levi, Vittorio Sgarbi, Dino Marasà, Duccio Trombadori, Anna Iozzino, Riccardo Zigrino, Salvatore Perdicaro, Vito Cracas, Didi Cutrufo, Pietro Serradifalco, Nadine Giove, Mariarosaria Belgiovine, Anna Francesca Biondolillo, e altri. Pubblicazioni: Catalogo d’Arte Moderna, Giorgio Mondadori – Comed – Mercato & Arte – L’Elitè – ll Quadrato, Alba, Acca, Alba, Ornaments, Avanguardie artistiche, Artisti contemporanei, Art Book, Ambasciatori d’arte 1, Italiani di Vittorio Sgarbi e molti altri. La stampa nazionale e Internazionale hanno recensito le sue opere. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo, l’ultimo a Milano ”Premio Internazionale Arte Milano” al Teatro Dal Verme con Vittorio Sgarbi.