“Via Sicilia 57-59. Il Teatro è Vita“: questo il titolo del docufilm scritto e diretto da Pino Strabioli e Fabio Masi che ha partecipato alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si è tenuta nella Capitale dal 18 al 29 ottobre scorso.
A produrre il docufilm, Polifemo, Golden Graal e la giovane azienda di produzione cinematografica “Growing Production” con sede a Frosinone fondata da Corrado Tatangelo (24 anni, di Frosinone) e Benedetto Orestini (26 anni, di Anagni), i quali hanno creduto fortemente e contribuito al progetto “che mira – spiegano – non solo alla distribuzione di un prodotto finito, ma alla divulgazione di un problema sempre troppo poco affrontato, di una cultura ormai persa, soprattutto tra i giovani, dimostrando il loro impegno e la passione per l’arte cinematografica“.
Nello specifico, Corrado Tatangelo ha supervisionato l’intera post produzione, mentre Benedetto Orestini si è occupato di aiuto regia e montaggio.
Il documentario offre infatti uno sguardo affascinante sul mondo del teatro e della performing art, del vivere il palco in un mondo dove pubblico e attori respirano lo stesso odore di magia, del teatro vero, oggi quasi scomparso. Tutto si contestualizza nel Teatro delle Arti, uno storico palcoscenico fondato nel 1937 a Roma, rimasto abbandonato per anni dopo un incendio. Il film inizia con le immagini inedite girate dal regista Alessandro Giupponi nel 2015 all’interno del teatro stesso riportandone alla luce ciò che resta, le ceneri di un palco su cui recitarono Anna Proclemer, Anna Magnani, Sergio Tofano, Carmelo Bene, Vittorio De Sica e tanti altri grandi artisti e che oggi è lasciato in balìa dei brandelli di un sipario ormai chiuso, delle foglie che entrano dall’esterno e della polvere. Questo straordinario documento, conservato dalla produttrice Alessandra Infascelli, è stato il punto di partenza per il docufilm.
“Giorgio Albertazzi, con la sua voce struggente, lucida, poetica, ironica e profonda – è scritto in una nota inviata a questa redazione – guida il pubblico attraverso il teatro distrutto, evocandone i fantasmi e ridisegnandone le vesti originarie. Il documentario include inoltre molto materiale d’archivio proveniente dalle Teche Rai e dall’Istituto Luce, un patrimonio culturale anch’esso troppo spesso sottovalutato, ma prezioso. Il docufilm dunque non è solo un ritratto del genio e dell’artista Giorgio Albertazzi ma anche una denuncia allo stato attuale del teatro in Italia. Sono 500 i teatri chiusi che potrebbero non riaprire mai più. Una situazione tale da richiede azioni concrete per preservare il nostro paese, l’Italia, da sempre patria della cultura, dalla perdita delle proprie radici fondanti e ci dà speranza che a portare avanti questa battaglia siano giovani, ragazzi, proprio come i fondatori dell’azienda ciociara che ha contribuito a far emergere tutto questo in un contesto internazionale quale quello del Festival del cinema di Roma”.
“Growing Production – spiegano Benedetto e Corrado – è orgogliosa di aver contribuito a questo progetto straordinario che celebra il ricordo di Giorgio Albertazzi e continua a promuovere la cultura cinematografica e artistica della Ciociaria”.
Inoltre, i due ragazzi si dicono “entusiasti” di annunciare la proiezione del loro documentario più recente, “Il Cielo degli Osservatori,” che racconta la straordinaria storia degli astrofili che hanno dato vita all’Osservatorio di Campo Catino. “Questo centro – spiegano, ancora, Benedetto e Corrado – rappresenta un polo di avanguardia nella ricerca, gestito dagli stessi appassionati che lo hanno fondato. “Il Cielo degli Osservatori” offre un’esperienza affascinante, rivelando il contributo significativo degli astrofili alla ricerca scientifica e svelando i segreti dell’Universo. La prima proiezione è prevista per il 12 dicembre al Palazzo della Provincia di Frosinone”.