di Giorgio Stirpe
Vale più dei soli tre punti messi in palio la vittoria del Frosinone in casa contro l’Empoli perché è arrivata contro una diretta concorrente per la salvezza.
Negli occhi di tutti la perla di Marvin Cuni, che ha trovato un modo davvero speciale per segnare il suo primo gol in maglia giallazzurra, un colpo alla Ibrahimovic, non il suo compagno del Frosinone che, vedi il destino, è stato l’autore dell’assist, ma del grande campione ex Milan che tutti ricordano anche per lo “scorpione”, la proverbiale girata che lo ha reso celebre come “Ibracadabra”, e che l’attaccante albanese è riuscito ad emulare mandando in estasi l’intero stadio Benito Stirpe. A lungo verrà ricordata la prodezza dal pubblico che ha avuto la fortuna di poterla vedere dal vivo.
Una rete bella quanto importante che ha sbloccato un match sempre in mano al Frosinone ma che rischiava di complicarsi come avviene spesso quando si domina ma non si fa gol.
Una serata magica che ha incoronato anche l’Ibrahimovic giallazzurro, il migliore in campo, che ha ripetuto la prestazione di Torino siglando la sua prima rete anche in campionato dopo l’assist a Cuni e una serie di buone giocate che oggi ne fanno un titolare a cui difficilmente si può rinunciare.
Stesso discorso per il puntero albanese, in questo momento davanti a Cheddira nelle gerarchie di Di Francesco.
Una crescita esponenziale quella dei due giovani calciatori il cui merito va ascritto proprio al tecnico canarino che ha saputo aspettare il momento opportuno per affidarne le chiavi dell’attacco ciociaro assieme a Soulè e Reinier.
I due legni di Mazzitelli, davvero sfortunato, hanno tenuto in piedi l’Empoli che, con la rete nel finale, ha fatto rivivere per qualche minuto i brutti momenti di Cagliari ma, questa volta, l’undici canarino è rimasto sul pezzo fino alla fine e il triplice fischio finale ha sancito una vittoria più che mai meritata.
Il Frosinone riprende a correre in campionato dopo due sconfitte consecutive, mette altro fieno in cascina, portando a sette le lunghezze di vantaggio sulla terzultima posizione occupata in questo momento dal Verona.
Un vantaggio rilevante ma ovviamente non tale da far pensare che i giallazzurri possano gestirlo. Troppo lungo ancora il campionato. C’è da pedalare per arrivare alla quota 40 (probabilmente anche meno) che significa salvezza.
Ancora una volta lo Stirpe e i suoi tifosi hanno rappresentato l’uomo in più per la compagine ciociara che, in casa, ha il miglior ruolino di marcia della Serie A, in vetta con 13 punti assieme alla Juventus, Roma, Inter e Bologna.
C’è da migliorare in trasferta dove, invece, i canarini sono al penultimo posto, con il Cagliari, avendo raccolto soli 2 punti.
Se Di Francesco saprà trasmettere lo stesso spirito ai suoi anche lontano dall’impianto del capoluogo, allora, per il Frosinone, nulla è precluso.
IL TABELLINO
FROSINONE-EMPOLI 2-1
FROSINONE (4-3-3): Turati; Lirola, Monterisi, Okoli, Marchizza; Mazzitelli, Barrenechea, Reinier (38’ st Brescianini); Soulé (43’ st Oyono), Cuni (34’ st Kaio Jorge), Ibrahimovic (34’ st Caso). A disp. Frattali, Cerofolini, Romagnoli, Baez, Lulic, Garritano, Kvernadze, Bourabia, Lusuardi, Cheddira. All. Di Francesco.
EMPOLI (4-3-2-1): Berisha; Bereszynski, Ismajli, Luperto, Bastoni (32’ st Cacace); Marin (17’ st Ranocchia), Grassi (32’ st Kovalenko), Fazzini; Gyasi (17’ st Cambiaghi), Cancellieri (24’ st Baldanzi); Caputo. A disp. Perisan, Caprile, Shpendi S., Guarino, Ebuehi, Maldini D. All. Andreazzoli.
Arbitro: signor Gianluca Manganiello di Pinerolo (To)
MarcatorI: 13’ st Cuni (F), 28’ st Ibrahimovic (F), 41’ st Caputo (E).