Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Facebook Instagram
    Anagnia
    • In evidenza
    • Home
    • Anagni
    • Roma e Provincia
    • Frosinone e Provincia
    • Cronaca
    • Politica
    • Cultura
    • Sport
    • Primo piano
    Anagnia
    Home » Osteria della Fontana di Anagni: un quartiere che potrebbe volare veramente alto
    In evidenza

    Osteria della Fontana di Anagni: un quartiere che potrebbe volare veramente alto

    la scorsa domenica - a Casa Barnekow - il partecipato convegno organizzato dalle associazioni culturali "Casa Barnekow - Anagni CittàInArte" e "Anagni cambia Anagni"; si è parlato del passato, del presente e del futuro del popoloso ed importante quartiere periferico e del cantiere del Rotone: "una storia sbagliata che fa male ormai da troppo tempo"
    22 Novembre 20237 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Questi i due temi che hanno riempito la sala dibattiti di Casa Barnekow domenica pomeriggio nell’incontro “Presente – Passato e Futuro di Osteria della Fontana” da tempo annunciato dal dr Guglielmo Viti. L’invito a partecipare era alla città e – non di meno – alla politica che, dopo aver fallito nella protezione dei due preziosissimi pozzi romani scoperti laddove è oggi installata una pensilina, sta in questi giorni procedendo a mettere mani alla gestione del territorio di Osteria della Fontana attraverso la riproposizione di indirizzi sulla Rigenerazione Urbana già in passato vagliata e respinta dalla Regione Lazio. 

    Osteria della Fontana, che è quartiere strategico nello sviluppo commerciale sull’asse Casilina, è territorio particolarmente ricco e sensibile dal punto di vista archeologico, storico-paesaggistico e con un patrimonio dal valore ancora inestimabile accumulato in oltre tremila anni di storia.  In apertura dell’incontro è stato proiettato un breve filmato per raccontare, oltre a quanto già emerso in scavi più o meno casuali (connessi per lo più a opere edilizie), proprio quanta altra ricchezza possa essere ancora sepolta in quanto ancora mai sono state avviate mirate campagne di scavo. 

    Stravolgere o deturpare esteticamente un tale paesaggio archeologico, emerso o ancora ipogeo, sarebbe delittuoso sia dal punto divista storico-culturale che sul piano dello sviluppo economico e sociale del quartiere. 

    La riscoperta dell’identità storica e culturale, è stato detto, è elemento fondante della coesione di una comunità di quartiere, come di una città; essa è leva di sviluppo sociale e di valori sempre più necessari in  un mondo veloce e globalizzato. 

    Nello specifico, le testimonianze di storia ernica emerse con la scoperta negli anni recenti (2007-2008) del complesso monumentale del Circo marittimo (circus maritimum) costituiscono un valore unico e assoluto, così come sono di straordinaria importanza quelle romane, derivanti dall’antico Compitum anagninum, che hanno lasciato nel corso di millenni tracce di popoli e di eserciti provenienti da ogni parte d’Italia, d’Europa ed anche dal nord Africa.  

    E’ stato ricordato come il recente spostamento da Osteria della Fontana del cippo del Delubrum Lavernae abbia riportato giusta attenzione verso la sacralità dell’intera area che si sviluppa intorno ai rinvenuti resti del Tempio di Diana molto vicino all’antico Lago Clarano. Nella contigua area Selciatella – è stato sottolineato dal dr. Viti – sono stati rinvenuti importanti resti di impianti produttivi con numerosi reperti archeologici – ricollegabili con probabilità alla vicinanza della residenza imperiale di Villamagna – senza che si sia mai provveduto a campagne organizzate di scavo. 

    Di storia più recente ha parlato l’architetto Antonio Centra ripercorrendo le fasi di progettazione e funzionamento del Rotone di Pio IX di metà Ottocento. Un’opera ingegneristica all’avanguardia che coinvolse i migliori tecnici nell’ingegneria idraulica del tempo per far giungere acqua potabile dal quartiere di Osteria della Fontana al centro cittadino superando un dislivello di circa 300 metri. 

    Il tema del cantiere del Rotone ha interessato buona parte della serata con l’assessore dr. Carlo Marino che, dopo aver dichiarato la sua personale contrarietà al progetto di trasformazione dell’edificio storico in appartamenti di edilizia popolare, ha posto comunque riserve sul blocco definitivo dell’attuale cantiere per via del rispetto di accordi e normative, nonché lamentando effetti di rallentamento dello stesso a seguito di una denuncia presentata da alcuni cittadini ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. 

    l’intervento del dott. Nello Di Giulio

    Il tema è stato oggetto dell’intervento in scaletta del dr. Nello Di Giulio che, nel ribadire l’assoluta contrarietà al proseguimento dei lavori cantiere – contrarietà portata avanti da anni insieme a numerose associazioni culturali della città – ha sottolineato come tale estesa avversione esuli da presunti riferimenti di appartenenze politiche in quanto il pessimo progetto nasce a metà degli anni novanta e attraversa almeno 5 o 6 consiliature con diverse maggioranze di governo.  

    il “Rotone” di Osteria della Fontana di Anagni, (foto di Yuri Selvaggio)

    Con riferimenti documentali è stato evidenziato come l’iniziativa di acquisire fondi regionali finalizzati al Recupero del patrimonio di edilizia residenziale (Lg 17/92 art 11) e utilizzarli per un progetto di sostanziale trasformazione tipologica del fabbricato industriale denominato Il Rotone rappresenta una scelta sbagliata e inopportuna sin dalla sua prima fase iniziale. Seppur in un diverso e ormai lontano contesto socio economico dove pareva che lo sviluppo industriale marciasse a gonfie vele offuscando altre linee di sviluppo capaci di tutelare ambiente e territorio, utilizzare inappropriatamente fondi pubblici per distruggere un patrimonio storico culturale del quartiere e della città appare essere oggettivamente eccessivo! 

    La stessa progettazione, sotto forma di Programma integrato d’Intervento, ha evidenziato nel tempo superficialità e contraddizioni tanto da richiedere varianti in corso d’opera e, nel durante, veder salire il QTE dai primi 826mila euro finanziati da Regione Lazio in data 30 09 99 ad euro 1.601.016,39 in fase di seconda riapprovazione del progetto esecutivo.  

    A solo titolo d’esempio è stata ricordata la tardiva piena considerazione che l’edificio, nella sua strumentale natura con impianto di pompe per la captazione dell’acqua, insiste su un’area freatica attraversata del torrente di San Cesareo, presunto immissario dell’antico lago Clarano. Il suo primo solaio con copertura a botte poggia su archi a sesto ribassato i cui piedritti affogano in un vero e lago di acqua corrente. 

    Osteria della Fontana di Anagni

    Tale fatto ha imposto, tra l’altro, ulteriore ridimensionamento del quadro di P.I.I.  con la forzosa abolizione della prevista realizzazione di un pubblico parcheggio al servizio del quartiere. Purtroppo, malgrado il sollevamento civico di molte associazioni culturali (presenti in sala Anagni Viva con l’intervento della prof.ssa Anna Natalia, Quartiere Cerere con intervento del Consigliere comunale di minoranza Luca Santovincenzo, Terradolce con Pasquale Maiorano, Anagni cambia Anagni, salvo altre) i lavori di cantiere, seppur interrotti più volte, sono stati sempre ripresi con autorizzazioni dell’Ente Comune di varianti di progetto e conseguenti maturazioni e pagamenti di progressivi S.A.L. Dopo inefficaci solleciti/incontri con l’Amministrazione – ha ancora riferito Di Giulio– le associazioni culturali interessate, i cittadini del quartiere mobilitati non hanno avuto altra strada che fare esposto al Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale che, prontamente intervenuti con riferimenti territoriali di  concerto alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, hanno posto a verbale incongruenze rilevate rispetto alle prescrizioni contenute nelle diverse autorizzazioni.  

    Si legge nei documenti che “sono state eseguite lavorazioni in difformità” delle autorizzazioni e sono evidenziate “incongruenze tra quanto realizzato e quanto rappresentato negli elaborati” A seguito di tali verifiche, ai sensi del D. LGS 42/2004, risulta che sono state attivate le misure previste per danni arrecati a beni culturali “con lavorazioni in difformità delle autorizzazioni”.  

    Ad oggi, la Soprintendenza ha inteso ribadire anche la formale revoca per scadenza termini delle medesime autorizzazioni, sempre rilasciate con prescrizioni, per cui questo insensato progetto di trasformazione dello storico Rotone in mini appartamenti potrebbe, almeno da questo punto di vista, poter ricominciare solo daccapo. 

    Dall’incontro di Casa Barnekow è emerso, con contributo di tutti i relatori  compreso l’appassionato intervento di Antonio Imperia che si è detto ancora sconcertato per la recente distruzione di due pozzi romani in un cantiere comunale (“mi sarei incatenato per evitarlo”), che non può esserci ragione alcuna per una ripresa del cantiere se non a seguito di una diversa aggiornata progettazione che miri al recupero reale della storia e del valore identitario di questo bene culturale “Il Rotone” straordinariamente al centro ed al servizio della generosissima area archeologica di Osteria della Fontana.  

    D’impatto emotivo l’intervento del dr. Ivan Quiselli, direttore di anagnia.com, che ha mostrato in sala alcuni preziosi reperti rinvenuti nel territorio di Osteria della Fontana – denunciati ovviamente presso gli organi di rito – tra cui una stupenda moneta dell’età delle Guerre puniche e proveniente da Alba Fucens, storico insediamento nell’area dell’antica Marsica. Al termine dell’incontro è stata avanzata proposta urgente agli amministratori di maggioranza e di minoranza di promuovere in Consiglio comunale l’adozione di un “Atto d’indirizzo” (art 49 Tuel) che  riconosca Osteria della Fontana come “Area di particolare valore storico-culturale ed archeologico- ambientale” al fine di ispirare nel tempo appropriate politiche di tutela, di promozione e valorizzazione finalizzate alla qualità dello sviluppo sociale ed economico del quartiere e, con esso, dell’intera città di Anagni. 

    nota stampa a cura delle associazioni culturali “Casa Barnekow – Anagni CittàInArte” e “Anagni cambia Anagni“

    anagni archeologia guglielmov viti Ivan quiselli nello di giulio osteria della fontana
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email

    Related Posts

    Incidente mortale a Segni: Roberta Centi perde la vita sulla via Carpinetana

    19 Maggio 2025

    Colleferro. Violenta lite sulla via Casilina, intervengono Carabinieri e Polizia: evitata una possibile tragedia

    19 Maggio 2025

    Anagni, intervento urgente sul Torrente Rio: al via i lavori strutturali a Villa Magna

    19 Maggio 2025

    anagnia.com è una testata giornalistica registrata al tribunale di Frosinone, autorizzazione n. 2394/17.
    direttore responsabile: dott. Ivan Quiselli.
    Tutti i diritti sono riservati: per ogni utilizzo dei media e dei contenuti presenti sulla piattaforma anagnia.com
    è richiesta esplicita documentazione scritta da parte della redazione.
    “Anagnia” è un marchio registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico,
    num. registrazione: 302017000014044 del 9 febbraio 2017.
    Per contatti: redazione@anagnia.com

    Facebook Instagram
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Linea Editoriale
    • Codice etico di condotta
    © 2025 Anagnia.

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Gestisci Consenso Cookie
    Utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci personalizzati. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
    Funzionale Sempre attivo
    L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
    Preferenze
    L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
    Statistiche
    L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
    Marketing
    L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
    Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
    Visualizza le preferenze
    {title} {title} {title}