articolo e foto a cura degli studenti del IV Liceo dell’Istituto scolastico “Bonifacio VIII” di Anagni
Oggi, 25 novembre 2023, anche l’Istituto scolastico Bonifacio VIII ricorda e si unisce al dolore di tutti i familiari delle vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi in Italia e nel mondo. Indispensabile sempre e, ancora di più dopo i recenti avvenimenti, un momento di riflessione sulla tristemente attuale violenza, fisica e psicologica, sulle donne.
L’unica vera speranza è l’educazione! Grazie ragazze e ragazzi per averci arricchito con le vostre personali e intense riflessioni. Gli studenti e le studentesse dell’ultimo anno del Liceo Scientifico internazionale Quadriennale, hanno sentito il bisogno di realizzare un momento di riflessione per i loro compagni più giovani, per ribadire con forza la necessità di condannare la violenza in ogni sua manifestazione.
Lo hanno fatto con le modalità a loro più familiari, come video, canzoni, cartelloni e riflessioni personali.
Sono state commentate ed analizzate le statistiche, seppure non complete, di donne vittime di maltrattamenti e abusi e si è cercato di ricordarle, con la maturità e la sensibilità che tali temi richiedono.
Al centro del dibattito, sicuramente ha avuto un ruolo centrale la vicenda di Giulia Cecchettin, a cui l’opinione pubblica, e i giovani tutti, si sono sentiti particolarmente vicini. Gli alunni hanno commentato estratti da un intervento dello psichiatra e sociologo Crepet dal titolo “Educare vuol dire togliere”, sull’importanza di un’educazione che sappia avviare i giovani all’autonomia e indipendenza fisica e psicologica. Hanno inoltre messo in scena un breve dialogo di denuncia di Paola Cortellesi e Claudio Santamaria o, ancora, il monologo “Lo Stupro” che Franca Rame portò coraggiosamente in scena a seguito di un’esperienza personale dell’attrice.
Questi sono solo alcuni degli esempi di interventi grazie ai quali i ragazzi e tutti noi siamo tornati a casa più ricchi. Più ricchi di emozioni: oltre alla commozione, alla frustrazione e alla rabbia suscitate da tali drammatici eventi, abbiamo parlato di amore, determinazione e coraggio.
Siamo chiamati a farci carico di un cambiamento vero, possibile solamente per chi è consapevole della responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti della società che quotidianamente vive. Un cambiamento che, inevitabilmente, deve partire dall’educazione familiare e dalla scuola.