Due dei quattro serbatoi necessari per alimentare il quarto stadio del lancio spaziale programmato per il secondo trimestre 2024 del razzo Vega andati perduti diversi mesi fa, e in seguito rinvenuti – ormai danneggiati e, dunque, inutilizzabili – in un reparto produttivo dello stabilimento.
A raccoltare l’incredibile vicenda oggi – lunedì 4 dicembre 2023 – il sito specializzato europeanspaceglight.com che cita due fonti anonime; a riprendere la notizia, qualche ora più tardi, rainews.it.
Stando a quanto si legge su europeanspaceglight.com, una delle fonti avrebbe affermato che i due serbatoi non erano stati inseriti nel sistema di gestione patrimoniale aziendale per il tracciamento della loro posizione all’interno dello stabilimento; ciò ha fatto sì che le squadre incaricate di indagare sulla scomparsa avessero ben poco su cui lavorare quando hanno iniziato la ricerca dei componenti scomparsi.
L’imprevisto pone ora seri dubbi sulla fattibilità del lancio previsto nella prima metà del 2024 che avrebbe dovuto portare in orbita il satellite di osservazione della Terra Biomass dell’Agenzia Spaziale Europea in quanto al momento, l’azienda non ha modo di reperire nuovi serbatoi per la missione; si tratta, infatti, di componenti uniche, proprio perché tutte le linee di produzione Vega sono state chiuse e il lanciatore non viene più prodotto: al suo posto c’è ora il nuovo modello Vega-C.
L’AZIENDA PROVA A RIMEDIARE: DUE LE OPZIONI IN CAMPO
Avio – dunque – starebbe quindi esplorando due opzioni nel tentativo di salvare la missione prevista nella prima metà del prossimo anno.
La prima potenziale soluzione è quella di utilizzare i quattro serbatoi utilizzati durante la fase di qualificazione del veicolo prima del suo volo inaugurale nel 2012. L’azienda sperava di utilizzare due serbatoi per eseguire test di riqualificazione, lasciando gli altri due per il volo stesso. Tuttavia, questa soluzione non è priva di sfide. Questi componenti sono obsoleti e l’integrità di diversi elementi – difficili da ispezionare – sarebbe quasi impossibile da garantire.
Sebbene questo percorso sia ancora allo studio, è in cantiere anche un piano alternativo.
Come ultimo disperato tentativo per salvare la missione finale di Vega – infatti – Avio sta ora cercando di modificare lo stadio superiore dell’AVUM per l’uso a bordo di Vega. Questa soluzione, che utilizzerebbe elementi di uno stadio Vega C AVUM+, non sarebbe completamente provata. Ciò rende difficile affidare ad un carico utile di 229 milioni di euro (finanziati da fondi pubblici) quello che è essenzialmente un volo di prova.
Indipendentemente dalla soluzione adottata da Avio, è improbabile che la società sia in grado di mantenere l’impegno di lanciare l’ultimo volo Vega nella prima metà del 2024. Contattata da europeanspaceglight.com, l’azienda non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
LA NOTA DI ESA: “STA AD AVIO FORNIRE COMMENTI RIGUARDO AI DUE SERBATOI SCOMPARSI”
Questa invece la posizione dell’Agenzia Spaziale Europea, raccolta da Rai News: “l’ESA è l’autorità di certificazione del sistema di lancio. Il prime contractor e responsabile del design di Vega è Avio, che è responsabile di fornire un lanciatore affidabile ad Arianespace, il fornitore dei servizi di lancio e gestore del lancio. ESA – si legge nella nota – lavora con Avio per assicurare la sicurezza e l’affidabilità dei prossimi voli Vega, compresi l’ultimo lancio Vega e il ritorno al volo di Vega-C, entrambi in programma nel 2024. Avio sta lavorando alla preparazione di questi voli. Per quanto riguarda i serbatoi perduti, fornire commenti spetta ad Avio in qualità di prime contractor“.