Più contestatori, che estimatori; o viceversa: questo non è dato saperlo. Fatto sta che ieri pomeriggio – 6 dicembre 2023 – alla Sala della Ragione del palazzo comunale di Anagni c’era sicuramente un discreto numero di persone. Non il pubblico delle grandi occasioni, certo, ma sufficiente ad archiviare l’evento alla voce “riuscito”.
Ad organizzare la presentazione del libro “Il mondo al contrario” del Generale Roberto Vannacci – lo ricordiamo – è stata l’Accademia Bonifaciana presieduta da Sante De Angelis; l’iniziativa ha da subito incassato il placet dell’amministrazione comunale, con la concessione della Sala della Ragione e del patrocinio del Comune di Anagni.
LE CONTESTAZIONI
Come era nelle aspettative – però – l’arrivo ad Anagni del Generale più discusso d’Italia non ha entusiasmato tutti, in special modo non ha entusiasmato i tanti che l’hanno atteso (invano, perché egli ha preferito passare per un’entrata secondaria) sotto al portico comunale con tanto di cartelli di protesta. Una protesta pacifica, certamente, ma condotta a muso duro da giovani e meno giovani che oltre a criticare il Generale e le idee sull’anormalità espresse nel libro “Il mondo al contrario”, hanno puntato il dito contro chi lo ha chiamato ad Anagni e contro chi gli ha concesso l’utilizzo di uno spazio pubblico che è il luogo simbolo, per antonomasia, della Ragione e quindi di cultura ed integrazione: la sala della Ragione, appunto.
Tra i manifestanti, attivisti politici di area centrosinistra, membri di associazioni, sostenitori della parità di genere e per l’accoglienza dei migranti, sindacalisti, ambientalisti, pacifisti, operatori di cooperative sociali, ma anche tanti normali cittadini. I quali – non si sa bene in base a quale criterio di scelta – non sono stati ammessi dalle Forze dell’Ordine, almeno inizialmente, a salire alla sala della Ragione: infatti, per quanto tutti, nessuno escluso, si trovassero lì per manifestare ordinatamente e pacificamente il proprio dissenso, sono stati tenuti a distanza da un cordone di sicurezza delle Forze dell’Ordine salvo poi essere ammessi ad accedere al luogo della presentazione con la promessa di non creare scompiglio, promessa poi – tutto sommato – mantenuta.
“Siamo qui per dire al Generale Roberto Vannacci, all’amministrazione comunale, all’Accademia che ha organizzato questo incontro che le sue idee non ci piacciono, che non le condividiamo – hanno affermato alcuni dei contestatori ad anagnia.com – vogliamo ricordare che il nostro territorio è fatto di persone che non condividono un’idea di società che distingue fra chi è normale e chi no. Che non condividono espressioni che discriminano e incitano all’odio e alla ghettizzazione. Sarà una manifestazione pacifica, che vuole ribadire la bellezza delle differenze e respingere idee banali e retrograde, come quelle espresse dal Generale e, a quanto pare, condivise da chi propone e ospita quell’evento“.
Per Luca Santovincenzo, consigliere comunale di LiberAnagni Il “caso editoriale Vannacci” è utilizzata dall’amministrazione comunale “come arma di distrazione di massa per nascondere la perdita di credibilità conseguente al ricongiungimento con Cardinali e gli altri, e le carenze su temi delicati come sanità, sicurezza e servizi ai cittadini”.
“La “cultura al contrario” e il segnale più bello”, aggiunge Luca raccontando questa e altre considerazioni nell’articolo a sua firma pubblicato sul sito del gruppo LiberAnagni.
L’ASSESSORE CARLO MARINO: “NON ABBIAMO MAI CENSURATO NESSUNO E MAI LO FAREMO”
La cerimonia, quella ufficiale, si è aperta con l’intervento dell’assessore comunale alla Cultura Carlo Marino, che ha definito il libro del Generale Roberto Vannacci “il caso editoriale dell’anno”, ricordando pure che “nei primi giorni di uscita ha superato la quota di 100mila copie vendute“.
Per l’esponente della giunta guidata dal sindaco Daniele Natalia (quest’ultimo assente, benché il suo nome figurasse sulla locandida promozionale dell’evento, per impegni alla Regione Lazio) “tra chi ha attaccato il Generale Roberto Vannacci e chi lo ha difeso, sono mancate due cose: prima di tutto chi non lo ha letto; poi è mancata la posizione di chi – pur non condividendo quelle tesi sostenute nel libro – non ha difeso il diritto di chi scrive a poter dire la propria”.
“Per quanto le opinioni degli altri possano risultare sgradite o, in qualche modo, detestabili – ha proseguito Marino – non possiamo correre il rischio di classificarle a “non opinioni”. “Il dibattito – ha infine concluso l’assessore – è alla base di ogni democrazia; noi non abbiamo mai censurato mai nessuno e mai lo faremo, anzi promuoviamo il dibattito per crescere, per imparare, per promuovere“.
SANTE DE ANGELIS, PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA BONIFACIANA: “ESTRAPOLARE DAL LIBRO SOLO ALCUNI CONCETTI AL FINE DI SCREDITARE LO SCRITTORE DA PARTE DI PERSONE CHE NON HANNO NEANCHE LETTO IL LIBRO NON E’ INTELLETTUALMENTE ONESTO”
All’intervento di Carlo Marino ha fatto seguito quello del presidente dell’Accademia Bonifaciana Sante De Angelis il quale ha pronunciato una precisa invettiva contro quanti, negli ultimi tre o quattro giorni, “pur non avendo letto il libro, a priori si sono sentiti in dovere di criticare, di puntare il dito e di insultare”. “Analfabeti funzionali“, li ha definiti il presidente dell’Accademia Bonifaciana, il quale ha ricordato che la istituzione da lui presieduta “ormai da venti anni lavora, canta, ride e se ne frega“.
Il Cav. Sante De Angelis è passato poi ad enunciare le motivazioni per le quali si è scelto di assegnare il premio Bonifacio VIII al Generale Roberto Vannacci: “Fulgido esempio di spiccate virtù militari, morali e civili, che ha avuto anche il merito non comune di professare a testa alta e senza alcun timore reverenziale quelle verità ovvie del vissuto quotidiano, nelle quali ognuno di noi si può rispecchiare e che solo un’evidente malafede può ritenere scomode. Quanto da lui asserito è tutt’ora conforme a ciò che da sempre il Magistero della Chiesa ha stabilito e ribadito, in quanto facenti parte dell’ordine naturale delle cose“.
IL GENERALE ROBERTO VANNACCI SUI CONTESTATORI: “CON LORO AUSPICO UN CONFRONTO CIVILE”
Terminato l’intervento del presidente dell’Accademia Bonifaciana è stato il turno del Generale Roberto Vannacci, che risposto alle domande della dott.ssa Loredana Spezzaferro. Riguardo ai contestatori, il Generale ha auspicato un “confronto civile”: “ci possono essere diversità nelle opinioni delle persone, fortunatamente – però – viviamo in paese libero e democratico”. Parlando, poi, del suo libro ha affermato: “Il mondo al contrario è rappresentato anche da quelle minoranze che cercano di prevaricare i sentimenti della maggioranza, andando oltre il rispetto che gli è dovuto”.
La manifestazione si è infine conclusa con una cena in un noto ristorante cittadino, alla quale hanno partecipato diversi commensali. Un evento che ha segnato una tappa importante nella storia di questa città, e che si porterà dietro uno stuolo di strascichi e di polemiche; a partire da quelle di cui daremo conto oggi – 7 dicembre 2023 – nell’intervista esclusiva a Vladimir Luxuria, esponente di spicco dell’attivismo LGBT, che nel 2009 si vide negare la Sala della Ragione per la presentazione del suo libro “Le favole non dette” dall’allora sindaco Carlo Noto.