di Giorgio Stirpe
Continua il tabù trasferta per il Frosinone. A Lecce arriva la sesta sconfitta consecutiva lontano dallo Stirpe e, questa volta, la squadra allenata da Di Francesco, deve mordersi le mani per aver lasciato i tre punti ai giallorossi, grazie a due gentili regali concessi dalla difesa, e in particolare dal portiere Turati, non nuovo ultimamente ad errori che hanno condizionato il risultato.
Ovviamente non si può e non si deve gettare la croce addosso al giovane numero uno giallazzurro che tante partite ha salvato in precedenza, ma va certamente va annotata una minore efficacia in trasferta sua e dell’intero reparto arretrato che in casa, al contrario, sembra trasformarsi, trovando una maggiore concentrazione e concretezza. Probabilmente manca un pizzico di personalità, in molti sono giovani e sapranno sicuramente crescere anche sotto questo punto di vista.
E’ stata una partita sporca, tosta, spigolosa e non poteva essere altrimenti quella al Via del Mare tra Lecce e Frosinone, incrocio pericoloso tra due squadre che sono in posizione tranquilla ma che non possono permettersi mai di abbassare la guardia, entrambe consapevoli che per la salvezza c’è ancora moltissima strada da fare.
Il Lecce era reduce da una serie di quattro pareggi consecutivi ed era senza vittorie da ben dieci partite, undici se si conta la Coppa Italia (sconfitta casalinga contro il Parma).
Frosinone con il mal di trasferta (2 soli punti raccolti fin qui), ancora senza Mazzitelli, il cui rientro è però ormai imminente, Reinier e Marchizza (ne avranno ancora per molto), e Monterisi non al meglio costretto ad entrare al posto di Oyono, ultimo di una serie di infortuni che continua a tormentare il tecnico Di Francesco.
Nel prossimo turno che vedrà il Frosinone ospitare la Juventus, la difesa avrà gli uomini contati vista anche la squalifica che in settimana sarà comminata ad Okoli, perché diffidato, è stato ammonito in questa gara.
Nonostante la sconfitta non sono mancati gli aspetti positivi, perché la partita l’ha vinta il Lecce, grazie ad un episodio fortunato intorno al 90′ (gol di Ramadani), ma poteva anche vincerla il Frosinone che, soprattutto nel secondo tempo, non è stato in grado di concretizzare alcune occasioni da rete ben costruite. Una squadra cresciuta nella ripresa dopo una prima mezz’ora di fatica nella quale ha dovuto anche superare lo shock della prima rete subita (in gol Piccoli al 10′) a causa, come detto, di una doppia incertezza di Turati.
Da registrare la grande crescita di Brescianini che si sta imponendo a centrocampo come la pedina più importante. Dopo aver mostrato personalità nelle precedenti occasioni, il mediano ha preso per mano la squadra da vero leader e difficilmente, con lo stato di forma dimostrato anche a Lecce, Di Francesco potrà fare a meno di lui per le prossime partite.
Si è finalmente sbloccato anche Kaio Jorge. Il brasiliano ha trasformato con freddezza il calcio di rigore del momentaneo pareggio, spazzando via tutte le nubi sul suo conto. Il gol, ma in generale la sua prestazione, è un toccasana perché consentirà al centravanti di giocare, da qui in avanti, con maggiore spensieratezza.
Importante anche il rientro in campo di Harroui che ha giocato gli ultimi 20 minuti. Di Francesco gli ha voluto concedere uno scampolo di gara per far riassaporare al marocchino, il gusto della partita. Torna dunque a disposizione del tecnico una pedina che, ad inizio campionato, aveva fatto la differenza in diverse circostanze.
E’ necessario mettere alle spalle questa sconfitta cocente e guardare subito avanti.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
“Loro hanno concretizzato quello che hanno creato e noi siamo stati meno bravi. Nel secondo tempo abbiamo avuto 4-5 situazioni nelle quali potevamo essere migliori nelle scelte finali ma anche nella chiusura dell’azione. Ci sono riusciti loro e noi no. Specialmente nel primo gol è arrivato da un nostro errore. Siamo stati bravi a reagire, a restare in partita. Il campo non era bellissimo ma abbiamo sempre cercato di imporre il nostro gioco contro una squadra che sta facendo benissimo e che ha un giocatore come Banda che nell’uno contro uno è pericolosissimo. Noi diciamo che dietro eravamo messi non bene: Monterisi si è allenato solo ieri un quarto d’ora ed ha una caviglia che è il doppio di quella normale. E già che sia riuscito a tenere tutta la gara dal suo ingresso va solo ringraziato. Contro un giocatore che siamo stati fin troppo bravi a contenere. Abbiamo anche risposto colpo su colpo, creando opportunità che non siamo stati bravi a chiudere”.
IL TABELLINO
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo; Blin (31’ st Kaba), Ramadani, Oudin (38’ st Krstovic); Strefezza (31’ st Sansone), Piccoli (45’ st Rafia), Banda. A disposizione: Brancolini, Samooja, Venuti, Berisha, Listkowski, Faticanti, Snajlovic, Touba. Allenatore: D’Aversa.
FROSINONE (4-3-3): Turati; Oyono (14’ pt Monterisi), Romagnoli, Okoli, Lirola; Brescianini, Barrenechea (46’ st Cheddira), Gelli (46’ st Kvernadze); Soule, Kaio Jorge, Ibrahimovic (31’ st Harroui). A disposizione: Frattali, Cerofolini, Baez, Lulic, Caso, Garritano, Bourabia, Lusuardi. Allenatore: Di Francesco.
Arbitro: Luca Zufferli di Udine.
Marcatori: 10’ pt Piccoli (L), 33’ pt Kaio Jorge (F), 44’ st Ramadani (L)