Saxa Gres annuncia di avere definito il rientro nel suo perimetro di tutte le società partecipate finora da altri soci, riacquistando le quote e le azioni ad un prezzo non di mercato ma precedentemente concordato. “Questo – spiega l’azienda in una nota – al fine di poter procedere a breve al riassetto dell’intero gruppo, che prevede l’ingresso di un nuovo grande investitore”.
L’ingresso di un nuovo partner industriale statunitense era stato anticipato nelle settimane scorse nel corso di un’audizione in Regione Lazio e verrà ribadito dall’imprenditore Francesco Borgomeo il prossimo 17 gennaio di fronte al Mimit – Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Saxa Gres ha chiuso l’anno scorso con un fatturato di 65 milioni di euro.
L’operazione “conferma e rafforza tutti i progetti precedentemente avviati. Restano pertanto prioritari il piano di trasformazione in via di ultimazione alla Grestone di Roccasecca, il piano per l’assorbimento degli effetti connessi ai costi dell’energia alla Saxa Gualdo, il piano per uno stabilimento energeticamente autonomo alla Saxa di Anagni”.
Saxa Gres occupa circa cinquecento dipendenti, il gruppo nasce dalla riconversione della ex Marazzi Sud di Anagni, della ex Ideal Standard di Roccasecca e dal rilancio della Tagina di Gualdo Tadino. Nei primi due viene prodotta la nuova ‘pietra ceramica’ brevettata grestone “con cui evitare il consumo di suolo, lo sfruttamento delle montagne, il ricorso a materie prime provenienti da mercati nei quali i diritti umani non sono garantiti“.