di Giorgio Stirpe
Il sole è finalmente tornato a splendere sul Frosinone, dopo tanta nebbia, nuvole nere e pioggia. Contro il Cagliari è arrivata una vittoria che mancava da otto partite, ottenuta non solo con il cuore ma anche con il gioco, mai mancato per la verità, che questa volta ha portato frutti perché, all’organizzazione offensiva, si è affiancata anche una diversa attitudine e concentrazione in difesa che, questa sì, era venuta meno in tutte le ultime gare disputate dai canarini.
I tre punti che sono stati raccolti contro i sardi valgono molto dal punto di vista della classifica ma anche e soprattutto, sotto l’aspetto psicologico, perché ridà fiato e speranze ai giovani del gruppo canarino che sembravano aver smarrito ogni certezza.
Di Francesco ha scelto di cambiare l’assetto difensivo schierando la retroguardia a quattro dando spazio dal 1′ al neo acquisto Zortea sulla corsia di destra. Centrocampo a due composto da Mazzitelli e Barrenechea, sulla trequarti Soulè, Brescianini e Renier, a sostegno del centravanti Cheddira. Proprio quest’ultimo è stato il protagonista dei primi 25′, impegnando due volte Scuffet (prodigioso al 17′), trovando il gol (annullato per fuorigioco), facendosi sentire tra i centrali del Cagliari. Clamorosa l’occasione non concretizzata al 42′, quando solo davanti l’estremo difensore sardo, non è riuscito a superarlo facendosi ribattere il tiro.
Una prestazione la sua confortante sotto alcuni punti di vista ma non ancora nell’aspetto più importante per un attaccante, quello del gol, con il quale il marocchino continua ad avere poca confidenza. Come lui anche gli altri due centravanti in rosa Cuni e Kaio Jorge. Gli ultimi giorni del calciomercato invernale, dovrebbero, a nostro avviso, impegnare la dirigenza giallazzurra nella ricerca (certamente difficile a questo punto della stagione) di un bomber di categoria.
E’ stata proprio la mancanza di concretezza a portare il Frosinone ad uscire dal campo, al termine del primo tempo, sotto di un gol per via della rete di Sulemana (26′). Un vero peccato considerando le numerose occasioni costruite dalla squadra di Di Francesco con il 61.7% di possesso palla.
L’inizio ripresa ha visto un Frosinone tambureggiante, con il piede premuto sull’acceleratore, alla ricerca del pareggio: ben tre le chiare occasioni create in 8′ minuti, con rabbia e voglia di uscire dal tunnel, azioni che si sono sviluppate soprattutto a sinistra con Gelli che, spostato sulla trequarti (invertendo la posizione con Brescianini), ha creato panico nella difesa di Ranieri. Il calciatore nativo di Livorno merita una menzione speciale per quanto sta facendo in questo campionato. Dopo essere stato costretto a lungo ai box, si è messo a disposizione del tecnico ricoprendo più ruoli, tappando le emergenze, rispondendo sempre con un buon rendimento.
Dopo tanto rincorrere, è finalmente arrivato il ruggito di capitan Mazzitelli al 64′ a riequilibrare una partita che sembrava stregata e al 75′ la magia su punizione dai 20 metri di Soulè, che ha riportato giustizia in campo dove, fin lì, si era vista una sola squadra, quella di casa.
Una vittoria che porta la firma anche di Turati, spesso criticato da molte settimane a questa parte, a cui va dato il merito di aver tenuto il Frosinone in vantaggio con due incredibili parate nel finale di partita (su Dossena e Pavoletti), prima del terzo gol in contropiede arrivato in pieno recupero con Kaio Jorge che ha dovuto solo spingere agevolmente in rete l’ottimo assist di Zortea.
Il Frosinone sale a quota 22 in classifica, torna a cinque punti dal terzultimo posto occupato dal Verona, che domenica prossima sarà l’avversario dei giallazzurri ciociari.
Era la prima delle due partite decisive della stagione per un Frosinone proveniente da un periodo difficile, se non nero, e la doppia sfida al Cagliari e Hellas Verona, rappresentava il momento per rialzare la testa e aggiustare la classifica. Due dirette concorrenti nella lotta salvezza, due gare per tornare a fare punti anche se, dopo il Bentegodi, mancheranno altre sedici partite, dunque un cammino lungo e una sorte ancora da decidere.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
“Siamo stati bravi a reagire alle difficoltà, a non innervosirsi, ad interpretare la partita come preparata in settimana e soprattutto a giocare al calcio, la nostra caratteristica che non dobbiamo perdere. Contro il Verona sarà una partita differente, oggi mi tengo stretto i miei ragazzi, Gelli, Brescianini che ha fatto il terzino molto bene, ha disputato una grande partita. E’ stato difficile preparare la gara perché non avevamo i giocatori in difesa. Contro una squadra dura da affrontare i miei ragazzi sono stati bravi anche dal punto di vista psicologico”.
LE PAROLE DI CLAUDIO RANIERI
“Nel primo tempo tranne due ripartenze avevamo fatto una buona gara e la stavamo controllando. Nel secondo tempo abbiamo arretrato e il Frosinone ha meritatamente vinto anche se il portiere Turati si è superato nel finale in due circostanze. Gli avversari ci hanno dominato, purtroppo avevamo assenti, non avevamo nessuno che attaccasse gli spazi, e i nostri avversari hanno pian piano preso il sopravvento proprio perché non riuscivamo a contrastarli”.