Correre, per sport ma anche in nome della difesa dei diritti: questo – e molto altro – è stata “La corsa di Miguel” che si è disputata la scorsa domenica nella Capitale. Dieci chilometri tra le strade che passano tra il Foro Italico, ponte Milvio e lo stadio Olimpico, per ricordare Miguel Sanchez ma anche per ribadire che lo sport è inclusione e che può diventare un potente volano a favore dell’esercizio della libertà di pensiero.
L’evento sportivo – suddiviso in competitivo e non competitivo – è intitolato a Miguel Benancio Sanchez, desaparecido, che quando sparì nel nulla, in una notte come tante altre, aveva appena 26 anni. Una manifestazione che ogni anno, dal 2000, attira nel cuore della capitale tantissimi appassionati, sportivi, amanti della vita. Proprio come lo era Miguel Sanchez.
Alla corsa – anche quest’anno – hanno partecipato diversi atleti anagnini diversi atleti anagnini; ricordiamo i loro nomi: Andrea Costa, Andrea Finocchio, Nicoletta Vari, Elisabetta Pigliacelli, Stefano D’Ercole e Luigi D’Angeli per l’Anagni Marathon e Francesco Coppa, Roberto Mastroianni, Nico Costa, Domenico Demola, Daniele Tantari, Silvano Proietti, Simone Morano, Italo Palombo, Gianni Cervini e Michele Magistro per l’Atletica “Città dei Papi”.
“La corsa di Miguel è un grande esercizio di memoria che ci ricorda la storia dei Desaparesidos e che poi declina in difesa dei diritti, come lotta alle discriminazioni”, ha commentato Simone Menichetti, presidente Uisp Roma che organizza la manifestazione al fianco del Club atletico centrale e con la collaborazione di Aics.
Un’iniziativa, questa, che nasce per non dimenticare la vicenda di Miguel Sanchez, poeta e maratoneta che nel 1979 fu strappato alla famiglia e ucciso dagli squadroni della morte. Ma è anche un appuntamento che ogni anno consente, a migliaia di persone, di cimentarsi in una corsa in tutta sicurezza.