di Monia Lauroni
Anticamente San Biagio, annoverato tra i Santi patroni di Veroli per un antico voto fatto dai cittadini, era venerato anche nella chiesa parrocchiale di San Leucio, rione in cui abitavano i cardatori di lana.
Ancora viva la tradizione dei “cellitti di San Biagio”. La loro forma ricorda quella del “pane a coppia” che nei secoli passati i canonici della cattedrale verolana distribuivano in elemosina due volte l’anno insieme alle “palate”, pani di diversa forma e di dimensioni più grandi.
La credenza popolare attribuisce la forma dei “cellitti” al dito indice del Santo, dito con cui impartì, secondo la leggenda, la sua benedizione miracolosa al ragazzo che stava soffocando con una lisca di pesce conficcata nella trachea.
Riti “miracolosi” che raccontano luoghi e cicli delle stagioni, scommettendo sul potenziale virtuoso di un passato che non muore e non torna.