di Giorgio Stirpe
Due punti persi e il rammarico di non aver vinto una partita che avrebbe meritato di portare a casa. Davvero un peccato per il Frosinone fermato allo Stirpe dal Lecce in una giornata che ha visto la classifica accorciarsi in basso per via delle vittorie di Verona sul Sassuolo e del Cagliari sull’Empoli. I giallazzurri sono ora ad un solo punto dal terz’ultimo posto e contro il Sassuolo, la prossima settimana, il risultato peserà enormemente.
Frosinone contro il Lecce ha iniziato, infatti, la settimana forse più importante della stagione con punti in palio dal valore straordinario.
Il tecnico ciociaro ha schierato un undici compatto, con un centrocampo a due composto da Brescianini e capitan Mazzitelli, Gelli, Harroui e Soulè alle spalle di Cheddira. L’esterno marocchino si è aggiudicato lo scomodo premio della sfortuna perché è stato costretto ad uscire dopo appena 60 secondi di gioco per un infortunio muscolare, costringendo Di Francesco ad inserire Reinier.
Dall’altra parte, i giallorossi pugliesi sono scesi in campo disponendosi a specchio, affidandosi alle caratteristiche che più le si addicono, la corsa, l’attenzione e la velocità dei suoi minuti esterni d’attacco (su tutti Banda), rendendo così la prima parte della gara molto difficile ai padroni di casa che, come di consueto, hanno sì tenuto il possesso del pallone più dell’avversario, ma non sono riusciti mai davvero a portare grandi pericoli alla porta difesa da Falcone. Una partita dunque bloccata come era prevedibile alla vigilia, viste le intenzioni del tecnico dei pugliesi D’Aversa, a cui anche un pareggio sarebbe stato ben accetto.
I giallorossi non hanno comunque disdegnato di ripartire in contropiede e, su un pallone recuperato sulla trequarti, hanno creato l’occasione più limpida dei primi 30′ quando Krstovic è stato fermato da un grande intervento di Cerofolini, preferito anche oggi a Turati e, in questo momento, avanti nelle gerarchie del tecnico di Pescara.
Soulè, imbrigliato dalle maglie bianche del Lecce, ha cercato di accendersi, riuscendoci per la verità solo in un paio di circostanze. Un primo tempo forse al di sotto delle possibilità che i giallazurri hanno però chiuso in vantaggio grazie al gol di Cheddira in pieno recupero, rete da attaccante d’area di rigore vero, come mai era stato in questa stagione il nazionale marocchino che deve cercare di incidere in questo finale di stagione. Tornato titolare, il Frosinone avrà bisogno del suo contributo in termini realizzativi per centrare il traguardo salvezza.
Purtroppo il vizio di concedere regali agli avversari non ha voluto abbandonare i giallazzurri neanche in questa occasione e così, dopo neanche 10 minuti dall’inizio ripresa, anche Zortea è finito nel vortice costringendo Cerofolini ad abbattere in area Krstovic dopo un retropassaggio del terzino, proveniente dall’Atalanta, a dir poco sciagurato. Il portiere canarino si è eretto protagonista parando dal dischetto il tiro di Rafia, l’arbitro però ha visto qualche ciociaro entrare in area con anticipo e ha fatto ribattere il penalty che Krstovic (55′) ha trasformato con brivido perché il pallone, dopo aver colpito il palo, è finito sulla schiena del portiere giallazzurro, terminando la sua corsa in fondo alla rete.
L’1-1 ha scosso nell’orgoglio il Frosinone che, di rabbia, ha preso a macinare gioco, colpendo l’incrocio dei pali con Gelli e andando vicino al nuovo vantaggio con Brescianini, il tutto nel giro di 3′.
Altro brivido per via di un errore scolastico da parte di Okoli, qualche minuto dopo, che ha dato la possibilità a Piccoli di segnare a porta sguarnita. Questa volta però la fortuna non ha voltato le spalle ai padroni di casa perché la sfera è scivolata sul fondo.
Di Francesco ha provato a vincerla inserendo uomini con tecnica e maggiore e imprevedibilità in attacco: Seck, Ghediemjs e Kaio Jorge hanno aumentato la potenza di fuoco del Frosinone. E’ stato in particolare l’attaccante proveniente dal Torino a creare almeno due grandi occasioni per far tornare in vantaggio il Frosinone, senza fortuna. L’assalto finale degli uomini di Di Francesco è stato feroce (quattro calci d’angolo battuti negli ultimi 2′ di partita) ma il muro salentino ha retto, Falcone è stato prodigioso su Kaio Jorge quasi sul triplice fischio, e l’1-1, con cui si è conclusa la partita, ha lasciato certamente l’amaro in bocca ai giallazzurri che, con una gestione più attenta, avrebbero potuto portare a casa una vittoria, in questo momento del campionato, preziosa come l’aria.
LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO
Abbiamo fatto tutto noi in questa gara, avremmo meritato di vincere, non mi è piaciuta la decisione di far ripetere il rigore che siamo stati noi stessi a causarlo. Teniamoci stretti quanto visto nel secondo tempo, non abbiamo avuto fortuna, ma per crescere dobbiamo fare mea culpa. Non si può sbagliare tanto. Se guardiamo la classifica può essere preoccupante ma questa squadra dimostra di essere competitiva con tutti. Preferisco giocar male e fare gol, per quello che produciamo abbiamo bisogno dei tre punti. Harroui si è stirato e lo valuteremo, ma per tre quattro settimane non lo avremo a disposizione.