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    Home » “Stop al nuovo codice della strage”: a Roma tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto
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    “Stop al nuovo codice della strage”: a Roma tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto

    nonostante il tempo inclemente, dovuto al forte vento e alla pioggia, centinaia di persone hanno partecipato al presidio
    11 Marzo 20245 Mins Read
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    Si è tenuto a Roma il 10 Marzo 2024 dalle ore 11 alle ore 13 in Roma a Piazza Santi Apostoli IL PRESIDIO “STOP AL NUOVO CODICE DELLA STRAGE”.

    La mobilitazione delle associazioni e della società civile che si interessano di sicurezza sulla strada e mobilità attiva rientra all’interno di quella NAZIONALE CONTRO LA REVISIONE DEL CODICE DELLA STRADA PROPOSTA DAL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI SALVINI che si è tenuta in oltre 40 città in tutta Italia, tra le quali Torino, Firenze, Milano, Lecce e Napoli.

    Nonostante il tempo inclemente, dovuto al forte vento e alla pioggia, centinaia di persone hanno partecipato al presidio.

    Molte erano vestite con tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto per rappresentare le passate e le future vittime della violenza stradale, che possiamo ancora salvare, ma non con una normativa che non riesce a mettere al centro le persone e la loro incolumità.

    Così è, purtroppo, nel disegno di legge in discussione alla Camera, denominato dalle associazioni partecipanti a Roma e in tutta Italia #codicedellastrage.

    “È un’offesa alle vittime e uno scandalo avere in un nuovo Codice della Strada più spazio alla velocità, più impunità e meno infrastrutture di mobilità attiva.”

    Questo affermano con forza i partecipanti al presidio.

    Il NO a questa proposta di legge, è dovuto innanzitutto alla mancanza di norme di prevenzione come una riduzione significativa della velocità all’interno dei centri urbani, che annoverano il 73% di collisioni rappresentando un’emergenza nell’emergenza. Roma, con 193 morti e decine di migliaia di feriti nel 2023 è lo specchio del livello di violenza sulle strade urbane.

    Le associazioni hanno chiesto che vengano prese come esempio guida le esperienze degli altri stati europei che hanno visto diminuire le loro morti sulla strada in misura significativa, avvicinandoli al dimezzamento previsto per il 2030. Lo stesso non si può dire per l’Italia che è molto lontana dagli obiettivi che si è data con il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030.

    La proposta di legge “non contiene misure di prevenzione già dimostratesi efficaci in altri Paesi, anzi va in direzione ostinatamente opposta, e rende chi l’approva corresponsabile delle inevitabili prossime vittime.”

    Infatti:

    • Non contiene norme idonee a diminuire il numero delle vittime e dei feriti, allontanandoci ancora di più dall’obiettivo VisionZero;
    • E’ contro la mobilità sostenibile, in particolare ciclabile poiché indebolisce regole e infrastrutture che tutelano la sicurezza;
    • Non incide sulle principali cause di violenza sulle strade, prima fra tutte la velocità eccessiva;
    • Limita pesantemente l’autonomia dei Comuni su controlli, gestione della mobilità, ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, accentrandola al Ministero anche tramite nuovi decreti e norme delegate.

    L’Italia è un’anomalia in Europa con 53 morti in strada per milione di abitanti (dato in crescita),contro i 26 della Gran Bretagna ed i36 della Spagna (Fonte: Commissione Europea 2022). Non dimentichiamo le 3.159 persone morte nel 2022, con un aumento del 9% sul 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019, e le 223.475 persone ferite.

    La riforma non agisce sulle principali cause di morte (secondo l’Istat):l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti, e ciò la rende pesantemente insufficiente proprio nella fase della prevenzione, in quanto impedisce alle amministrazioni locali di attuare misure di controllo anche da remoto, oggi osteggiate dall’attuale Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in quanto ritenute a torto vessatorie per i cittadini.

    Le “misure-vetrina”, quale l’inasprimento di alcune pene per la guida in stato di ebbrezza, presenti nel DDL relativo alla modifica del codice della strada, sono sicuramente inidonee a far diminuire le morti sulla strada. Non è con l’inasprimento delle pene che si fa prevenzione, ma incidendo sulle prime tre cause di violenza sule strade: eccessiva velocità, distrazioni e mancate precedenze, soprattutto dei pedoni sulle strisce pedonali.

    Questa proposta mina fortemente i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e la convivenza tra gli utenti della strada e propone misure inefficaci e dannose che non migliorano ma addirittura aggravano l’insicurezza delle persone mettendo a rischio la salute pubblica.

    La riforma, che a dire del Ministro, è fatta “per salvare vite in strada”, di fatto prefigura il persistere della strage.

    La richiesta delle Associazioni e dei Cittadini è una: città vivibili e strade sicure, perché la sicurezza stradale ha un’altra direzione.

    QUESTA PROPOSTA DI LEGGE NON DEVE ESSERE APPROVATA

    Le associazioni chiedono che le modifiche al codice della strada abbiano quale principio cardine un approccio scientifico e sistemico: che agisca sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico, che siaa favore della mobilità attiva e del trasporto pubblico, che agevoli i percorsi versole cosiddette città 30, prendendo esempio da Bologna.

    “Stop al Nuovo Codice della Strage“ è una mobilitazione che parte dalla piattaforma #Città30Subito 1 a cui si uniscono numerose associazioni e attiviste/i di tutta Italia.

    – QUI: approfondimanto sulle norme pericolose per la sicurezza nella riforma del Codice della strada.

    La mobilitazione a Roma è stata organizzata da molte Associazioni e realtà attive per la Sicurezza Stradale:

    • FIAB Frosinone
    • Associazione Salvaiciclisti Roma
    • Marco Pietrobono ONLUS
    • Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada APS Roma
    • Movimento Diritti dei Pedoni
    • Metrovia
    • Aps Bike4City
    • Mobilità Sostenibile VIII
    • Roma30
    • Rete Vivinstrada
    • FIAB Roma Ruotalibera
    • Fiab BiciPa
    • Muoviti Elettrico
    • Comitato di Quartiere Pietralata
    • Coordinamento Fiab Lazio
    • Gruppo di Lavoro Mobilità Sostenibile IV Municipio
    • FIAB Roma BiciLiberaTutti
    • FIAB Roma Naturamici
    • FIAB Ostia in Bici
    • Associazione di Quartiere Collina della Pace odv
    • ACRSD Davide Marasco
    • Odissea Quotidiana
    • Movimento Difesa del Cittadino
    • Bike To School
    • Legambiente Lazio
    • Public Space is (not only) yours
    • Colli Aniene Bene Comune
    • Comitato Mura Latine

    Piattaforma #Città30Subito Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada

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