di Monia Lauroni
Un anti-Vannacci ‘ciociaro’ che ai distinguo cromatici del generale prossimo ad entrare in politica e correre (pare) con la Lega per Bruxelles contrappone i colori free e fluo dell’Arte. Quella che non conosce confini e che unisce. Che è ponte e non muro e che passa anche per le provocazioni, senza additare paradigmi o modelli di riferimento. Come la provocazione di Rocco Lancia, che ha deciso di scegliere Veroli per una performance destinata a far discutere a livello nazionale.
In aperta antitesi con il militare-scrittore che aveva dubitato dell’italianità di Paola Egonu, Lancia dipingerà una figura con connotato di divinità italica ma con la pelle nera. Un pittore moderno contro un “scrittore” antico, molto antico, forse troppo.
Il messaggio è chiaro: nessuna barriera, nessun purismo razziale e basta con i distinguo a metà tra parascienza e revanscismo ideologico che tra l’altro fanno abbastanza mainstream per aggredire la parte sovranista del Paese e fare vendite alla Wilbur Smith.
Rocco Lancia con i miti italici ha una lunga dimestichezza artistica che proprio recentemente si è concretizzata a Veroli, nel Chiostro di sant’Agostino. E’ lì che campeggia da giorni la sua splendida mostra.
E sarà proprio da lì, dal Chiostro di Sant’Agostino di Veroli che si alzeranno i pennelli di umanità.
Sará un live painting “ItalianAfrica” durante il quale il pittore dipingerà dal vivo una tela con sfondo una cartina dell’Africa, ritraendo una ragazza con origini etiopi e di nazionalità italiana.
La bellissima modella si presterà al pennello di Lancia in tutta la sua meravigliosa ‘etnicità’.
Quei tratti saranno delineati sui tratti di quella terra che incarna i nostri bisogni insoddisfatti, il nostro bisogno di avere la terra sotto le scarpe al posto dell’asfalto: l’Africa.
L’Africa è un pensiero, un’emozione, quasi una preghiera: lo sono i suoi silenzi infiniti; i suoi tramonti; quel suo cielo che sembra molto più vicino del nostro, perché si vede di più, perché le sue stelle e la sua luna sono più limpide, nitide, pulite: brillano di più. Eppure… e volte quel cielo sfuma in un mare che inghiotte. Silente.
L’Italia è ancora legata a un concetto di italianità troppo associato alla bianchezza, quel colore della pelle che è orgoglio, è offesa, è simbolo, è razza. È tanto, è troppo.
Il messaggio provocatorio di Lancia contro ogni discriminazione, abbraccerà temi diversi. Oggi, che alla discriminazione si somma l’indifferenza. E questo fa paura.
Come fa paura il pregiudizio che non si veste più da razzismo ma porta le vesti di una causa di liberazione un popolo che tracima sempre nell’odio per per una comunità, per un popolo che si desidera cancellare per la sua ‘differenza’.
Spiega Rocco Lancia: “Influenzato dall’Athena Nera di Bernal, in cui l’autore propone di mostrare le “radici afroasiatiche della civiltà classica” subendo influssi determinanti e fondamentali da quella fenicia e ancora più da quella dell’antico Egitto, dipingerò una ragazza di colore con origine etiope ma di nazionalità italiana”
La performance nasce dalle domande che si pone l’artista e che fanno riflettere ognuno di noi: “Chissà cosa pensiamo quando abbiamo una persona di fronte a noi che ha il colore della pelle diversa dalla nostra? Cosa significa Jus Soli per noi italiani? Siamo veramente un popolo pacifista ed inclusivo? Siamo di più che qualcuno tra quelli che ci governano o che asirerebbero a farlo? Tali questioni magari durante la performance verranno affrontate dal pubblico presente e dagli invitati attorno ad una sorta di tavola rotonda”.
L’evento per i temi trattati farà sicuramente discutere. E l’arte è anche domanda e provocazione.
ItalianAfrica
Live painting di Rocco Lancia
Chiostro Sant’Agostino, Veroli – sabato 23 marzo 2024, ore 16.00