Decine di lavoratori hanno manifestato questa mattina – sabato 30 marzo 2024 – davanti ai magazzini LIDL di Anagni per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori, trascorsi ormai quasi 51 mesi dalla scadenza del CCNL sottoscritto da Federdistribuzione.
“Dopo una lunga e snervante trattativa – è scritto in una nota – l’associazione datoriale ha sottoposto alle organizzazioni sindacali una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione: l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata; lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi; l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi;la creazione di una “nuova” mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello”.
L’adesione allo sciopero, anche nel resto d’Italia, ha raggiunto adesioni significative facendo astenere dall’interno turno di lavoro di oggi numerosi lavoratori, così come predisposto dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs. L’astensione, in media del 60%, ha toccato punte dal 70% al 100%, con la chiusura di alcuni punti vendita nelle diverse aree del Paese. Numerosi i presidi ed i flashmob organizzati davanti i negozi e i centri commerciali in tutta Italia, con la massiva partecipazione di centinaia di lavoratrici e lavoratori.