di Monia Lauroni
Martedì 2 aprile nella Basilica di Sant’Erasmo verrà ricordato il miracolo eucaristico del 1570. La celebrazione solenne si terrà alle 18.30 con la liturgia presieduta da Sua Eccellenza Mons. Ambrogio Spreafico, Vescovo diocesano.
“Ritrovandomi nella chiesa collegiata di Sant’Erasmo della città di Veroli a dì 26 del mese di marzo passato di questo anno 1570, avanti al Santissimo Sacramento, che non si poteva vedere stando sopra l’altare dentro un calice di argento indorato coperto dalla patena, et con una tovaglia di seta sopra detta patena…orando in ginocchioni per mezza hora insieme con gli fraternali et dicendo l’offizio, cominciarono detti fraternali a gridare misericordia et battersi lo petto piangendo fortemente…uno chiamato Giovanni Nardillo della città di Veroli mi disse: ‘Non vedi la stella che è apparsa nel calice ove è il SS.mo Sacramento?’. E così, alzando gli occhi verso il calice, vidi da piede alla coppa del calice una stella splendidissima e sopra della stella appariva il SS.mo Sacramento, di grandezza uguale di quello che si suol usare nella messa il sacerdote“.
E’ una delle tante testimonianze del miracolo eucaristico raccolte dalla Curia subito dopo i fatti e custodita tutt’ora all’interno degli archivi della Basilica.
Tra i testimoni vennero citati anche don Angelo De Angelis e don Gierolamo Todino, canonico della chiesa. Si narra che molti poterono constatare di persona cosa avveniva, poiché le visioni soprannaturali, come attesteranno i testimoni chiamati a deporre, durarono per circa mezz’ora.
Poi tutto ritornò come prima. Il giorno seguente, 27 marzo, alla medesima ora, la luce della stella apparve di nuovo in fondo al calice e poi scomparve. Nel frattempo si verificarono diverse guarigioni miracolose di cittadini verolani e di altre persone provenienti da paesi limitrofi che, venuti a conoscenza del fatto, erano accorsi a Veroli.
Il calice dove era esposto il Sacramento è custodito nella chiesa, mentre le sacre specie dell’Ostia miracolosa di Veroli, alla fine del XVII secolo, dopo 112 anni circa, furono consumate.
L’avvenimento prodigioso viene ricordato ogni anno il martedì dopo Pasqua ed alla celebrazione segue la processione per le vie del paese, accompagnata dalla banda.