Non solo agricoltura, zootecnia e alimentazione alla edizione 2024 di AgriUmbria in svolgimento fino a domani – 7 aprile – a Bastia Umbria, alle porte di Perugia; sono, infatti, numeri da record quelli registrati nei primi due giorni per quella che è – indubbiamente – la fiera di settore più importante del Centro-Sud Italia, con oltre 450 aziende partecipanti (più 50 rispetto allo scorso anno) e quasi 2900 marchi.
Giunta alla 55esima edizione, la fiera umbra si conferma di fatto la casa dell’agricoltura italiana con oltre 85mila presenze nelle ultime due edizioni. Molti – sia negli anni passati, sia nell’edizione di quest’anno – anche i visitatori e gli espositori provenienti dalle province di Roma e di Frosinone.
All’inaugurazione – ieri – c’era anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.
Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in esclusiva ad anagnia.com:
Alla prima giornata della manifestazione sono stati presenti anche diversi giornalisti provenienti dalle province di Latina, Roma e Frosinone al seguito di A.R.G.A. Lazio, gruppo regionale di specializzazione FNSI che associa i professionisti dell’informazione che si occupano di ambiente, territorio, agricoltura, alimentazione, energie rinnovabili, turismo rurale ed ambientale. Ad accompagnarli, il presidente Roberto Ambrogi e la vicepresidente Tiziana Briguglio.
La fotogallery della prima giornata
foto di Aurora Bruni
Macchine agricole: presentato ad AgriUmbria l’appuntamento 2024 di EIMA International, in calendario a novembre prossimo alla fiera di Bologna.
ricca di contenuto tecnico e forte di oltre 1.600 industrie espositrici già confermate, EIMA 2024 sarà un importante fattore di rilancio del mercato nazionale; l’intervista alla dott.ssa Simona Rapastella, direttore generale
La 55esima edizione di AgriUmbria di Bastia Umbra ha rappresentato anche l’occasione per presentare EIMA International, la rassegna specializzata nella meccanica agricola che si svolgerà alla fiera di Bologna dal 6 al 10 novembre prossimo. L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua 46ma edizione, è organizzata dalla Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura, costituita nel 2012 come proseguimento in forma federativa delle attività Unacoma (Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole nata nel 1945); la federazione, con a capo la dott.ssa Simona Rapastella, direttore generale, raggruppa, rappresentandole in Italia e all’estero, le associazioni dei costruttori italiani di sistemi e tecnologie digitali per macchine e produzioni agricole (Agridigital), sistemi per l’irrigazione (Assoidrotech), macchine agricole operatrici (Assomao), di macchine agricole operatrici semoventi (Assomase), di trattori (Assotrattori), di componenti per i vari comparti rappresentati (Comacomp) e di macchine per il giardinaggio (Comagarden).
“Le industrie costruttrici hanno aderito numerosissime e sono oltre 1.600 le richieste di partecipazione già formalizzate di cui oltre 500 da parte di case costruttrici estere, un numero destinato a crescere ulteriormente nelle prossime settimane portando il totale degli espositori ai livelli più alti nella storia della rassegna – ha detto la dott.ssa Simona Rapastella nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala Europa del Centro congressi di AgriUmbria – nel ricordare come l’esposizione dell’EIMA si caratterizzi per la ripartizione in 14 macro-settori merceologici e in 5 Saloni tematici, rispettivamente dedicati alla componentistica, all’irrigazione, alle bioenergie, al giardinaggio e ai sistemi digitali, Simona Rapastella ha sottolineato come la rassegna sia un potente veicolo per la promozione e il commercio dei macchinari agricoli, tanto più importante in un anno nel quale il mercato, sia quello internazionale che quello nazionale, attende un rilancio.
“Nei primi tre mesi dell’anno – ha detto il Direttore di FederUnacoma – il mercato nazionale delle trattrici registra un calo complessivo del 25% a fronte di 3.812 unità immatricolate, e cali significativi si riscontrano anche per le mietitrebbiatrici, le trattrici con pianale di carico, i rimorchi e i sollevatori telescopici”. “Rispetto al dato nazionale – ha specificato Rapastella – la Regione Umbria evidenzia una maggiore tenuta, con un calo nel primo trimestre del 4,4%, in ragione di 86 trattrici vendute, delle quali 70 nella provincia di Perugia e 16 nella provincia di Terni. Del resto il mercato delle macchine agricole risulta abbastanza stabile in questa Regione, che aveva chiuso il 2023 con un totale di 408 trattrici immatricolate, lo stesso numero registrato l’anno precedente in un contesto nazionale che aveva visto invece un calo complessivo del 12,9%. Ancora consistente nella Regione, purtroppo, la vendita di trattrici usate, che risultano poco aggiornate tecnologicamente e quindi inadeguate a fornire maggiore competitività alle imprese agricole: lo scorso anno, a fronte delle 408 trattrici nuove, sono state vendute in Umbria ben 1.540 unità usate, con una età media superiore ai vent’anni. La flessione delle immatricolazioni – è stato detto in conferenza – dipende in buona misura dalla crescita dei listini e dei tassi d’interesse per i prestiti bancari, ma soprattutto talvolta dalle complesse procedure di accesso agli incentivi pubblici. Allo stato attuale, il credito d’imposta per il 4.0 è in via di esaurimento ed offre condizioni meno favorevoli rispetto agli anni passati, e la nuova misura per il 5.0 è ancora in fase di messa a punto. Ma soprattutto, si attende il pieno funzionamento degli incentivi del PNRR, gestito dalle Regioni (400 milioni complessivi per la meccanizzazione agricola), e la seconda tranche del Fondo nazionale per l’Innovazione (100 milioni stanziati per l’anno in corso).
“La Federazione sta collaborando con i Ministeri e con le Regioni per facilitare le procedure di erogazione – ha concluso Simona Rapastella – e ha già programmato di istituire all’interno di EIMA International uno “sportello” per fornire agli agricoltori, ai contoterzisti e agli operatori economici informazioni e indicazioni pratiche per l’accesso ai fondi pubblici”.