“Passaggi”: è questo il titolo della splendida rappresentazione pittorica reallizzata lungo i corridoi del Convitto Nazionale “Regina Margherita” di Anagni che verrà inaugurato il prossimo lunedì 6 maggio alle ore 10.00. La realizzazione dell’opera rientra nel progetto “Art Wins” che il vicino Istituto di Istruzione Superiore “G. Marconi” ha avviato a inizio anno scolastico promuovendo l’importanza dell’attività creativa per veicolare messaggi positivi contro la violenza, puntando, inoltre, sull’efficacia dell’educazione tra pari.
“Il progetto – è scritto in una nota – nasce in funzione dell’orientamento scolastico e vede la collaborazione tra il Liceo Artistico “Giovanni Colacicchi” e il Convitto Nazionale “Regina Margherita”. All’inizio del corrente anno scolastico la prof.ssa Serena Pallone aveva proposto il progetto ai colleghi durante la riunione di dipartimento. L’idea era quella di realizzare un murale in una scuola secondaria di primo grado a tema “Lotta contro la violenza sulle donne”. Così, raccolti i bozzetti realizzati dagli alunni del biennio, è stata selezionata l’idea della studentessa Veronica Picchi della classe 2 A Las da una commissione di docenti convocata a tale scopo. Da questa idea, appositamente riadattata e reinterpretata dal prof. Antonio Russo, è nato il murale, realizzato dalla classe 2 A Las sotto la supervisione del docente nell’arco di un paio di mesi, da metà gennaio a metà marzo”.
L’OPERA
Il murale si compone di tre riquadri, in ciascuno dei quali è replicata la medesima figura femminile. Il titolo del trittico trae origine innanzitutto dal luogo in cui esso è stato realizzato, un corridoio, un luogo di passaggio, su cui si apre una finestra, ma esso sintetizza la poetica stessa della composizione, che descrive i progressivi passaggi di una donna da uno stadio all’altro. La caratteristica di questi passaggi è quella di non avere una lettura unidirezionale: il passante può leggere l’opera da sinistra verso destra interpretandola come una progressiva liberazione dalle sbarre dietro cui è prigioniera, oppure da destra verso sinistra, interpretandola, al contrario, come il passaggio da uno stato di libertà, fisica o interiore, ad una condizione di prigionia. Il passaggio da uno stadio all’altro è reso, sul piano tecnico pittorico, mediante l’impiego in ciascun riquadro di una tecnica differente: leggendo da sinistra n° 1 carboncino e gessetto, n° 2 tempera e acrilico, n° 3 olio.
IL PROF. ANTONIO RUSSO
Antonio Russo nasce a Lanciano nel 1983. Si diploma all’Istituto d’Arte “Palizzi” di Lanciano. Inizia a dipingere da autodidatta e nel 2002 si trasferisce a Roma, dove intraprende gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 2009 consegue la laurea con 110 e lode sotto la cattedra di Giuseppe Modica. Nel 2010 partecipa alla mostra collettiva “Ab ovo. L’origine della forma” su invito di Claudio Abate insieme ad artisti del calibro di Jannis Kounellis, Carla Accardi e Piero Pizzi Cannella. Nel medesimo anno, insieme ad altri sei pittori, fonda il collettivo d’arte “Studio Sotterraneo”. Negli ultimi anni approfondisce la ricerca sulla pittura antica, soprattutto il Cinquecento e Seicento. Fortemente ispirato dai pittori del Barocco, in particolare Caravaggio, Rembrandt, Vermeer ed altri grandi maestri del Rococò e del Realismo quali: Goya, Messerschmitt e Courbet. Attualmente lavora come docente di ruolo in Discipline grafiche, pittoriche e scenografiche presso l’ I.I.S “Guglielmo Marconi” di Anagni.