L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone, accogliendo le istanze di numerosi cittadini preoccupati per l’ipotesi di attivazione di un forno crematorio nel cimitero della città, ha indetto una riunione organizzativa aperta per sabato 11 maggio 2024 alle ore 16.30 in via Cese n. 54, zona Colle Cottorino, nell’abitazione della famiglia dell’attivista Francesco Notarcola, per programmare la petizione contro il forno crematorio a Frosinone.
Si legge in una nota inviata a questa redazione: “il Consiglio di Stato in data 3 gennaio 2022, con sentenza n.14, ha stabilito che i forni crematori sono industrie insalubri di 1° classe similmente agli inceneritori di rifiuti. La presenza di un inceneritore a Frosinone, capoluogo certificato quale peggiore d’Italia per superamenti ammessi delle PM 10 nell’anno 2023 e già in infrazione europea per il 2024, è inammissibile ed estremamente penalizzante per gli abitanti”.
“Le polveri sottili quali PM 10 E PM2,5 – prosegue la nota – ad ogni aumento di concentrazione determinano un aumento previsto del numero di morti oltre l’atteso, nonché dell’incidenza di malattie relate all’inquinamento. Il particolato costituisce un rischio crescente per la salute in misura inversamente proporzionale al diametro delle particelle ed i forni crematori, in analogia con altri impianti in cui si raggiungono temperature elevatissime, emettono proprio le frazioni di particolato con granulometria più fine (particolato ultrafine), le più pericolose. L’accumularsi delle emissioni dell’inceneritore incide sulle coltivazioni e sugli allevamenti compromettendo la catena alimentare. La presenza dell’inceneritore riduce notevolmente il valore delle case e dei terreni. Il rispetto della distanza di 200 metri dell’inceneritore dalle abitazioni è norma chiara e perentoria. Questi riportati – conclude la nota – sono solo alcuni dei motivi di mobilitazione della cittadinanza contro simile progettualità”.