Di seguito riportiamo integralmente e senza modifiche la nota stampa inviata a questa redazione dalle seguenti associazioni: “Rete per la Tutela della Valle del Sacco (Re.Tu.Va.Sa.); Circolo Legambiente Anagni; Associazione Anagni Viva; Diritto alla Salute; Circolo Legambiente “Il Cigno” Frosinone
Sono passati quasi 20 anni da quel lontano 2005 quando venne istituito con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri il Sito di Interesse Nazionale (SIN) “Bacino del fiume Sacco”. Tante le vicissitudini che riassumiamo in breve e che come Associazioni di cittadini ci hanno visto partecipi in ogni fase. Nei primi mesi del 2013 il SIN viene declassato a Sito di Interesse Regionale (SIR) per effetto del Decreto Clini, allora Ministro dell’Ambiente. A metà del 2014 il sito ritorna a competenza nazionale tramite una sentenza del TAR del Lazio e per effetto dell’opposizione presentata dalla Regione Lazio. Pochi mesi dopo si apre l’istruttoria per la nuova perimetrazione che vede nei due anni successivi una importante partecipazione di tutti gli Enti Nazionali e Locali interessati oltre alle Associazioni Territoriali. A Novembre 2016 la nuova perimetrazione viene suggellata da un Decreto dell’allora Ministro dell’Ambiente Galletti. Nel marzo 2019 viene firmato da Ministero e Regione Lazio un essenziale Accordo di Programma che intende stabilire le tappe delle nuove attività sul SIN relative alle fasi iniziali propedeutiche alla bonifica. Nel frattempo la catastrofe COVID ed il contemporaneo verificarsi di vicende giudiziarie del RUA (Responsabile Unico dell’Attuazione) della Regione Lazio, rallentano le operazioni che però procedono sul piano tecnico con l’elaborazione dei bandi di gara, successivamente completati e affidati entro fine 2022.
Quale è lo stato dell’arte attuale? (aggiornamento aprile 2024)
Ricordiamo che l‘Accordo di Programma si articola su due tipologie di intervento: interventi di area vasta e interventi puntuali.
Interventi di area vasta
Ne sono previsti cinque, ed hanno la finalità di definire il quadro dello stato delle matrici ambientali, le acque sotterranee ed il suolo, acquisire dati sul bioaccumulo degli inquinanti su vegetali e prodotti di origine animale alla base del modello di valutazione del rischio sanitario ed espletare la valutazione epidemiologica della popolazione residente nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) Valle del Sacco.
Intervento 1: Programma di valutazione epidemiologica della popolazione residente nel Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) Bacino del Fiume Sacco – D.M. n. 321/2016.
Risulta completato: i risultati preliminari di alcune delle attività sono state presentate durante due incontri pubblici organizzati presso le ASL di Frosinone e di Roma 5 rispettivamente il 26 giugno 2023 e l’11 luglio 2023. Sono in fase di pubblicazione gli esiti dello studio del Dipartimento di Epidemiologia, anche attraverso le relative sezioni del sito del progetto https://www.progettoindaco.it/, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’amministrazione e la popolazione sullo stato di salute, sui rischi sanitari e sugli interventi di prevenzione utili a favorire l’attuazione di percorsi virtuosi di promozione della salute in un’area a elevato rischio ambientale.
Intervento 2: Indagine sulla Coorte dei Nati.
La Regione Lazio ha finanziato uno studio di coorte di nati nei comuni del SIN Valle del Sacco, denominato INDACO – Indagine Coorte Nati Sin Valle del Sacco, per studiare lo stato di salute dei bambini in relazione all’esposizione ai fattori di rischio ambientali nei primi 1000 giorni. L’indagine è iniziata nel corso del 2023.
Intervento 3: Monitoraggio delle acque ad uso potabile, irriguo e domestico. Finalizzato a descrivere e valutare il grado di inquinamento delle acque ad uso potabile, irriguo e domestico con riferimento ai parametri indicati dal D. Lgs n. 31/2001 e dalla tabella 2, all.5, parte IV, del D.Lgs n. 152/2006, ponendo particolare attenzione ai marker della contaminazione del fiume Sacco (isomeri dell’esaclorocicloesano e altri fitofarmaci).
Tale intervento prevede la collaborazione tra la Regione Lazio, l’ARPA Lazio, l’ISPRA, l’ISS, l’ASL RM5 e l’ASL Frosinone in relazione alle specifiche competenze scientifiche nel campo degli studi di monitoraggio della matrice acqua.
E’ inoltre prevista l’elaborazione di uno studio idrogeologico.
La prima campagna di monitoraggio (fase 0) finalizzata ad uno screening preliminare della qualità delle acque dal sito di Colleferro alla confluenza del fiume Sacco con il fiume Liri per una lunghezza di circa 70 km è terminata. Pertanto si può procedere con la fase I e la fase II.
Intervento 4: Caratterizzazione delle aree agricole ripariali
Attività che prevede il coinvolgimento di Regione Lazio, Istituto Superiore di Sanità e Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Lazio e la Toscana. L’approccio integrato di caratterizzazione di suoli, vegetali, prodotti di origine animale è alla base del modello di valutazione del rischio di contaminazione. L’area soggetta alle attività di caratterizzazione è costituita dai terreni compresi entro i limiti dei perimetri delle aree interdette e quelle corrispondenti al perimetro relativo alla fascia esondabile con tempo di ritorno trentennale.
Le attività di campionamento sono prossime al 50% (sono state completate in 5 comuni Colleferro, Segni, Gavignano, Paliano e Anagni).
Sono stati analizzati suoli (6.624 determinazioni analitiche) e vegetali (4.368 determinazioni analitiche).
È in corso la valutazione degli esiti e parallelamente l’attività di campionamento nei successivi comuni del SIN.
Intervento 5: Definizione dei Valori di fondo naturale delle acque sotterranee e dei suoli da applicarsi al S.I.N. “Bacino del Fiume Sacco”.
L’Accordo Interistituzionale ex art.15 legge 241/1990 è stato sottoscritto tra Regione Lazio Arpa Lazio e CNR e le attività sono in fase di avvio con il nuovo anno. E’ stato ritenuto di particolare rilievo il coinvolgimento del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR) per le attività sui valori di fondo riferiti alle acque sotterranee e di Arpa Lazio per le attività sui valori di fondo riferiti ai suoli. La definizione dei valori di fondo geochimico naturale/antropico (VFN/VFA) per acque sotterranee e suoli nella Valle del Sacco da applicarsi all’interno del SIN, seguirà le procedure descritte per suolo e sottosuolo e acque sotterranee dalla Linea Guida SNPA 08/2018.
È stato predisposto il documento tecnico-scientifico che, oltre a descrivere l’intervento e l’area interessata, dettaglia altresì la procedura e i metodi che verranno utilizzati per la determinazione di valori di fondo.
Teniamo a precisare che si tratta di valori di fondo “naturali” propri delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e non inquinanti chimici derivanti dalle attività industriali.
Interventi puntuali
Da realizzarsi su siti industriali, (n.d.r. segnalati dalle amministrazioni locali come particolarmente critici all’atto della perimetrazione), hanno oggetto lo smaltimento dei rifiuti presenti sul sito, eventuali messe in sicurezza di emergenza, indagini preliminari e/o elaborazione del piano di caratterizzazione al fine di definire le effettive esigenze di bonifica sui vari siti, nonché interventi di bonifica di siti contaminati. Negli ultimi mesi sono stati avviati otto interventi, mentre in alcuni casi si è in attesa di giudizi in corso al TAR o conclusione dell’istruttoria della Provincia sull’individuazione del responsabile della contaminazione.
Sintetizziamo lo stato dell’arte per queste attività (aggiornamento dicembre 2023):
Ceprano Ex Europress l’intervento è in corso;
Ceprano Ex Industrie Olivieri nelle more dell’esito di un contenzioso dinanzi al TAR, la Regione non può intervenire sul sito;
Per i siti di Ceccano Ex Stabilimento Annunziata, Anagni Ex Polveriera, Ferentino Ex Cartiera, Ceccano Ex SNIA BPD Bosco Faito. Ceprano EX Cartiera VITA MAYER, Paliano Ponti della Selva, e Frosinone Ex Discarica Le Lame sono stati predisposti i contratti applicativi dell’Accordo di programma e l’avvio dell’intervento è previsto a breve.
A seguito del completamento della progettazione esecutiva della Messa In Sicurezza Permanente (MSP) nel sito di Arpa2 (Colleferro) è già stata prevista per gennaio la consegna dei lavori all’operatore economico aggiudicatario per l’avvio dell’intervento.
In merito all’ intervento previsto sul sito Caffaro Chetoni Fenilglicina la Regione sta provvedendo a svolgere le azioni di indagine propedeutiche alla realizzazione specificatamente richieste dal Comitato di Indirizzo e Controllo degli interventi SIN Bacino del fiume Sacco.
Ricordiamo che la Messa in Sicurezza Permanente di Arpa2 è funzionale alla rimozione dei rifiuti industriali presenti ancora nell’area produttiva di Colleferro, come i terreni asportati durante la costruzione del parcheggio multipiano della Stazione Ferroviaria o la collina antropica di circa 25.000mc.
Quanto sopra riguarda e attività sul SIN afferenti alla gestione regionale per cui ringraziamo l’Area Bonifiche Siti Inquinati per la risposta alla nostra richiesta Dicembre 2023.
Al contrario, per quanto riguarda quelle a gestione ministeriale (aree industriali) alla quale è stata fatta la medesima richiesta di rendicontazione, non si sono ottenute notizie sullo stato dell’arte. Già nel novembre 2021 era stata presentata una richiesta di accesso agli atti alla quale l’allora MATTM rispose negativamente affermando che la richiesta risultava “generica e spropositata rispetto alla mole di lavoro da mettere in campo per poterla espletare, oltre che carente nella motivazione relativa all’utilizzo dell’informazione richiesta”. Ne abbiamo preso atto, con l’amara considerazione che, anche se l’allora MATTM avesse avuto ragione, per i cittadini di un ambito SIN si dovrebbe avere un occhio di riguardo per essere doverosamente messi al corrente dello stato ambientale dei luoghi in cui vivono.
Per questo, torniamo a ribadire la necessità di ottenere informazioni e siamo totalmente sconcertati dal fatto che il dicastero dell’Ambiente dal dicembre 2013 pubblichi sul suo sito web lo stato delle procedure di bonifica nei SIN in Italia, con tanto di schede di avanzamento dei lavori ma per il Bacino del Fiume Sacco non ci sia mai stata una relazione complessiva.
Conclusioni
In definitiva, riteniamo che la Regione Lazio stia portando avanti da tempo un’attività complessa e delicata con il coinvolgimento di tutti gli Enti Statali e Regionali, che richiede tempo, collaborazione da parte degli Enti Locali e soprattutto ulteriori fondi economici, che fortunatamente per questa fase erano stati accantonati negli anni passati (53,6mln). La lungimiranza del DEP Lazio ci permette di avere a disposizione uno strumento fondamentale come il progetto Indaco che offre un quadro sanitario dei Comuni in area SIN, da interpretare, ma sicuramente un passo avanti rispetto ad altre realtà.
Le attività di area vasta e nei siti prioritari stanno procedendo e ci permetteranno finalmente di avere un quadro ambientale di acque e suoli, per la prima volta aggregati in una forma complessiva. Man mano che i terreni, agricoli e industriali, verranno analizzati si procederà con la fase successiva, svincolando quelli non contaminati oltre i valori di riferimento. Per gli altri, invece, si dovrà procedere con operazioni di bonifica e ripristino.
Dobbiamo constatare che le Amministrazioni locali, eccetto alcune virtuose, e le organizzazioni industriali sembrano non apprezzare la complessità del problema, paventano addirittura la necessità di de-perimetrazione ”tout court” senza attendere gli esiti delle determinazioni analitiche previste, come se nulla in passato fosse accaduto, rilanciando con propositi progettuali che non tengono minimamente conto dell’area vasta e dell’equilibrio ambientale.
Per quanto riguarda l’informazione, a prescindere dal quadro sanitario, risulta carente e non omogenea. Se la Regione Lazio risponde in modo adeguato alle sollecitazioni attraverso i canali tecnico amministrativi, è carente invece l’attività di contatto diretto con i cittadini attraverso incontri pubblici periodici. Il Ministero (MASE) è totalmente assente se non attraverso le documentazioni reperibili sul sito web di riferimento, incomprensibili ai più e non aggregate.
La popolazione della Valle del Sacco merita una vicinanza maggiore da parte delle amministrazioni. Di fronte alla complessità delle forme di contaminazione delle procedure di caratterizzazione e di bonifica, è necessaria una informazione continua, affidabile e rigorosa che consenta alla cittadinanza di valutare il grado di avanzamento delle procedure.
Occorre uno scatto in avanti e nuove forme di condivisione della conoscenza, grazie alla partecipazione diretta dei cittadini che contribuiscono alla raccolta delle informazioni e alle mobilitazioni, da non demandare alle Associazioni che restano sempre vigili e collaborative.
Chiediamo che la Regione promuova una campagna informativa con incontri in diverse località dell’area del SIN, facendosi carico della condivisione delle informazioni dello stato di avanzamento delle attività di responsabilità ministeriale, chiedendo la partecipazione delle amministrazioni locali.
Le Associazioni faranno la loro parte, come sempre