Per settimane – mesi, anzi – avrebbe tempestato di chiamate i centralini delle Forze dell’Ordine poiché, a suo dire, non ne poteva più dei rumori molesti dovuti a dei lavori edili in corso che provenivano dall’abitazione a fianco.
Per questo, la vicina l’ha querelata, chiedendo peraltro un cospicuo risarcimento danni, in quanto – a sua volta – si era stancata delle continue visite di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale che – ligi al dovere – puntualmente si recavano in visita nella sua abitazione per appurare se quanto denunciato dalla signora Silvana (questo il nome di una delle protagoniste di questa insolita vicenda) corrispondesse al vero.
Ad onor del vero, c’è da dire che tra le due – entrambi residenti nel centro storico della città – non era mai corso buon sangue, per quanto, negli ultimi tempi, la situazione era di gran lunga peggiorata.
A scrivere, per il momento, la parola “fine” sull’atipica ma accesa controversia tra le due donne ci ha pensato venerdì scorso il giudice monocratico del Tribunale di Frosinone dott. Giovanni Quadrino che ha assolto la signora Silvana – difesa dall’avvocato Giampiero Vellucci – dai reati a lei ascritti, ovvero quelli di atti molesti e persecutori nei confronti della vicina di casa, “perché il fatto non sussiste”, riservandosi il tempo di 90 giorni per il deposito della motivazione.
Il legale difensore, infatti, ha saputo dimostrare che – effettivamente – i lavori in corso, che si potraevano da parecchio tempo, producevano rumori molesti tali da disturbare la quiete della signora Silvana la quale, dunque, rivolgendosi più volte alle Forze dell’Ordine, ha agito motivatamente al fine di preservare la sua serenità domestica e famigliare.