Dissidi e dissapori di vecchia data sfociati, dopo anni, nella peggiore delle tragedie; sarebbero questi i motivi della morte di Silvio Scaccia, 85enne di Castelmassimo, località nelle campagne di Veroli, trovato morto – queesta mattina – dai Carabinieri del Comando provinciale di Frosinone. A sparare, secondo gli inquirenti, sarebbero stato il nipote della vittima, Alessandro Dell’Uomo, 48 anni, guardia giurata, che – rincasando dal turno di notte – ha avvistato la vittima su un terreno a ridosso della Superstrada Ferentino/Sora. Di lì a poco, tra i due è nato un acceso diverbio per questioni legate a confini tra i terreni.
Sul posto – forse avvertito da Silvio – è giunto anche il figlio di quest’ultimo, Mariano Scaccia, noto avvocato del Foro di Frosinone, con l’intento di placare gli animi. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, il 48enne durante l’accesa discussione avrebbe estratto la pistola d’ordinanza e avrebbe premuto il grilletto. Uno dei colpi sparati avrebbe raggiunto Silvio Scaccia, che è morto poco dopo mentre un altro avrebbe ferito gravemente il figlio Mariano che in seguito è stato trasportato d’urgenza in ospedale a Frosinone dove avrebbe subito un delicato intervento chirurgico. Dalle prime informazioni – comunque – non sarebbe in pericolo di vita.
Il presunto omicida si trova in queste ore in stato di fermo nella sede della Compagnia dei Carabinieri di Alatri, dopo aver manifestato intenti suicidari. L’area entro la quale è avvenuto l’omicidio è stata transennata per consentire agli inquirenti e al pubblico ministero Vittorio Misiti di acquisire quanti più elementi possibile per ricostruire la dinamica dei fatti. L’intera comunità cittadina di Veroli, oggi chiamata al voto – ma non solo – sconvolta per quanto accaduto.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 13.32: l’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario