articolo e foto di Silvia Scarselletta
Si è conclusa da pochi giorni la mostra fotografica intitolata “Lazio selvaggio” – un progetto di Walter Fiore – ospitata presso Casa Barnekow, la prestigiosa dimora storica di Anagni.
La mostra, suggestiva e d’impatto, è nata con lo scopo di far conoscere la varietà di Fauna selvatica che risiede sul territorio regionale, ed è stata incentrata in particolare sulle specie elusive, protette e da molti neanche considerate presenti nel Lazio.
Non passano inosservati, infatti, i lucenti occhi gialli del Canis lupus italicus– un giovane lupo appenninico fotografato nel Parco Naturale Regionale Monti Simbruini – che con maestosità mirano fissi la camera, né tantomeno gli occhi guardinghi e scrutatori della furba volpe (Vulpes vulpes) – che nella fotografia sembra la perfetta rappresentazione dell’Angelo Caduto di Alexandre Cabanel – che con diffidenza e profondità si proiettano direttamente nell’occhio che fotografa.
È una mostra che celebra gli attimi: in essa ammiriamo la lotta per l’amore – nei fenicotteri litigiosi che vengono immortalati in uno scontro per la riproduzione che decreterà l’amante vincente; la lotta per la sopravvivenza – nell’ultimo respiro della rana ormai catturata dalla nitticora in predazione; la lotta per la vita – nell’airone cenerino che dispensa cibo per i suoi piccoli dopo aver accuratamente perimetrato il luogo dove risiede il nido; la lotta per la libertà – nelle aperte ali del grifone – potente e vibrante rapace della famiglia degli Accipitridi – che plana sulla nebbia degli Altipiani di Arcinazzo; o l’attimo fuggente del gatto selvatico – uno degli animali più difficili da immortalare – che evita qualsiasi tipo di contatto con l’uomo, ma che è esattamente come possiamo immaginarlo: elegante, leggiadro e totalmente elusivo, un fantasma dei boschi.
È la mostra della Natura, della quotidianità dei piccoli esseri viventi che, incuranti di un mondo che sarebbe solo nocivo e letale per la loro tranquilla vita isolata, vengono immortalati in azioni per loro abituali ma per noi tanto rare e straordinarie; è la mostra della rivelazione, che dimostra come in luoghi a noi più vicini di quanto potremmo immaginare, si nasconde una varietà di Fauna selvatica che celebra la vita di notte, mentre – fortunatamente – il mondo degli uomini contempla il sonno.
L’artefice della divulgazione di tanta bellezza è Walter Fiore, di Fiuggi, che – tramite l’attività di monitoraggio faunistico con l’utilizzo di macchina fotografica e fototrappola iniziato a gennaio 2021 – ha partecipato al monitoraggio nazionale del Lupo appenninico collaborando con enti e Regione. Un viaggio iniziato con l’interesse per la fotografia di natura, inizialmente paesaggistica, e per la macrofotografia, documentando la grande varietà di fioriture spontanee nel territorio; da lì è passato alla fotografia naturalistica – affascinato dalla fauna selvatica – in particolare avifauna e mammiferi.
“È stata una scoperta nata per passione – afferma Walter Fiore dopo aver raccontato minuziosamente i particolari di ogni attimo immortalato – grazie a questa attività di ricerca nel febbraio 2021 è stata documentata la presenza dell’orso bruno marsicano in alta Ciociaria, mentre nella Riserva Naturale Lago di Canterno, dal 2022, ho documentato avifauna migratoria di rara presenza ad esempio Anatra mandarina, Tarabuso, Airone rosso, mignattaio, nonché la presenza della specie aliena gambero della Louisiana, e non solo”.
“Tale attività di monitoraggio – prosegue Walter Fiore – ha portato alla scoperta non solo del lupo appenninico, ma anche del gatto selvatico nella zona dell’Alta Ciociaria. Questa mostra per me rappresenta una grande soddisfazione, perché il mio intento principale è di dare la possibilità alle persone di ammirare tutte le bellezze nascoste che io ho potuto vivere a pochi metri di distanza, talvolta anche con un pizzico di fortuna, ma soprattutto grazie all’aiuto dei miei colleghi e collaboratori.”