“L’atto aziendale che ieri la maggioranza dei sindaci ha approvato, testimoniando fiducia e apprezzamento per il lavoro portato avanti dalla Regione in questo anno di Governo Rocca, ricalca, come ho già evidenziato, la programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 e il piano assunzionale ed è perfettamente coerente con le linee di indirizzo che la Direzione Salute ha emanato qualche giorno fa, con gli obiettivi di risanare la sanità del Lazio, riequilibrare l’offerta dei servizi, stabilizzare e valorizzare il personale sanitario e, soprattutto, rispondere indistintamente alle esigenze di tutti i territori, in un’ottica estremamente innovativa e rispondente all’esigenza di una sanità provinciale lungimirante e di qualità. Quello a cui puntiamo sono eccellenza, riduzione delle liste d’attesa, medicina di prossimità, tecnologia e decremento della mobilità passiva.
L’illustrazione prima e l’approvazione, qualche giorno più tardi, dell’atto aziendale sono stati due momenti di studio, confronto e dialogo: non capiamo, quindi, quale possa essere l’atteggiamento impositivo. Sottrarsi, invece, a tutto questo, come ha fatto il sindaco di Cassino, è stata una scelta personale che si legge unicamente come un non voler partecipare all’assemblea deputata a decidere le sorti dei territori e il futuro della sanità dei cittadini della provincia di Frosinone, oltre a non voler rappresentare la voce dei cittadini che gli hanno conferito il mandato. Se poi, invece, si è trattato di una scelta politica – cosa che appare piuttosto evidente dalle prese di posizioni di rappresentanti regionali e provinciali dell’opposizione – rispondiamo che non lasciamo il destino della sanità di questo territorio a coloro che, anziché di fare demagogia, dovrebbero leggere con maggiore attenzione gli atti e i provvedimenti, mettendo da parte giochi politici che nulla hanno a che vedere con il diritto alla salute. Gli stessi, che hanno lasciato la sanità in uno stato di crisi che stiamo ancora cercando di arginare, forse avrebbero dovuto intraprendere prima battaglie per la sanità territoriale, quando erano al Governo. Gliene saremmo stati grati noi e, probabilmente, anche gli elettori”.
Così la presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, Alessia Savo, in risposta alle dichiarazioni del Pd sull’approvazione dell’atto aziendale della Asl di Frosinone.
Alle parole della Savo si aggiungono quelle del sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca: “sono rimasto basito nel leggere la nota del Sindaco di Fumone Matteo Campoli che mi accusa di fare dei “giochi politici” anziché difendere l’ospedale San Benedetto.
Capisco che quella di ieri non sia stata una giornata positiva, visto che la sua proposta di rinviare l’atto aziendale è stata nettamente bocciata dall’assemblea dei sindaci presenti. Evidentemente le sue ragioni non erano molto convincenti.
Ma quello che sorprende è l’atteggiamento del collega Campoli nel porsi difronte questo documento.
Infatti, nelle due precedenti votazioni, nel 2021 e nel 2022, benché per il nostro nosocomio fossero previsti solamente 3 reparti (chirurgia, medicina e lungodegenza) oltre che a due posti di rianimazione, non ha esitato un attimo a votare positivamente, probabilmente perché redatto dalla parte politica in cui si riconosce!?
Dal febbraio 2023, dopo l’affermazione del Governatore Rocca, il sindaco Campoli ha però iniziato a contestare una gestione che lui stesso aveva avallato con il suo voto. Questo è normale oppure è un chiaro segno che cambiata la ‘bandiera’ è cambiato pure l’atteggiamento del Sindaco di Fumone?
Invito quindi Campoli, prima di tutto a leggere l’Atto Aziendale (Per esempio è a conoscenza di quanto previsto per i reparti di Urologia, Ortopedia, Geriatria, dei quattro posti in più di Rianimazione, del reparto di riabilitazione ortopedica, cardiaca e polmonare?) e soprattutto a cambiare atteggiamento. È lui e soltanto lui a dover abbandonare, in fretta, i giochi politici, che certo non sono mio costume. Le lotte e le battaglie si fanno tutti i giorni ma nelle sedi e nei modi opportuni. Senza urla da stadio né tifoserie.