Missione compiuta per il nuovo lanciatore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA): Ariane 6 ha esordito con un volo perfetto, posizionando in orbita i suoi carichi e riaccendendo il motore per un rientro controllato. Un successo che segna il ritorno dell’Europa all’autonomia nell’accesso allo Spazio, dopo un anno di stop dovuto alla mancanza di lanciatori disponibili.
Un volo atteso
Il lancio di Ariane 6, avvenuto il 9 luglio 2024 dal Centro Spaziale Europeo di Kourou nella Guyana Francese, era particolarmente atteso. L’Europa infatti si era trovata senza un proprio vettore spaziale dopo il ritiro di Ariane 5 nel luglio 2023 e i problemi con il lanciatore Vega C. La situazione era stata aggravata dalla sospensione dei lanci Soyuz dalla base di Kourou a causa della guerra in Ucraina. Con i due booster a propellente solido (i P120, derivati dal razzo Vega realizzato da Avio a Colleferro), Ariane 6 ha avuto un peso al decollo di circa 530 tonnellate.
Un lavoro di squadra
Ariane 6 è il frutto della collaborazione di 13 Paesi, guidati dall’ESA con ArianeGroup, Arianespace e l’agenzia spaziale francese Cnes. L’Italia ha avuto un ruolo importante nel progetto, posizionandosi tra i primi partner.
Un gigante in orbita
Alto 56 metri e con un diametro di 5,4 metri, Ariane 6 è il più grande razzo della flotta dell’ESA. Nella sua configurazione iniziale A62, ha volato con 2 booster laterali. Esistono anche versioni con 4 booster (A64). Il suo motore riaccendibile Vinci, situato nello stadio superiore, ha permesso di rilasciare i carichi in orbita e di posizionare lo stadio stesso su una traiettoria di rientro controllato.
Un futuro nello Spazio
Il successo del volo inaugurale di Ariane 6 apre nuove prospettive per l’Europa nello Spazio. Il razzo ha già in programma 25 lanci, tra cui missioni commerciali e scientifiche di alto livello, come quella del cacciatore di pianeti Plato prevista per il 2026.
Un messaggio di speranza
Il ritorno dell’Europa nello Spazio con Ariane 6 rappresenta un messaggio di speranza per il futuro. Dimostra la capacità dell’Europa di collaborare per raggiungere grandi obiettivi e di competere a livello globale nel settore spaziale.