Una vita intera dedicata al lavoro e alla famiglia, in particolar modo ai suoi tre figli – Rosa, Giovanna ed Eugenio – ai suoi nove nipoti – Stefano, Luca, Francesca, Alessandra, Alessandro, Federica, Davide, Gabriele e Andrea – e ai due pronipoti Edoardo e Filippo. Ha vissuto la sua vita tra Veroli, dove è nata, e Collepardo, il paese dove ha conosciuto Arduino, l’uomo che è diventato suo marito nel 1947. E a festeggiarla, oggi – 19 luglio 2024 – non ci sono soltanto i suoi famigliari ma l’intera comunità di Collepardo, dove risiede fin dalla giovane età.
Virginia Viglianti taglia oggi lo straordinario traguardo di 100 anni splendidamente portati e tutto il paese si stringe a lei e alla sua famiglia con gioia ed affetto. Alla festa – che si tiene a casa della signora Virginia – oltre a famigliari ed amici saranno presenti anche il primo cittadino di Collepardo, il dott. Mauro Bussiglieri, e diversi membri della giunta comunale.
Dopodomani – domenica 21 luglio – alle ore 11.00, nella chiesa principale del paese, inoltre, sarà celebrata la Santa Messa a lei dedicata.
Un’infanzia segnata dal lavoro e dalla famiglia
Prima di otto figli, Virginia – fin da piccolina – è sempre stata al fianco della mamma Rosa per aiutarla ad accudire i suoi fratelli; oltre a questo, durante la giovinezza, ha sempre seguito il padre Attilio, che di mestiere faceva il capomacchia, figura professionale che aveva il ruolo di supervisore gli interventi di taglio nei boschi, per produrre il carbone. Infatti, la sua era conosciuta come la famiglia dei “carbonari”.
Le sfide della guerra
Esule e profuga di guerra racconta spesso “di aver attraversato tutta Italia spostandosi da Veroli a Fondi, da Gaeta a Cassino a Settefrati”, per poi tornane nuovamente nella sua città natale. Un’altra storia che spesso le piace ricordare è relativa ad un fatto accaduto in tempo di guerra. La mamma Ascenza aveva una gabbia con tre galline, un soldato tedesco le aveva prese per poter mangiare, ma Virginia con un gesto deciso aveva strappato queste galline dalle mani del soldato dicendo “galline per uova bambini”. Il soldato tedesco aveva risposto con un gran sorriso a questo suo gesto e a questa sua frase, capendo come la giovane ragazza si stava semplicemente preoccupando di procurare sempre un pasto per i suoi fratelli e sorelle.
Una vita attiva e generosa
E ancora, quando era giovane, grazie alla forza e sua agilità, aveva raccolto le olive di tutta Collepardo. Tra i suoi piatti preferiti e che i nipoti ancora oggi le chiedono di preparare (“perché – dicono – come li fa lei non li fa nessuno…”) c’è riso e patate e la frittata di zucca.
Per finire (anche se sarebbero ancora tante le cose da raccontare su questa straordinaria donna), è una delle prime donne del paese/collaboratrici che hanno partecipato fin dall’inizio (ammassando centinaia e centinaia di uova) per oltre 30/35 anni alla famosa Sagra delle Fettuccine, evento enogastronomico tipico che si tiene ogni anno il giorno di Ferragosto nel paese di Collepardo e che oggi è arrivata alla 46esima edizione.
Gli auguri del sindaco del paese dott. Mauro Bussiglieri
“Avere il privilegio di stringerci affettuosamente attorno alla famiglia della signora Virginia in occasione di questa ricorrenza così importante rappresenta per tutta la nostra comunità e per me personalmente un privilegio ed un onore”, afferma il dott. Mauro Bussiglieri, sindaco di Collepardo. Che aggiunge: “un traguardo straordinario, il suo, che equivale ad avere percorso un lungo cammino, ricco di esperienza, di saggezza e di ricordi. Alla signora Virginia un augurio speciale da me e da tutta l’amministrazione comunale di Collepardo“.
Un esempio per la comunità
Cento anni di vita sono un traguardo straordinario, un patrimonio di vita e un tesoro inestimabili. Oggi celebriamo lei, Virginia, un faro di luce che ha illuminato le vite di tante persone.
La sua dedizione alla famiglia e al lavoro è un esempio per tutti. Tutto lo staff di anagnia.com e tutti i nostri lettori le augurano di continuare a brillare con la stessa gioia e vitalità che la contraddistinguono.