Indifferenza da parte dell’amministrazione comunale e, in particolare, del sindaco e dell’assessorato alla Cultura; mancanza di partecipazione e di condivisione; impossibilità di promuovere e programmare la cultura e gli eventi culturali in città.
Tutto questo – e molto altro – è la causa della decisione di sospendere, fino al ripristino delle condizioni di coordinamento e di collaborazione con l’ente comunale, le attività culturali, musicali, di teatro e di spettacolo all’interno della splendida e storica dimora di Casa Barnekow.
Una grave battuta d’arresto per la vita culturale di Anagni.
Ad annunciarlo, ieri – sabato 27 luglio 2024 – nel corso di una conferenza stampa convocata ad hoc, il dott. Guglielmo Viti, direttore del museo di Casa Barnekow, e il dott. Nello Di Giulio dell’associazione “Anagni cambia Anagni”. Entrambi i relatori, nei rispettivi interventi, hanno sottolineato come la mancanza di un coordinamento tra associazioni culturali cittadini, operatori commerciali del territorio e politica locale nuocciano al bene della città stessa provocandone la desertificazione turistica, il che rende Anagni e il territorio meno attrattivi nei confronti del turismo potenziale a danno non solo delle categorie, ma dell’intera comunità.
“Più volte – in passato – abbiamo richiesto un incontro con l’assessore alla Cultura Carlo Marino ma mai tali richieste sono andate a buon fine – ha spiegato in conferenza il dott. Guglielmo Viti – ciò impedisce l’attuazione di un coordinamento tra la nostra associazione e l’ente comunale che è dovuto per la buona riuscita sia degli eventi che è possibile realizzare all’interno di Casa Barnekow sia, anche, di quelli che vengono organizzati in città“.
“Ciò che è importante creare, infatti, è un nuovo tipo di rapporto tra città, Comune, abitanti così da portare il vero turismo ad Anagni, non solo quello che si ferma in Cattedrale o a Palazzo Bonifacio VIII e poi va via. Fino a quando non ci sarà questo coordinamento, fino a quando non ci siederemo ad un tavolo per parlare di questo e di promozione della cultura e del turismo ad Anagni, Casa Barnekow sospende le attività“.
Secondo Viti, nonostante il ricco patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, Anagni ha una posizione competitiva deludente, se paragonata alle città viciniore quali Ferentino, Alatri, Veroli e altre: “come esempio, basti pensare all’incuria e alla situazione di degrado in cui versano gli Arcazzi”.
L’occasione data dalla conferenza stampa di ieri è servita anche per fare il punto della situazione relativa alla raccolta firme avviata nei scorsi mesi per chiedere la restituzione dei numerosi beni archeologici ora in mostra a Palazzo Marchesi Campanari di Veroli; a rispondere ai circa 600 cittadini firmatari della lettera, nei giorni scorsi sono stati il direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Luigi La Rocca e il direttore generale dei Musei Massimo Osanna. Ecco il testo della missiva: