di Anna Natalia
Nel programma del Festival del Teatro medievale e rinascimentale di quest’anno è stato inserito il Racconto Teatrale “Bombe su Anagni” che, come è evidente, non aveva riferimenti di sorta con gli spettacoli previsti per il Festival, ma ricordava la tragica giornata vissuta dalla città il 19 marzo 1944, quando aerei dell’aviazione alleata, le famose “fortezze volanti” americane, sganciarono numerose bombe su Anagni, nonostante fosse una città-ospedale che i tedeschi avevano destinato ai feriti che arrivavano dal fronte di Cassino.
I morti furono 130, molti i feriti, gravi e rilevanti i danni subiti dalla Cattedrale, da altre chiese e da alcuni palazzi nobiliari.
Il racconto teatrale, scritto da Mauro Ascenzi e Francesca Menelao, intreccia la rievocazione storica con le vicende di una famiglia del popolo che vive in ristrettezze e teme, ogni giorno di più, per la propria sopravvivenza, potendo contare soltanto sulla generosità della famiglia del notaio Giovanni Floridi e sul sostegno spirituale e materiale del vescovo Adinolfi.
Descrive anche il clima drammatico che viveva l’Italia all’indomani della caduta della dittatura fascista, il 25 luglio 1943, del caos che travolse l’esercito e determinò gli sviluppi della guerra, ancora in corso. Di grande efficacia sono stati quindi gli ascolti autentici dei comunicati propagandistici che la radio diffondeva sulla situazione politica e sociale di un paese stremato. Aver intercalato ad essi le vicende della disperata vita quotidiana delle persone ha prodotto un sicuro crescendo di tensione nel “racconto teatrale”.
foto di Massimo Iachetta
Senza dubbio il pubblico ha compreso quale enorme lavoro di preparazione sia stato necessario per collegare tra loro tanti fatti e allestire uno spettacolo che testimoniasse una storia così terribile. Infatti, la regista Monica Fiorentini ha dedicato mesi alle prove e tutti gli attori hanno fatto rivivere con grande impegno il “racconto”, alternando ai momenti drammatici i momenti nei quali il buon senso popolare alleggeriva la tensione e disperdeva la paura che aleggiava intorno. Così, la partecipazione dei bambini che scherzavano tra di loro ha suscitato un moto di emozione e simpatia, anche se le loro parole, senza l’ausilio dei microfoni, sono sfuggite ai più. Gli applausi sono stati, dunque, calorosi e meritati.
Alla Compagnia “Lucrezia Associazione Teatrale”, al Laboratorio Teatrale T.O.C., al curatore della musica, alla costumista, dobbiamo esprimere certamente una profonda gratitudine per aver riportato quei giorni alla memoria di chi li aveva vissuti e, soprattutto, di chi poco o nulla sapeva.