di Giorgio Stirpe
Ha spezzato l’incantesimo e iniziato a vedere una flebile luce in fondo al tunnel il Frosinone che, contro il Cittadella, ha finalmente centrato la prima vittoria stagionale, dopo sette giornate di campionato. Tre punti che fanno respirare i canarini in classifica (non più ultimi) ma, soprattutto, sono utili per rilassare il sistema nervoso del gruppo che rischiava di saltare e far uscire l’ambiente dalla depressione più totale che si era innescata al termine della sconfitta casalinga contro il Bari.
Il 2-1 rifilato al Cittadella ha avuto l’effetto Araba Fenice: il Frosinone è rinato dalle sue ceneri e punta a mettere alle spalle il periodo nero.
Vivarini ha cambiato ancora la difesa, confermando, sì, gli stessi uomini visti contro il Bari (Marchizza, Monterisi, Kalaj e Anthony Oyono), ma schierandoli su una linea a quattro davanti al ritrovato Cerofolini, tornato tra i pali dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per un paio di settimane. A centrocampo promosso Garritano assieme a Gelli e Cichella, alle spalle del tridente composto da Partipilo e Distefano (sulla trequarti) e Tsadjout al centro dell’attacco.
Dunque ancora una soluzione tattica diversa dalla precedente, quella proposta dal tecnico ex Catanzaro che, in settimana, ha lavorato sapendo di dover rinunciare a diverse pedine importanti, complici infortuni e squalifiche, ma soprattutto di avere l’obbligo di trovare un assetto che potesse finalmente far risaltare le qualità della rosa a disposizione.
Un tourbillon di tentativi rischioso ma, probabilmente, inevitabile, per provare a curare il mal di gol (i giallazzurri si sono presentati al Tombolato a digiuno da tre partite) e, contemporaneamente, mettere fine all’impressionante sequenza di reti subite nelle ultime due gare (ben sette).
La partenza è stata promettente, 10 minuti di coraggio per i giallazzurri che si sono resi pericolosi in un paio di circostanze con Partipilo e hanno voluto lanciare un segnale all’avversario di turno. E’ sembrato un Frosinone diverso, più convinto e voglioso di fare qualcosa di diverso. Il Cittadella, dopo aver stretto i denti, ha cercato di prendere il controllo del gioco (ottimo Cerofolini sul gran destro di Salvi al 24’) ma finalmente, al 35’, i canarini sono passati in vantaggio con il bel colpo di testa di Oyono, su azione d’angolo, che ha messo fine al lungo periodo senza gol della squadra di Vivarini.
Una rete che ha spazzato via i dubbi e i timori assiepati nella testa dei calciatori, come dimostrato nel finale di tempo e poi ad inizio ripresa quando è mancato davvero di un soffio, almeno in un paio di circostanze, il raddoppio di Distefano.
Davvero buona la prestazione soprattutto sul binario di sinistra dove Marchizza ha imperversato in lungo e in largo, in compagnia dello stesso Distefano. Proprio dall’out mancino è nata la rete del raddoppio del Frosinone perché Ambrosino, sul tentativo di deviare in porta il cross di Gelli, è stato contrastato irregolarmente da un difensore avversario.
Dopo un consulto al Var è stato assegnato il calcio di rigore agli ospiti che Partipilo ha trasformato insaccando sotto la traversa (63’). I padroni di casa hanno tentato, con la forza della disperazione, di gettarsi in avanti alla ricerca del gol che è arrivato al 70’ con Cassano, appena entrato in campo.
Un brivido è salito lungo la schiena di tutti i tifosi giallazzurri che hanno temuto di dover subire l’ennesima beffa, ma stavolta le cose sono andate in una direzione diversa. La squadra di Vivarini ha infatti controllato con esperienza ed efficacia, senza subire ulteriori insidie da parte dei padroni di casa.
La vittoria stavolta non è sfuggita e ora il Frosinone può voltare pagina e guardare con meno apprensione il futuro. Il calendario gioca a favore dei ciociari che sabato affronteranno la Carrarese in casa: tre punti alla portata che potrebbero far svoltare la stagione.