Dal 12 al 16 ottobre, la Galleria “Il Leone” di Via Aleardo Aleardi, 12, in Roma, ospiterà la mostra personale di Giacomo Minella intitolata “La corsa verso l’arte”.
L’artista, con questa esposizione, invita il pubblico a intraprendere un viaggio emozionale attraverso le sue opere, caratterizzate da una vivacità cromatica e da un’immaginazione fervida. Le tele di Minella, come suggerisce il titolo della mostra, sembrano catturate nel pieno di un movimento inarrestabile, un’esplorazione continua delle possibilità espressive dell’arte.
Organizzata da Claudia Bevilacqua e a cura di Martina Giusti, l’esposizione si preannuncia come un evento imperdibile per gli appassionati d’arte contemporanea. Le opere di Minella, con le loro atmosfere surreali e i loro soggetti inattesi, offrono uno spunto di riflessione sul nostro tempo e sulla condizione umana.
Orari di apertura:
- Dal martedì al sabato
- 10:00 – 13:00 e 16:00 – 19:00
GIACOMO MINELLA
Giacomo Minella nasce a Roma il 29 dicembre 1986 nel quartiere “Montagnola”, dove tutt’oggi vive. Frequenta l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Carlo Cattaneo” con indirizzo “Meccanico di automobili”. Dopo il Diploma frequenta il corso di Restauro e Materiali Antichi all’interno della Scuola di Arti e Mestieri Nicola Zabaglia e al contempo si iscrive alla Facoltà di conservazione e Restauro all’Università della Tuscia di Viterbo senza laurearsi. Nel 2016 vince il primo premio al concorso “Il mio cielo”, nel 2023 il secondo premio alla quinta edizione del concorso letterario ed artistico Giglio Blu di Firenze e gli viene conferito il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma.
Alla domanda “Come è nata la sua passione per l’arte e come si è avvicinato alla pittura” Giacomo Minella risponde:
“Fin da piccolo mi è sempre piaciuto disegnare, poi da ragazzo ero affascinato dai graffiti e dai murales che vedevo per strada quando tornavo da scuola. In particolare, ero attratto dai colori. Ho iniziato a produrre le mie prime opere all’incirca nel 2011. Opere inizialmente realizzate con matite colorate su cartoncino. Una notte sognai un paesaggio di un lago al tramonto, il giorno dopo lo realizzai e da lì ho continuato fino ad oggi, sperimentando nel tempo sempre tecniche nuove”.
Dunque, le opere d’arte di Giacomo Minella raccontano parti della sua storia, a partire dal quartiere in cui vive, a Roma, la sua città natia, i vicoli, le strade e i monumenti che la costituiscono, ai sogni (i cosiddetti “voli di fantasia”), ai tramonti, fino a riflettere sul “vuoto contemporaneo”, quello che viene dall’industrializzazione e dalla meccanizzazione del mondo.
Sono opere d’arte che riflettono sulla quotidianità e sull’arco temporale delle ventiquattro ore, un ciclo che si innesca mantenendo gli occhi aperti sul mondo.
L’artista Giacomo Minella possiede un pensiero (preciso e intimo) sull’arte. Dice che: “L’arte è uno dei tanti modi e motivi che l’uomo ha a disposizione per raccontare. L’arte è un linguaggio che viene espresso attraverso la composizione di un’immagine che a sua volta è piena di emozioni, ideali, storie”, aggiunge: “Io definisco l’opera come una compressione concettuale”.
Ma cosa vuol dire “compressione concettuale”? A spiegarlo è di nuovo l’artista: “il romanziere per raccontare la sua storia ha a disposizione tutto lo spazio che vuole, poiché egli utilizza le lettere come linguaggio e il supporto che utilizza sono i fogli che possono essere una quantità infinita (idealmente). L’artista al contrario, per raccontare la stessa storia utilizza come linguaggio il colore, il gesto, le forme geometriche, con la differenza che ha a disposizione solo l’area della su tela; quindi, deve comprimere un pensiero e le emozioni in un’unica immagine”.
E’ questa dunque, l’arte di Giacomo Minella, una geometria di pensieri infiniti che si comprimono su una superficie limitata, con il fine di raccontarsi e dispiegarsi in un racconto scritto dal pennello.