di Errico Rosa, architetto, già docente di Storia dell’Arte
Ogni volta che si varca la soglia di uno studio d’artista, si prova sempre un’intensa ed appassionata emozione. Esplorare gli spazi sacri della creatività apre la mente alla comprensione di questo mondo, permettendo di cogliere come le idee prendano forma e si materializzino in opere d’arte.
L’atelier di Ermelindo Fiore non fa eccezione, anzi amplifica queste sensazioni.
Situato nel cuore del borgo antico di Casalvieri ormai quasi deserto, lo studio d’artista si apre come uno scrigno del tempo in una vecchia abitazione borghese.
L’uscio è sul vicolo, le scale portano al primo piano. Qui, l’atmosfera è sospesa in un’aura ovattata, ed evoca immediatamente un passato ormai tramontato, eppure visibilmente tangibile in ciò che ancora esiste.
LO STUDIO
Gli ambienti si susseguono l’uno dopo l’altro nella sequenza tipica delle dimore di un tempo, ciascuno conservando la propria identità originaria.
Le stanze raccontano la storia di una borghesia agiata. I solài lignei scuri resistono al passare degli anni e si alternano alle volte con decori pittorici; i pavimenti in marmittoni di graniglia sono elementi che testimoniano un tenore di vita agiato. Le finestre si affacciano su giardini abbandonati, creando una connessione intima tra interno ed esterno, mentre un silenzio quasi surreale avvolge ogni cosa, interrotto solo occasionalmente dalle voci lontane ma nitide di qualche resiliente abitante del borgo.
In questo contesto pregno di storia e di ricordi, le numerose tele di Ermelindo Fiore trovano un rifugio accogliente.
LE OPERE
Le opere, disposte secondo un ordine che in parte lascia spazio al caso, creano comunque un percorso espositivo che come note di un pentagramma, permettono di leggere l’evoluzione artistica del maestro. Ogni stanza diventa una tappa di questo viaggio nell’arte, dove il talento creativo si manifesta in tutta la sua originale espressività. Ogni quadro è una finestra su un mondo interiore ricco di emozioni e suggestioni.
L’antica dimora si trasforma così in un contenitore privilegiato dove passato e presente si fondono, dove l’arte contemporanea dialoga con l’architettura antica in un equilibrio perfetto. È proprio questa sintesi tra memoria e creatività a rendere lo studio di Ermelindo Fiore un luogo unico e magico, dove il tempo sembra essersi fermato per permetterci di contemplare, con calma, la bellezza nelle sue molteplici manifestazioni.