di Giorgio Stirpe
Inizia per il Frosinone l’era targata Leandro Greco. Il neo allenatore giallazzurro, dopo una settimana di lavoro nel ritiro di Castel di Sangro, si è presentato a stampa e tifosi proprio alla vigilia del delicato match di domani contro la capolista Pisa.
L’esonero di Vincenzo Vivarini ha rappresentato uno step forzato, inatteso, qualcosa che nessuno, tra i dirigenti, aveva messo in preventivo. Qualcosa però andava corretto per cambiare il verso di una stagione fin qui disgraziata sotto tutti i punti di vista.
Chi si aspettava che la scelta potesse ricadere su un allenatore più navigato è rimasto deluso: la società infatti ha deciso di puntare su un giovane emergente, alla sua prima vera esperienza come capo allenatore in Serie B (salvo un brevissimo periodo con il Sud Tirol), così come avvenne in passato per Stellone e Longo, con risultati sorprendenti e inattesi.
A presentare Greco è stato il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi: “Ripartiamo da lui, sul piano umano mi dispiace per chi è andato via, abbiamo preso questa decisione perché era dovuto. Auguro a Vincenzo Vivarini le migliori fortune, per me rimane un grande allenatore ma in questo momento Leandro ci sembra la persona più adatta, siamo andati direttamente su lui, con il presidente ci crediamo molto, tanto da avergli fatto un contratto di tre anni. Non cerchiamo alibi ma dobbiamo dire che abbiamo ancora sette giocatori fuori e lavorare con questo fardello non è facile. Sono dispiaciuto perché le cose non vanno bene, poche volte mi è capitato di mandare via un allenatore ma questa volta sono stato costretto a farlo, sono convinto che usciremo fuori da questa situazione con il lavoro di Greco”.
LE PAROLE DEL NEO TECNICO LEANDRO GRECO
Cosa ho visto in questi primi giorni di ritiro? Lo vedremo domani, abbiamo fatto un’ottima settimana con la squadra che ha grandi qualità tecniche, ho visto la voglia di iniziare un percorso per cambiare la situazione nel più breve tempo possibile. Ci sono aspetti emotivi da gestire, per questo abbiamo voluto dare un po’ di tranquillità ai calciatori.
Difesa a 3 o a 4? Siamo stati attenti a fare le valutazioni sulle caratteristiche della squadra e di ciò che c’è bisogno oggi per dare solidità. Avere una struttura ben definita aiuta sicuramente e vedremo il campo cosa ci dirà.
Essere giovane è un vantaggio per la squadra? Non lo so, io ho portato il bagaglio di esperienza che ho maturato fino ad ora, l’età mi può avvicinare alla squadra ma a fare la differenza è la persona, io ho cercato di portare le mie idee, come interpreto il lavoro.
Domani la capolista Pisa arriva a Frosinone, un esordio da testa-coda che arriva in un momento particolare: sappiamo che incontriamo una squadra forte e completa ma riteniamo di essere competitivi, ci serve equilibrio tra prestazione e punti, iniziare un percorso per togliere le tossine, seminare per poi andare a cogliere i risultati più avanti. Sono convinto che i ragazzi hanno tutto per uscire da questa situazione.
Su cosa ho lavorato per la gara di domani? Abbiamo fatto attente valutazioni, alcuni dettagli che adesso mi tengo per me. Tante cose possono incidere in questo momento, le scelte sono ponderate, tutti i calciatori saranno coinvolti viste le tante partite che ci sono a breve. In tanti sanno dire cosa non va ma pochi sono in grado di sapere cosa fare, nonostante gli infortunati io sono sicuro che ci sono le qualità per uscire dalla crisi.
Cosa ho provato dopo la chiamata della società? Mi è passato tutto nella mente, sicuramente è stata una grande emozione. A 38 anni per me è una grande occasione, la paura se è sana e se la sai gestire è positiva. E’ una sfida affascinante, uno step importantissimo per la mia carriera, lavoro per il risultato e per dare soddisfazione al direttore, al presidente, ai tifosi e ad una città che mi ha accolto bene.
Per la gara di domani? Per il Pisa ho trovato una squadra che a livello fisico c’è, a parte i sette infortunati gli altri sono disponibili, cambieremo qualcosa ma ci vuole pazienza e perseveranza. Sono contento perché in questi due mesi ho respirato l’emozione che si vive in città per il Frosinone, valori che possono aiutare la squadra.