Sono almeno 15 i dipendenti di ARPA Lazio facenti parte della categoria C che, pur avendo superato un concorso nel 2022 per un posto a tempo indeterminato, rischiano oggi di perdere l’opportunità di stabilizzazione. Gli interessati sono inseriti in una graduatoria con scadenza fissata per il 18 novembre 2024, e la mancata approvazione del piano di bilancio triennale 2024/2026 da parte della Regione Lazio impedisce di concretizzare le assunzioni.
Alcuni di questi lavoratori, entrati in ARPA Lazio nel maggio 2020, hanno già raggiunto i requisiti necessari per la stabilizzazione, eppure restano bloccati in una situazione di estrema incertezza lavorativa. La preoccupazione tra i dipendenti è palpabile, poiché questa situazione mette a rischio il futuro lavorativo di persone che da anni garantiscono un servizio indispensabile per la regione.
La criticità coinvolge tutte e cinque le sedi territoriali di ARPA Lazio: Frosinone, Roma, Rieti, Viterbo e Latina. L’impasse si configura come un problema rilevante, dato che l’ente è chiamato a operare in una fase di intensa attività in vista degli eventi legati al Giubileo. L’agenzia, infatti, svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio e nella protezione ambientale, settori che saranno messi alla prova dall’arrivo di centinaia di migliaia di visitatori.
Il mancato intervento rischia di compromettere la capacità di ARPA Lazio di affrontare l’impatto ambientale che la regione subirà nei prossimi mesi. Senza la stabilizzazione del personale, l’agenzia potrebbe trovarsi in difficoltà nel garantire le proprie funzioni essenziali.
Sulla questione, e al fianco dei lavoratori, sono intervenuti rappresentanti sindacali Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, che in una nota scrivono: “nel Lazio l’ARPA, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, che è l’Ente strumentale di riferimento per la difesa dell’ambiente e del territorio ha un piano di assunzioni presentato ad inizio 2024 e crediamo che la sua approvazione, senza ulteriori ritardi, da parte della Regione Lazio sia un ottimo segno di consapevolezza; la dimostrazione migliore che le risorse tra le meglio impiegate sono quelle destinate a proteggere l’ambiente, che non si tutela se le risorse, nella realtà, si apprestano”.
“Anche perché – sottolineano i tre sindacalisti – senza l’approvazione di quel piano assunzionale, ARPA Lazio rischia di non poter assumere decine di unità di personale, vitali per il funzionamento, forse la stessa sopravvivenza dell’Ente e sempre per questa ragione ricordiamo che il 19 novembre 2024 cesserà l’efficacia di graduatorie dalle quali l’ARPA aveva programmato di poter attingere per assumere decine di unità di personale; professionisti che potrebbe essere impossibile reclutare dopo il 19 novembre, con conseguenze drammatiche per l’Agenzia, che potrebbe addirittura esser costretta a interrompere servizi e attività per mancanza di risorse umane. Oltretutto occorre evidenziare che dalla suddetta graduatoria sono stati assunti a tempo determinato numerosi lavoratori che, allo stato attuale, senza le dovute procedure di stabilizzazione, verrebbero licenziati”.
“Proteggere l’ambiente si rivela ormai una priorità e la difesa dei valori ha un costo. Chiediamo al Presidente della Regione e all’assessore all’ambiente di dar prova della loro sensibilità e responsabilità, approvare il piano di assunzione proposto da RPA e attingere in tempo dalle graduatorie ancora efficaci le risorse che ad ARPA occorrono perché adempia la propria cruciale missione.”