di Nello Di Giulio
Si parlerà anche di un bel pezzo di Ciociaria, a partire da sabato 9 novembre, a Rodigo splendida cittadina nelle vicinanze di Mantova, in occasione dell’inaugurazione della celebrazione del M° Luigi Centra recentemente scomparso. Una vera e propria delegazione di famigliari e appassionati d’arte partirà da Anagni, da Veroli (non solo) per essere presente all’inaugurazione del Memorial Luigi Centra organizzato nella splendida Villa Balestra, con il patrocinio del Comune di Rodigo, nella celebrazione di un grande interprete della Pop art americana nel mondo.
Nativo di Carpineto Romano, Luigi Centra è vissuto nel cuore dell’antica Veroli nello storico palazzo Antoniani e ha lavorato per anni nello studio d’arte accanto alla settecentesca Porta Romana, nobile accesso cittadino.
Di spirito irrequieto e cosmopolita Luigi Centra “ultimo mohicano della pop art americana nel mondo” (Cit. Mn 2015) ha letteralmente girato il mondo lasciandoci un immenso patrimonio di bellezza e di memoria nei suoi dipinti su tela e – non meno – su altri tipi di supporto (cartoni, tavole, lamiere, stoffe, muri, ecc.), nei suoi scritti, nel suo spirito battagliero e solidale, nelle sue avventure, nelle sue poesie.
Il Museo di Arte Contemporanea a lui intitolato in località Villamagna di Anagni conserva – nella direzione del nipote architetto Antonio Centra – un significativo approccio a tanta produzione artistica presente in musei e collezioni sparse nel mondo tra cui – in una sala a lui dedicata – nella storica Villa Balestra di Rodigo.
Anagni, oltre la presenza del M.A.C.C. (Museo Arte Contemporanea L. Centra), è la città che ha ospitato l’ultima grande mostra con partecipazione diretta del M° Centra presso la sala museo di Casa Barnekow in occasione della ricorrenza del sessantesimo anno dalla prima grande esposizione di artisti dell’arte popolare (Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Claes Oldemburg, ecc.) presso la Galleria di Arte Moderna di Washington nell’aprile del 1963.
La figura di artista del compianto Luigi Centra, sebbene sempre viva e presente nelle tante opere custodite in ogni continente, trova nell’iniziativa di Rodigo il primo grande atto formale di storicizzazione (a soli 10 mesi dal suo addio) in un prestigioso luogo di cultura con partecipazione di artisti, scrittori e critici d’arte che l’hanno incontrato in vita o solo studiato e conosciuto attraverso la sua produzione artistica.